The Rossellinis, il documentario realizzato da Alessandro Rossellini, nipote di Roberto.
The Rossellinis è un’opera sincera. Il regista sfoglia l’album dei ricordi e racconta, le sofferenze sue e della sua famiglia. I Rossellini appaiono senza filtri e ogni famiglia comune non avrebbe difficoltà ad identificarsi in loro.
La trama
Il documentario inizia con immagini di repertorio dei funerali di Roberto Rossellini, che, come racconta la voce narrante, ha lasciato al mondo intero i suoi capolavori, ma alla sua famiglia solo un patrimonio di conflitti, che secondo il regista sono sfociati in una vera malattia, ironicamente definita “Rossellinite”. Da qui si inizia a conversare con i parenti alla ricerca delle motivazione del malessere. Il documentario può essere diviso in tre capitoli, il primo dedicato alla famiglia italiana di Roberto Rossellini. Alessandro conversa con suo padre Renzo, e affiorano i ricordi dell’infanzia trascorsa con la nonna Marcella, come ultimo figlio del grande regista. Nel secondo capitolo, avviene il confronto con gli zii Roberto, Isabella e Ingrid, nati dall’unione con la grande attrice svedese. Nel terzo e ultimo capitolo ritroviamo Raffaella Rossellini, ultima figlia di Roberto.
La pesante eredità dei Rossellini
Alessandro decide di realizzare questo documentario, sua prima fatica cinematografica, all’età di 55 anni, dopo una vita tutt’altro che serena. Nato da una relazione molto breve, che il padre ebbe con Katherine Cohen, una bellissima ballerina afroamericana, Alessandro ha da sempre sentito il peso del suo cognome.
La famiglia Rossellini aveva grosse aspettative in lui, ma il genio tardava a mostrarsi e iniziò a sfogare le sue frustrazione nelle droghe. Ma il nome Rossellini continua ad essere un peso. Impossibile raggiungere i livelli del nonno e della zia Isabella, da molti considerata una delle donne più belle al mondo.
The Rossellinis nasce come un’occasione per liberarsi dal peso sentito dall’autore. Le interviste, che hanno tutto l’aspetto di conversazioni famigliari, sono usate da Alessandro Rossellini come sedute psicoanalitiche. Il suo scopo è quello di trovare una via d’uscita, individuando nei suoi zii e cugini un disagio simile.
L’ossessione di Roma città aperta
Non sappiamo se riesce a risolvere il suo malessere, ma senz’altro realizza un documentario lodevole. Il maggior pregio de The Rossellinis è quello di raccontare i Rossellini come delle persone comuni. Lo spettatore non ha nessuna difficoltà nell’identificarsi in loro perché i conflitti e le sofferenze raccontate sono tipiche di ogni famiglia.
La prima sequenza, dopo l’introduzione, mostra proprio una classica scena familiare. Alessandro, accompagnato dal padre e dalla zia, si reca a visitare la tomba di Roberto Rossellini. E qui la rievocazione del loro celebre parente. Si palesa subito il peso dell’enorme eredità del regista. Roma città aperta, per il mondo intero un capolavoro, per i Rossellini un’ossessione.
Il viaggio alla ricerca dei Rossellini
The Rossellinis è una cronaca familiare, e il primo rapporto che emerge è quello di Alessandro con suo padre Renzo. È evidente la soddisfazione del figlio quando porta il padre sul set per mostrargli il suo lavoro. Da questa conversazione, lo spettatore apprende anche preziosi ragguagli sulla realizzazione di alcuni film, come Il generale Della Rovere.
Ma The Rossellinis è anche un viaggio, intrapreso da Alessandro per raggiungere gli ultimi eredi di Roberto Rosellini, sparsi per il mondo. La prima tappa è la Svezia, dove da anni si è rifugiato da anni lo zio Roberto. Figlio di Ingrid Bergman, Roberto è considerato il playboy della famiglia. Il loro è un tipico incontro tra zio e nipote, ma i loro argomenti e il paesaggio lo rendono speciale.
Le gemelline
Alessandro Rossellini continua il suo viaggio e si reca negli Stati Uniti d’America, dove raggiunge le altre figlie di Ingrid Bergman, zia Isabella e zia Ingrid, le gemelline. Ingrid è oggi una docente universitaria e come Alessandro ha sempre avvertito il peso del suo cognome e la competizione con la madre e la sorella.
È con zia Isabella che Alessandro si mette maggiormente a nudo. Il suo passato con le droghe emerge del tutto e non mancano momenti di tenero scontro. Come in ogni famiglia, il motivo è di carattere economico. La bellissima attrice e modella, oggi diventata nonna, sembra incarnare al meglio il potere e il fascino di suo padre Roberto.
Zia Raffaella, Zio Gil e Mamma
La ricerca della sua famiglia porta Alessandro fino in Qatar, dove vive zia Raffaella, coreografa, oggi convertita all’islam. Raffaella è figlia di Sonali Das Gupta, intellettuale indiana e terza moglie di Roberto Rossellini. Qui emerge il ricordo di zio Gil, figlio adottivo del grande regista, che come Alessandro ebbe seri problemi con la droga.
Il finale de The Rossellinis propone tutta la famiglia Rossellini riunita dopo più di quarant’anni. Ma Alessandro Rossellini realizza un secondo finale, dedicato a sua madre. Una donna bipolare con molti problemi, allontanata dalla famiglia Rossellini. Oggi, pero, grazie all’aiuto di una struttura sanitaria americana ha trovato il suo equilibrio e la vediamo felice insieme al figlio.
Alessandro Rossellini con questo documentario dimostra di avere padronanza della macchina da presa e sfrutta al meglio la potenza del linguaggio cinematografico.The Rosselinis è un’opera equilibrata, ironica, sagace, ma anche commuovente. Ci auguriamo che l’autore e regista continui a percorrere questa strada, avendo il coraggio di realizzare altri film. Le idee non sembrano mancare.