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Ferro: su Prime Video il documentario che racconta il vero Tiziano

Il 6 novembre sbarca su Prime Video il documentario Ferro, da un’idea dello stesso cantautore, che si mette a nudo, svelando il percorso che lo ha condotto sino all’uomo che è oggi.

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Nell’ultimo periodo è stato al centro di numerose vicende che riguardano la sua vita privata, nel catalogo di Prime Video è presente una docu-serie sulla sua carriera.

Nato da un’idea di Tiziano Ferro, disponibile in esclusiva su Prime Video, Ferro è un documentario Amazon Original, prodotto da Banijay Italia, scritto – a quattro mani con Federico Giunta – e diretto da Beppe Tufarulo. Direttore della fotografia è Johan Florez, mentre come produttori esecutivi hanno lavorato Marcello Mereu e Nicole Plaidit.

Dimenticate Tiziano Ferro, dimenticate la celebrità, il cantante. Osservate e concentratevi invece sulla persona, sull’uomo e sul percorso compiuto dal ragazzo. Ferro è un piccolo ma eccezionale lascito.

La verità mi ha sempre curato”

Strutturato come un documentario, in realtà il progetto cela un’importanza, una sostanza reali, tangibili. Molto più di un puro e semplice sguardo nella vita di una star. Per questo è fondamentale non lasciarsi ingannare da pregiudizi, preferenze o quant’altro. Superato il primo scoglio, la visione apporterà qualcosa di vero e meraviglioso nel vostro animo.

Tiziano si fa portavoce di un viaggio, di esperienze vissute che lo hanno cambiato, e che possono riguardare tante persone nel mondo. Partendo da una riunione degli alcolisti anonimi, ha inizio il tutto. All’interno di una chiesa, tra le vetrate colorate, la navata centrale e i banchi di preghiera, la confessione assume una forma universale. La verità emerge in maniera naturale, ma non semplice. Eppure il dolore, la sofferenza, la fatica, legati a un simile percorso, appaiono necessari, al fine di poter ritrovare la propria identità. E, con essa, la possibilità di essere felici.

Quando la voce diviene un faro

Tiziano Ferro ha sempre considerato la musica una finestra attraverso cui urlare, l’unico modo per esprimersi e sfogarsi di quel mondo in cui non si è mai riconosciuto. Troppo duro, intollerante, cattivo. Per anni in attesa di qualcuno che lo difendesse, nel bel mezzo di una rabbia, una frustrazione e un’umiliazione costanti, ha tirato fuori la voce rintracciando la sua strada. Allo stesso modo ha scelto la forma del documentario per raccontare passaggi imprescindibili della sua esistenza. Dalla rovina alla caduta, sino alla risalita. Ma non lo ha fatto solo per se stesso, anzi. Evidente è il desiderio di divenire un faro per chi verrà dopo e dovrà affrontare simili situazioni. La condivisione è cruciale, soprattutto quando si tratta di bullismo, di dipendenze, di accettazione.

Lui è uno che ha attraversato varie fasi, dall’adolescenza all’età adulta, non tutte così rosee. Sebbene abbia provato a fuggire, a nascondersi, non si è mai tirato indietro. Così è diventato l’uomo che è oggi: realizzato, innamorato, sicuro, protetto, sereno.

Ferro | Il “DNA da impopolare” che scava nella nostra anima

Attraverso uno sguardo privilegiato conosciamo la sua storia, fatta di apparizioni pubbliche, il rapporto con la notorietà, le problematiche relative prima al peso e poi alla sua omosessualità, la scoperta dell’amore. E tanto altro ancora. In poco meno di un’ora e venti passiamo da un argomento a un altro, senza soluzione di continuità, con un’intensità che spiazza, travolge, emoziona.

Le cicatrici del passato sono considerate essenziali, un superpotere di cui andare fieri e grazie alle quali ha imparato a conoscersi. A quarant’anni chiarisce di avere la capacità di filtrare e di fregarsene. Ma non bisogna mai dimenticare quanto sia impegnativo, complicato, comune, il degrado interiore. Per arrivare a un simile livello di consapevolezza ce ne vuole. Ecco allora che la semplice frase le parole hanno un peso (nella vita e sullo schermo)” assume una valenza fondamentale: si deve fare ben attenzione a ciò che si dice, a come lo si dice, perché da esse dipende una responsabilità enorme.

Può l’amore essere eterno?

E così anche le parole di Tiziano hanno un peso, ma uno di quelli assolutamente determinanti in senso positivo. Ascoltarlo è un piacere, un toccasana. Nel corso della narrazione si provano molteplici emozioni, seguendo il filo delle sue. I vari discorsi che si succedono sanno di genuino, di appassionato, evidenziando e celebrando una sensibilità sopra la media.

Tra gli insegnamenti di Ferro c’è sicuramente quello di non dare nulla per scontato. Tutto può cambiare in men che non si dica, nulla è eterno. Forse solo l’amore. Quello di due famiglie che hanno accolto tra le loro braccia i rispettivi compagni dei figli, senza giudicare o condannare; quello di due sposi che si scambiano promesse per la vita; quello di un uomo nei confronti di se stesso.

Ad alternarsi col protagonista, ascoltiamo le voci del manager Fabrizio Giannini e del consorte Victor Allen, che presentano diversi punti di vista e sfumature a questo racconto di vita. Intimo, sincero, illuminante.

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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