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BABY 3: la recensione della serie finale

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La terza ed ultima stagione della serie televisiva Baby, composta da 6 episodi, è disponibile su Netflix dal 16 settembre 2020. La serie è diretta da  Andrea De Sica e Letizia Lamartire. Accanto a loro debutta Antonio Le Fosse del collettivo GRAMS – composto insieme a lui da Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol.

Interpreti principali sono ancora Benedetta Porcaroli e Alice Pagani e accanto a loro si muovono gli altri personaggi come Damiano (Riccardo Mandolini), Fabio ( Brando Pacitto), Niccolò (Lorenzo Zurzolo) o Simonetta (Isabella Ferrari).

Baby: una genitorialità in panne

Il terzo è conclusivo atto fa fare un po’ i conti a tutti i personaggi che, rispetto alle stagioni precedenti, hanno delle importanti evoluzioni.

Si era chiusa con la fuga Baby 2, col desiderio di abbandonare la realtà perchè troppo difficile da vivere.

La seconda stagione ci aveva raccontato le conseguenze generate dalle scelte compiute dalle protagoniste. Quello che poteva sembrare un gioco lascia ora trasparire tutto il marcio. Dietro i lustrini, le luci colorate delle Discoteche, le camere d’albergo negli hotel lussuosi inizia a svelarsi lo squallore della realtà della prostituzione e la solitudine di anime ancora bambine. Il tormento di Chiara e Ludovica sono palesi ma in modo diverso e le due prenderanno strade che non si incontrano se non per poco.

Chiara e Ludovica si confrontano ora con i genitori e con  le persone della loro quotidianità che verranno a scoprire cosa nascondono le loro figlie. Il mondo delle protagoniste nella terza stagione viene completamente sconvolto e stravolto, mettendo a dura prova anche le famiglie di Chiara e di Ludovica. Mentre la madre di Ludovica affronterà finalmente in modo coraggioso una verità sempre intuita  , la famiglia di Chiara cercherà di nascondere tutto dietro la solita apparenza di perfezione. Sarà Damiano a strappare il velo e a mostrare la realtà. Questo lo riavvicinerà a Chiara per certi versi, ma allo stesso tempo segnerà un punto di non ritorno per la loro storia.

Alla fine del percorso il ribaltamento dei ruoli sconvolge l’intera narrazione, portando in evidenza il concetto secondo il quale ognuno è responsabile delle proprie azioni e agisce seguendo una propria morale e un proprio desiderio.

Baby 3: la consapevolezza

Parlavamo del modo diverso delle due ragazze di affrontare “il meccanismo” in cui sono entrate. Per Ludovica sarà uno strappo deciso e tormentato. Dirà addio alla vita precedente, col desiderio di prendere il diploma, riacciuffare quella spensieratezza nascosta nell’orso gigante che abbraccia convulsamente, tornare a casa e fuggire lontano da Fiore (Giuseppe Maggio). Il personaggio di Ludovica avrà la “conversione” assoluta nel momento in cui incontrerà delle vere “ragazze di strada”, donne dallo sguardo assente e provato dalla “vita” che le consigliano di tornare a casa. Ludovica le guarda e coglie l’abisso in cui non vuole finire. Sceglierà la famiglia, il “normale” divertissement dei 100 giorni, la prospettiva di un futuro ancora possibile. Per Chiara sarà un discorso più arduo: lei ha scelto di continuare, di restare e di essere Emma, perchè ha bisogno di quell’abisso, ne è dipendente. Alla fine di un lungo percorso giungerà la consapevolezza dell’esistenza di un problema e sarà per lei una catarsi dolorosa ma necessaria.

Sentimenti e rapporti nell’adolescenza mancata di Baby.

BABY
Francesco Berardinelli/Netflix

Non si può forse parlare di adolescenza vera e propria. I personaggi sembrano aver bruciato tappe fondamentali, ma parliamo sempre di ragazzi di 18 anni che passano con semplicità da un tribunale ed un processo per istigazione alla prostituzione ad una partita di volley ball sulla spiaggia. I rapporti sentimentali e di amicizia sono vissuti intensamente e amplificati ma sono spesso risolti in modo rapido e forse un po’ frettoloso.

Accanto alla vicenda di Chiara e Damiano, messa da parte in modo superficiale, quella evitabile dello stesso Damiano con  un nuovo personaggio (interpretato dalla figlia di Morgan e Asia Argento), si accostano la storia tra Ludovica e Fiore (sicuramente quella meglio costruita) e quella tra Brando e Fabio. Quest’ultima, pur non appartenendo alla trama principale, contribuisce a sottolineare tematiche importanti quali quelle dell’omosessualità e del bullismo in rete.

Nonostante qualche mancanza di continuità, qualche stereotipo di troppo nella rappresentazione eccessivamente negativa della gioventù “bene” romana e qualche soluzione frettolosa nel dispiegamento degli eventi ( la testimonianza a sorpresa contro Fiore di un test “hot” ) quello che rimane alla fine della terza stagione di Baby è un giudizio sommariamente positivo. In un crescendo evolutivo la Serie ha saputo mantenere il giusto ritmo narrativo, con una buona delineazione dei personaggi ( Niccolò forse nella terza stagione un po’ trascurato) due ottime interpreti principali e comprimari credibili (Isabella Ferrari soprattutto).

La musica

Come nelle precedenti stagioni, la Musica ha un ruolo decisivo nella Serie: nella seconda stagione le musiche originali sono state composte dal veneziano Yakamoto Kotzuga, al secolo Giacomo Mazzuccato, produttore, compositore e musicista classe 1994. Nella terza stagione vengono utilizzate anche canzoni internazionali, alcune delle quali poco conosciute. Oltre a Levante, Achille Lauro e Nahaze, presenti anche brani della Dark Polo Gang, degli Afterhours e di Bobby Solo, Billie Eilish, London Grammar, FKA Twigs, i Massive Attack e Bishop Briggs.

La musica accompagna ogni momento importante ed è protagonista indiscussa della serie che chiude il cerchio e conclude il suo corso.

Trailer:

per vedere il trailer

 

Produttore Marco De Angelis, Nicola De Angelis
Produttore esecutivo Marco De Angelis, Nicola De Angelis
Casa di produzione Fabula Pictures

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