Mercoledì 2 Marzo
Stop Motion Sci-Fi
ore 21.00 Metropia di Tarik Saleh (Svezia, 2009, 86’, animazione) Voci: Vincent Gallo (Roger), Juliette Lewis (Nina), Udo Kier (Ivan Bahn), Stellan Skarsgård (Ralph Parker).
Metropia è un film di animazione ambientato in un futuro prossimo. La crisi energetica mondiale ha indotto a creare una gigantesca rete metropolitana europea. Roger, un impiegato di un call center di Stoccolma, entra in una stazione e sente delle strane voci nella sua mente poco prima di incontrare un’affascinante e misteriosa donna, Nina, che decide di seguire. Lei lo aiuterà a scappare da questi “disturbi” della metro, Roger però sarà via via sempre più coinvolto in un’oscura cospirazione.
Giovedì 3 Marzo
Sud Corea – tre strane commedie romantiche
ore 21.00 My Sassy Girl (2001 corea del sud 123’ v.o. sott.italiani) di Kwak Jae-yong.
Lo studente Gyeon-woo incontra in metropolitana una ragazza ubriaca che dopo aver abbondantemente vomitato su un passeggero, prima di cadere a terra priva di sensi, si rivolge a lui chiamandolo ‘tesoro’. Gli altri passeggeri, credendolo il boyfriend della ragazza, lo esortano ad aiutarla. Il povero Gyeon-woo dovrà quindi caricarsi sulle spalle la sconosciuta e portarla (non senza aver camminato a lungo) in un motel per passare la notte. E questo è solo l’inizio… uno dei maggiori incassi di sempre per un film coreano, una commedia romantica strepitosa. Se avete amato Castaway on the moon, non potete perderla.
Venerdì 4 Marzo
EBBRI DI CINEMA presentano:
[S]pazzi indipendenti, percorsi invisibili alla ricerca del cinema contemporaneo
ore 21.00 Hunger (Irlanda/Gb 2008, 96′ v.o. sott.italiani) di Steve McQueen.
Irlanda del nord, 1981. All’interno della prigione di Long Kesh, precisamente nel blocco H ove son rinchiusi, i detenuti che appartengono all’IRA inscenano proteste per ottenere lo status di prigionieri politici. La dirty protest (protesta dello sporco) e la blanket protest (protesta delle coperte) non ottengono gli effetti desiderati, anche per l’irremovibilità dei secondini del carcere che le reprimono violentemente. Bobby Sands (Michael Fassbender – Bastardi senza gloria, 300) come altri detenuti dell’IRA partecipò a queste proteste, finchè, stanco di non ottenere risultati, nel 1980 decise di incominciare un nuovo tipo di lotta, che consisteva in uno sciopero della fame. Hunger, film d’esordio del regista londinese Steve McQueen, tratta diversi temi politici, etici e morali, oltre a raccontare un episodio di forte impatto della questione Nord Irlandese. Il film presentato a Cannes nel 2008 nella sezione Un certain regards, ha vinto la Camera d’or come miglior opera prima. Si è aggiudicato inoltre il premio Discovery Awards al festival internazionale del film di Toronto. Ha vinto inoltre il European Discovery of the Year agli European Film Awards. Il regista Steve McQueen ha vinto il Douglas Hickox Award al British Indipendent film Awards, dove anche Michael Fassbender è stato premiato come miglior attore. Una curiosità il dialogo tra Fassbender e Liam Cunningham (Dog Soldier, Il vento che accarezza l’erba) è entrato di diritto nel guinness dei primati come dialogo in presa diretta più lungo della storia.
Sabato 5 Marzo
DAL VERME e BIZZARROCINEMA in collaborazione con CINE DETOUR
W LA MUERTE! Rassegna permanente sul cinema dei morti viventi Atto II
ore 21.00 Otto; or, up with dead people (Germ/Can 2008, 94’, v.o. sott.italiani)
E’ la storia di un giovane morto vivente gay che si trova a interpretare un film underground. Ironico, splatter, politico, pornografico, sconvolgente. Primo zombi-movie di LaBruce.
