Visto nelle sale cinematografiche nel 1998, approda in blu-ray, sotto il marchio koch Media, Small soldiers di Joe Dante. Ovvero quello che potremmo definire una sorta di incontro tra i b-movie proto-Puppet Master di Charles Band e la grande celluloide per ragazzi di Steven Spielberg. Del resto, non accreditato, è proprio il Re Mida di Hollywood a ricoprire il ruolo di produttore esecutivo di questa fatica firmata da Joe Dante. Il Joe dante che non dimentica neppure di far citare verbalmente il Gizmo dei suoi amati Gremlins nel corso della circa ora e cinquanta.
Circa ora e cinquanta al cui centro troviamo il giovane Alan alias Gregory Smith, figlio del proprietario di un negozio di giocattoli. Giovane che, affiancato dalla coetanea Christy, interpretata da Kirsten Dunst, si trova a dover fronteggiare una atipica minaccia bellica.
Perché gli è stato recapitato il Commando Elite, piccolo esercito di soldatini programmati per sconfiggere realmente i Gorgonauti, mostruosi nell’aspetto, ma in realtà d’animo gentile. Proprio come il Frankenstein televisivamente omaggiato per simboleggiare, appunto, la maniera in cui gli emarginati esteticamente lontani dal concetto di bellezza rappresentino spesso il bene. A differenza dei muscolosi in miniatura armati qui proposti, chiaramente ispirati agli eroi degli action movie e calati in divise che dovrebbero suggerire sicurezza.
Tutti personaggi splendidamente resi vivi – col fondamentale apporto del compianto genio Stan Winston – tramite un riuscito mix di computer grafica e animatronica. Tutti pronti a scatenare il panico in una vera e propria guerriglia destinata a regalare movimento e divertimento per grandi e piccoli. Una guerriglia comprendente anche il coinvolgimento di sexy bambole femminili , ma tra i cui fotogrammi è impossibile non individuare interessanti sottotesti di critica sociale.
In fin dei conti, come nel sottovalutato La storia di Babbo Natale di Jeannot Szwarc abbiamo il sempre più penalizzato artigianato dei giocattoli contrapposto all’imponenza prepotente dell’entertainment di matrice industriale.
Man mano che evidente risulta anche il sottotesto antimilitarista, mirato direttamente ad attaccare la pericolosità delle armi (qui metaforicamente rappresentate dal Commando Elite). E, con inclusa nel mucchio una citazione per Apocalypse now di Francis Ford Coppola, Small soldiers prende forma con notevole senso del ritmo e abbondanza di ironia. Sarebbe sufficiente pensare al momento commentato da Wannabe delle Spice girls. All’insegna di intelligente Settima arte per tutti (con Dante alla regia non poteva essere altrimenti), decisamente lontana dal nullo spessore di quasi tutti i fracassoni blockbuster odierni. Con ricca sezione extra che, oltre al trailer originale del film, include una breve clip di effetti eliminati e cinque minuti di papere. Insieme a undici di dietro le quinte, cinque di scene eliminate e quasi tredici di intervista al regista.