In occasione della grande festa nazionale del 17 marzo e della notte tricolore per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia,
Cinecittà Luce partecipa con un’iniziativa simbolica e spettacolare.
La sera di Mercoledì 16 marzo, in contemporanea nelle città che sono state Capitali d’Italia – Torino, Firenze e Roma – avranno luogo le proiezioni ad ingresso gratuito di due pellicole sulla nostra storia Risorgimentale: “La lunga calza verde” di Roberto Gavioli e “ma che Storia…” di Gianfranco Pannone, distribuite entrambe da Cinecittà Luce. Inoltre sempre il 16, nella città natale del tricolore, Reggio Emilia, si svolgerà la proiezione di “ma che Storia…”.
Capolavoro di animazione, creato da uno dei “maghi” di Carosello, “La lunga calza verde” è un cortometraggio-gioiello, realizzato nel 1961 su libero adattamento da un soggetto della geniale penna di Cesare Zavattini. Un fulminante, antiretorico, memorabile ritratto dell’invenzione di un Paese ad opera di Garibaldi, Mazzini, Cavour e di un intero popolo al suo risveglio, immortalati in 20 minuti poetici e ispirati. Rimasto “nascosto” dopo la sua apparizione per cinquant’anni, il cartoon di Gavioli viene restituito nella versione restaurata dal Laboratorio dell’Archivio Storico Luce come un vero e proprio inedito, imperdibile.
“ma che Storia…”, film documentario di uno dei nostri più apprezzati registi della realtà, Gianfranco Pannone, è il racconto del cammino dell’Italia nei suoi primi 150 anni di Unità Nazionale. Un racconto storico, vivace e avventuroso, ricco di documenti eterogenei: le immagini – spesso inedite e sorprendenti – tratte dall’Archivio Luce; le parole profetiche, ironiche e appassionate di scrittori e intellettuali, da Leopardi a Bobbio, da Sciascia ad Arbasino e Pascale; infine le musiche, con un ruolo decisivo, in una selezione dalle opere di Verdi e dal nostro canzoniere popolare, curata da un grandissimo cultore della materia, Ambrogio Sparagna.
Ottimamente accolto all’ultima Mostra del cinema di Venezia e dopo un tour in numerose città italiane, il film di Pannone si presenta come una riflessione incalzante sullo stato della costruzione di un sogno, delle sue difficoltà a realizzarsi, e della sua – nonostante tutto – grandezza.