Martedì 8 Marzo
L’Associazione Italiana Persone Down e Cine Detour presentano
“SUPER-OTTO”: superare le diversità in otto film
L’Associazione Italiana Persone Down, in collaborazione con la Regione Lazio, presenta un percorso di conoscenza e confronto, articolato in otto film, sui temi legati alle diversità , alle disabilità e, più in generale, alle disomogeneità presenti nel tessuto sociale contemporaneo.
L’iniziativa, che prevederà uno spazio di discussione e dibattito alla fine di ogni proiezione, si propone di offrire un’occasione di informazione e confronto su aspetti della vita fondamentali per ciascun essere umano. Passando attraverso il canale emotivo offerto dalle opere cinematografiche si parlerà, prendendo spunto dalle diverse pellicole, di amore , casa, lavoro, amicizia, genitorialità e integrazione cercando di partire dalle esperienze concrete di chi vive o lavora con una qualche forma di “diversità”.
ore 16.30 Alla ricerca di Nemo (Stati Uniti 2003, 100’, animazione) di Andrew Stanton.
Nemo è un piccolo pesce pagliaccio, orfano di madre e con una pinna atrofica; Marlin è il suo ansioso papà e cerca in ogni modo “proteggerlo” dalle inevitabili sfide che la vita pone davanti a suo figlio che sta crescendo. Quando Nemo viene catturato da un pescatore subacqueo, Marlin intraprenderà un lungo e avventuroso viaggio alla ricerca del figlio scoprendo, alla fine, che Nemo, nonostante il suo handicap, ha tutte le qualità per cavarsela da solo.
Mercoledì 9 Marzo
VISIONI presenta
ore 21.00 Monsieur Verdoux di Charlie Chaplin (Usa, 1947)
Nella Francia a cavallo tra le due guerre mondiali, la crisi economica provoca disoccupazione e difficoltà alle classi sociali più deboli. Henri Verdoux, impiegato bancario, viene licenziato dopo trent’anni di collaborazione e come conseguenza, per mantenere la famiglia, moglie inferma ed un bimbo piccolo e per assicurare loro una vita dignitosa ed una casa di proprietà, finisce nel tunnel schizoide del delitto per assicurarsi patrimoni con cui finanziare attività speculative. Dietro la copertura di un’attività di antiquario, grazie al suo portamento signorile e fascinoso ed ai modi raffinati e galanti, aggancia mature e ricche zitelle o vedove, riesce prima a farsi sposare e poi ad impadronirsi dei loro averi dopo averle soppresse.
Giovedì 10 Marzo
NIHON EIGA – Storia del cinema giapponese 1979-2010
a cura di Ass. cult. Cinema senza frontiere Serata Miike Takashi
ore 21.00 Shinjuku triad society (Shinjuku Kuroshakai: chaina mafia senso) di Takashi Miike (Giappone 1995, 100′ v.o. sott.italiani)
Tokyo, quartiere di Shinjuku, il centro della vita notturna della grande metropoli giapponese. Il già labile equilibrio tra le varie gang yakuza della zona viene messo in grave pericolo dall’arrivo dello spietato boss di Taiwan Shu-Ming Wang. Ovviamente non è ben visto dagli appartenenti ai vari clan locali, anche se qualcuno di loro, come Karino e la sua donna Ritsuko, accetta l’arrivo di Wang, riconoscendogli il carisma e le doti per diventare un capo mafia anche in Giappone. Il poliziotto corrotto Tatsuhito, anch’egli di origini cinesi e già sulle tracce di vari boss, focalizza il suo interesse proprio verso le attività criminali di Wang. Da qui nasce una serie ininterrotta di scontri violenti e spietati,
Shinjuku Triad Society è il primo film di Takashi Miike completamente pensato per le sale cinematografiche, nonché il primo della celebre serie della Kuroshakai (“la società oscura”). Trattasi di una pellicola che presenta la solita macabra componente ironica che troviamo in quasi tutti i lavori del regista. Miike sviluppa una poetica di quello sradicamento che lui stesso ha vissuto in gioventù, figlio di quella crisi per una mancanza di radici che ha come protagonisti non solo gli immigrati, ma anche le ultime generazioni giapponesi; le quali hanno ormai perso ogni coscienza della propria identità, diventando succubi della globalizzazione.
nel corso della serata: presentazione del volume Anime perdute. Il cinema di Miike Takashi, Dario Tomasi, Il Castoro, 2006
Venerdì 11 Marzo
The XX Century Cult of Movies Worship
ore 21.00 If… (Gb 1968, 111′ v.o. sottot. italiani) di Lindsay Anderson.
