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Highwaymen – L’ultima imboscata. Pregevole gangster movie che tratta la vicenda di Bonnie e Clyde

Disponibile sulla piattaforma Netflix Highwaymen – L’ultima imboscata di John Lee Hancock. La storia dei due rapinatori sanguinari che imperversarono negli anni Trenta è un mezzo per descrivere un periodo di storia americana dal punto di vista storico-sociale

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È disponibile in streaming, distribuito direttamente da Netflix, Highwaymen – L’ultima imboscata, diretto da John Lee Hancock, con la sceneggiatura di John Fusco.

Si tratta di un pregevole gangster movie che analizza, in maniera inconsueta, la vicenda della famosa coppia di criminali Bonnie e Clyde.

Le gesta – molto mitizzate – di Bonnie Parker e Clyde Barrow erano state oggetto, nel passato, di varie pellicole fra le quali si ricorda, soprattutto, Bonnie & Clyde (in italiano Gangster Story) di Arthur Penn, con Faye Dunaway e Warren Beatty, del 1967. Nonché di un famoso brano musicale dello chançonnier francese Serge Gainsbourg  interpretato insieme a Brigitte Bardot.

La storia di Bonnie & Clyde vista dalla parte della legge

Mai però la storia era stata vista dalla parte di chi gli diede la caccia, cioè i due Texas Ranger, corpo di polizia ormai disciolto al tempo degli avvenimenti, reintegrati per l’occorrenza dalla governatrice dello stato Ma Ferguson, che nel film di John Lee Hancock è interpretata da Kathy Bates.

A dare il volto ai due ranger ormai invecchiati, sono Kevin Costner e Woody Harrelson perfetti nel ruolo, rispettivamente, di  Frank Hamer  e Maney Gaul.

Particolarmente efficace è la scena nella quale il braccio destro della governatrice (John Carroll Lynch) avvicina il vecchio e ormai stanco e disilluso Hamer  per tentare di convincerlo a riprendere la pista e catturare la diabolica coppia.

Una scena che non può non far riandare la mente all’incipit del capolavoro di Clint Eastwood Gli spietati. Certo, altro genere e altro contesto. Ma la stanchezza e la disillusione che si leggono sul volto di Kevin Costner – e al contempo il sottile desiderio di rimettersi in gioco – sono gli stessi che si percepivano sulla faccia scavata di Eastwood.

In fondo, poi, questa non è l’unica analogia fra i due film. Perché, nonostante Highwaymen – L’ultima imboscata sia un film su una vicenda gangsteristica accaduta negli anni Trenta del secolo scorso, si sviluppa a tutti gli effetti come un western, con i due ranger impegnati in una lunga ed estenuante caccia all’uomo che si conclude con l’amara vittoria della legge sui due fuorilegge, bloccati sulla macchina su cui stavano viaggiando e poi – non si svela nulla perché il film è fedele ai fatti storici – crivellati da una incredibile quantità di proiettili.

Agghiacciante la scena di isteria collettiva successiva alla uccisione di Bonnie e Clyde, con la folla urlante che si scaglia sui cadaveri imprigionati nell’autoveicolo, cercando di accaparrarsi qualsiasi tipo di souvenir, da pezzi di vestiti, a parti dell’auto o, addirittura, a parti dei corpi dei due criminali (sembra storicamente appurato che un uomo tentò di portarsi via un orecchio del rapinatore).

Uno spaccato della società americana al tempo della Grande Depressione

Il film, costato circa 49 milioni di dollari e presentato al South by Southwest Film Festival, è uno spaccato realistico della società americana negli anni della Grande Depressione. In cui le figure dei due rapinatori che si lasciano alle spalle una impressionante scia di sangue vengono, per disperazione e rifiuto delle istituzioni e della legge, idolatrate e mitizzate. Assurgendo, paradossalmente, a paladini del popolo.

Un popolo ridotto alla fame costretto a migrare dai luoghi di origine verso terre idealmente più accoglienti e fertili, ma che, alla fine, si rivelano  essere altrettanto inospitali e respingenti.

Sono infatti gli anni bui e drammatici splendidamente narrati dalla penna di John Steinbeck in romanzi come “Furore” o “La battaglia”. Temi ripresi da John Ford in Furore, riduzione cinematografica  dell’opera letteraria di Steinbeck.

Nella film, sobrio e perfetto nella ricostruzione storica, grazie anche alla fotografia di John Schwartzman, John Lee Hancock, in realtà, utilizza la storia dei due rapinatori  per  descrivere un complicato periodo di storia americana dal punto di vista storico-sociale.

Nel film i due rapinatori sono praticamente assenti quasi per tutta la durata. Intravediamo all’inizio solo le gambe di Bonnie mentre scende dalla macchina, claudicante per un incidente d’auto che le aveva procurato una menomazione permanente. Osserviamo la scia di omicidi che hanno costellato la loro attività criminale e li vediamo infine nel momento della loro morte. Solo a quel punto ci rendiamo conto, sgomenti, della loro estrema giovinezza, ormai recisa.

La volontà di celare i due criminali agli occhi dello spettatore è una scelta vincente

La volontà di celare i due criminali agli occhi dello spettatore è una scelta che si rivela vincente nell’economia del film. Che non vuole spettacolarizzare le gesta criminali della Parker e di Barrow, bensì evidenziare come, in un’America stremata da una profonda crisi, due feroci personaggi come loro abbiano potuto diventare un simbolo di una ribellione contro un modello istituzionale e sociale che aveva ormai perso qualsiasi credibilità agli occhi del popolo.

Highwaymen – L’ultima imboscata si chiude con le fotografie dei veri protagonisti e i giornali dell’epoca che vengono passati insieme ai titoli di coda, restituendoci il sapore di un mondo antico ma mai veramente scomparso.

Un bel film quello di John Lee Hancock e John Fusco, che andrebbe assolutamente recuperato all’interno del catalogo Netflix.

Highwaymen – L’ultima imboscata

  • Anno: 2019
  • Durata: 132'
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Gangster movie
  • Nazionalita: Stati Uniti
  • Regia: John Lee Hancock
  • Data di uscita: 29-March-2019

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