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FESTIVAL DI CINEMA

Con uno sconvolgente documentario di David France inizia il Festival dei Diritti a umani di Lugano Eventi, film e tanti ospiti d’eccezione

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Festival dei Diritti a umani di Lugano
Quando la creatività sopperisce agli eventi avversi possiamo affermare a buon diritto che l’impresa è riuscita.
É questo il caso della 7a Edizione del Festival dei Diritti Umani di Lugano che dal 14 al 18 ottobre ha l’occasione di proporre tematiche di indubbia importanza sociale e culturale con il sottotitolo: “La pandemia ferma il mondo, ma nessuno può fermare i diritti umani”.
Un evento atteso che, nonostante il Coronavirus, non abbandona l’obiettivo di invitare il pubblico a riflessioni profonde sul senso della vita, sul corpo, sulla dignità dell’essere umano.
Quest’anno in modo particolare l’attenzione viene data al corpo; il corpo violato, il corpo, come involucro di emozioni e sentimenti, il corpo come fragilità, il corpo come gioia di vivere e come mancanza di un abbraccio e infine il corpo come anima.
Esistono ancora purtroppo molte persone che soffrono a causa di violazioni  che ledono i più semplici diritti di ogni individuo. Sono purtroppo in aumento situazioni in cui assistiamo, attraverso i media,  ad eventi dove la parola violenza assume connotazioni drammatiche che vengono centrifugate da una quotidianità troppo occupata a vivere fra le luminarie di una festa improbabile e infinita.
Le tematiche Igbtq e la difesa dell’ambiente saranno il Focus su cui si concentreranno i quattro giorni itineranti; la prima e l’ultima giornata si svolgeranno infatti a Lugano mentre gli altri giorni gli eventi avranno luogo a Locarno, Mendrisio, Bellinzona.
Fra i temi affrontati con la collaborazione di Amnesty International, Medici senza Frontiere e il Dipartimento degli Affari Esteri, quello della nascita dei totalitarismi, dei conflitti fisici, materiali e spirituali.
I film di apertura e chiusura hanno due titoli importanti, per l’apertura verrà proiettato: Welcome to chechnya di David France, che intende evidenziare la violenza e le gravi discriminazioni verso il mondo cel diverso, mentre per la chiusura sarà protagonista I am Greta, del regista Nathan Grossman di recentemente presentato alla 77 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Entrambi le opere saranno proiettate a Lugano.
Non mancheranno altri titoli di indubbiò interesse sul tema dei diritti accompagnati da dibattiti, incontri, come é consuetudine di questo Festival che si caratterizza per la ricchezza dei contenuti.
Il film di apertura é un documentario attraverso il quale il regista scrittore, nominato agli Oscar, affronta con coraggio la persecuzione contro la comunità LGBTQ ed evidenzia i pericoli a cui si espongono gli attivisti per salvare le vittime dalle torture e dalle brutalità che imperversano nella Repubblica Russa di Cecenia. Ogni protagonista é stato  protetto dall’anonimato mentre ogni evento sottovalutato dalla cronaca viene portato alla conoscenza del pubblico. Un film da vedere per essere consapevoli di come, nonostante la scarsità dei mezzi finanziari, attraverso una hotline sicura per chi ha bisogno di aiuto e una rete di supporto ampia, gli attivisti riescano a fornire un sostegno concreto e fattivo nella fuga e nell’attraversamento dei posti di blocco sostenendo le persone con cibo e  rifugi sicuri temporanei.
Nel film viene utilizzato la tecnologia DeepFace per proteggere i protagonisti e non mostrare i loro volti.

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