In collaborazione con Minerva pictures, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) rende disponibile su supporto dvd Stavisky – Il grande truffatore di Alain Resnais. L’Alain Resnais che, scomparso nel 2014, insieme a François Truffaut e Jean-Luc Godard è stato tra i più autorevoli esponenti della Nouvelle Vague. Quel movimento cinematografico rivoluzionario che, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, rifiutò le regole convenzionali della Settima arte tradizionale. Un movimento che, tra l’altro, voleva la macchina da presa interpretata in qualità di penna stilografica, perché il cinema avrebbe dovuto sostituire il romanzo. Un movimento in cui Resnais spiccò grazie a capolavori quali Hiroshima mon amour e L’anno scorso a Marienbad, rispettivamente datati 1959 e 1961. Oltre dieci anni prima che si dedicasse, appunto, a Stavisky – Il grande truffatore, realizzato nel 1974 e derivato da un fatto realmente accaduto.
Fatto riguardante Serge-Sacha Alexandre, ovvero lo Stavisky del titolo, mascalzone simpatico e affascinante cui concede anima e corpo il grande Jean-Paul Belmondo.
L’Alexandre finanziere entrato nella storia della Francia del primo dopo guerra a causa di un grosso scandalo.
L’Alexandre di cui, nel corso del film, apprendiamo l’audacia, la mancanza di scrupoli e una sfacciataggine fuori dal comune.

Aspetti che gli consentono di condurre negli anni Trenta una vita tra le più brillanti e agiate nelle località maggiormente belle e in voga. Fino al momento in cui, dopo una redditizia truffa, il funzionario di una banca lo mette al corrente di un pesante ammanco. Perché vi è di mezzo anche un complotto politico nella circa ora e cinquanta di visione messa in piedi da Resnais. Ora e cinquanta che il cineasta nato a Vannes decide di strutturare a flashback.
Man mano che, oltretutto, delinea intelligentemente un parallelo tra il protagonista e il politico Trotskij, teorico sovietico della rivoluzione permanente esiliato in Francia. Due figure dai destini analoghi, in quanto entrambi sorvegliati.
Al servizio di un attacco su celluloide al potere corrotto sorretto in particolar modo dall’ottimo cast, comprendente anche Anny Duperey e il nostro Gigi Ballista. Un attacco su celluloide cui giova non poco alla narrazione il veloce montaggio di Albert Jurgenson e che sfoggia notevole cura estetica. Dalla bellissima fotografia di Sacha Vierny alle sfarzose scenografie curate da Jacques Saulnier. Con trailer originale nella sezione extra del disco di Stavisky – Il grande truffatore, proposto in questo caso in una versione più lunga, inedita in Italia. Infatti, cinque minuti del lungometraggio sono in versione originale provvista di sottotitoli.