Day of the dead – Il giorno degli zombi in limited edition a doppio blu-ray

Diretto nel 1985 da George A. Romero, rivive in un’imperdibile edizione home video Day of the dead – Il giorno degli zombi. È infatti in un’edizione mediabook limitata a doppio blu-ray che lo riscopre Midnight Classics, collana di Koch Media dedicata ai cult e classici dell’horror. Edizione numerata in esclusiva Amazon, corredata di interessante booklet e dispensatrice di una cartolina da collezione all’interno della confezione. Edizione attraverso cui rivivere in alta definizione uno dei capolavori massimi del filone degli zombie movie. Capolavoro tramite cui il cineasta originario del Bronx proseguì la sua ideale saga iniziata nel 1968 tramite La notte dei morti viventi. Un’apripista, quest’ultimo, attraverso cui introdusse in maniera esplicita un discorso politico all’interno del genere horror, tanto da rendervi protagonista un nero. Un elemento decisamente atipico per l’America razzista e che ha poi inserito nuovamente, dieci anni dopo, in Zombi.

Un secondo tassello in cui accentuò l’idea dei dinoccolati ritornanti quali metaforiche vittime del capitalismo e del consumismo, pronte a contagiare anche i comuni mortali. Non a caso, è all’interno del supermercato che si svolgeva il film, prodotto nientemeno che dal maestro italiano del brivido Dario Argento. Mentre è nei confronti del militarismo dell’era reaganiana che si concentra lo sguardo critico di Day of the dead – il giorno degli zombi.

Un terzo capitolo che, per cavalcare la moda del momento (era il periodo de Lo squalo 3), Romero aveva inizialmente pensato di girare in 3D.

Un capitolo la cui apertura ci mostra uno scenario ancor più apocalittico rispetto a quello alla base dei due lungometraggi precedenti. Uno scenario caratterizzato da un pianeta Terra ormai invaso dai morti viventi e dove alcuni soldati e scienziati si rifugiano in un bunker sotterraneo. La loro speranza: mettersi in contatto con altri sopravvissuti a quella che sembrerebbe una punizione divina.

Quindi, considerata l’ambientazione prevalentemente al chiuso, aumenta il senso di claustrofobia. Man mano che si riflette sul comportamento civile quale elemento in grado di distinguere l’uomo dalle razze inferiori. Ma anche man mano che al militarismo di cui sopra viene contrapposto il personaggio di Logan, novello dottor Frankenstein che preferisce alle armi la via scientifica dell’educazione. Pur sottoponendo i poveri ritornanti-cavie a torture-esperimenti. Novello dottor Frankenstein che, effettuando ricerche su zombi privati di stomaco, scopre l’appetito per la carne umana quale fattore istintivo e non di bisogno. Perché si tratta, apprendiamo, di un appetito stimolato dal cervello. Ed è in questa fase che facciamo conoscenza con il morto vivente intelligente Bub, vera star della oltre ora e quaranta di visione.

Oltre ora e quaranta chiaramente sguazzante, come da tradizione, in mezzo a sbudellamenti e impressionanti decapitazioni eseguite a mani nude.

Fornendo immagini splatter da antologia dovute agli ottimi effetti speciali di trucco a cura dell’infallibile Tom Savini. Effetti cui è dedicata, oltretutto, una featurette di circa mezz’ora che accompagna Day of the dead – Il giorno degli zombi nella sezione extra del primo disco. Insieme a tre spot tv, quasi sei minuti di teaser e trailer, una galleria fotografica di lobby card e tre diversi commenti audio. Soltanto una piccola parte delle oltre sei ore di preziosi contenuti speciali dislocati in particolar modo nel secondo disco. Dove abbiamo quarantanove minuti di conversazione con il regista presso l’International Film Festival di Melbourne nel 2008, tre gallerie fotografiche e molto materiale video.

Dal ricco documentario La fine del mondo: L’eredità del Giorno degli zombi, di oltre un’ora e venti, a quarantanove minuti d’intervista all’attore Joe Pilato. Fino ai diciassette minuti di filmato riguardante un tour in Irlanda e Scozia effettuato nel 2009 da quest’ultimo. Senza dimenticare un paio di contenuti riguardanti le miniere in cui è stato girato il film e un altro documentario di trentotto minuti.