In una public school inglese, uno degli allievi, Mick Travis (McDowell) e due suoi compagni (Wood e Warwick) si ribellano ai riti e alle ingiustizie e, nel giorno della cerimonia di fine anno, sparano su professori e compagni. Diviso in 8 capitoli, pieno di cartelli, di scritte e di immagini simboliche, costruito con la libertà di fantasiose associazioni che era tipica degli anni ’60 e nella quale il colore s’alterna con la monocromia, l’opus n. 2 di L. Anderson – Palma d’oro a Cannes – è un film sull’Inghilterra, concentrata nel microcosmo del college, una ricca, confusa e ribollente metafora sul malessere del nostro tempo e sul desiderio di rivolta della gioventù, pervasa da una struggente nostalgia per un mondo diverso.i Tarik Saleh (Svezia, 2009, 86’, animazione) Voci: Vincent Gallo (Roger), Juliette Lewis (Nina), Udo Kier (Ivan Bahn), Stellan Skarsgård (Ralph Parker) ( Metropia è un film di animazione ambientato in un futuro prossimo. La crisi energetica mondiale ha indotto a creare una gigantesca rete metropolitana europea. Roger, un impiegato di un call center di Stoccolma, entra in una stazione e sente delle strane voci nella sua mente poco prima di incontrare un’affascinante e misteriosa donna, Nina, che decide di seguire. Lei lo aiuterà a scappare da questi “disturbi” della metro, Roger però sarà via via sempre più coinvolto in un’oscura cospirazione.
Sabato 12 Marzo
NY mood
ore 18.30 Aperitivo poetico
ore 19.30 Perifezie: poesie dette per te – un ascolto movimentato
poetica per juke-box umani e portavoce di Rita Iacomino Alex Mendizabal e David Santoro
L’azione si impernia sulla dimensione oracolare della poesia e non costituisce uno “spettacolo” in quanto mira a coinvolgere i partecipanti individualmente e attivamente e può svolgersi al chiuso come all’aperto e in concomitanza con – o a margine di – altri eventi, (mostre, performance, ecc.). Eccone una breve descrizione: Tre juke-box umani raccontano ciò che hanno trovato nel loro cammino. Le parole sono dette a te e per te, le trovi esposte come frutti maturi (su un tavolo o in un cesto…), scegli quelle che ti ispirano e vai dai narratori ad ascoltare le poesie cui appartengono. Ogni parola chiave è riportata su un cartoncino colorato, ogni colore corrisponde a uno dei juke-box umani. Costruisci il tuo percorso seguendo il colore che porta dalle parole alla bocca che le dirà.A ogni parola è associata inoltre un’altra poesia, che arriverà al tuo orecchio “da lontano” attraverso un portavoce.
ore 21.00 New York, I love you (USA 2009, 103 min. v.o. sott. Italiani) di Allen Hughes – Brett Ratner – Fatih Akin – Jiang Wen – Joshua Marston – Mira Nair – Natalie Portman – Randall Balsmeyer – Shekhar Kapur – Shunji Iwai – Yvan Attal
Un film collettivo di undici episodi che si svolgono a New York: un borseggiatore s’imbatte in un suo pari; una giovane donna, ebrea osservante, si dichiara ad un uomo d’affari indiano; uno scrittore cerca un titolo per il suo libro; un artista cerca una modella; un musicista ha bisogno di leggere; due donne si incontrano; un uomo porta una bambina a Central Park; l’appuntamento di due amanti; una coppia matura festeggia con una passeggiata l’anniversario di matrimonio; un ragazzo va ad un concerto in compagnia di una ragazza in sedia a rotelle; un cantante sul viale del tramonto pensa al suicidio. Seguito ideale di “Paris je t’aime”, il lungometraggio propone una serie di storie d’amore, a far da sfondo la Grande Mela. Con lo stesso schema produttivo, presto seguirà “Tokyo, I Love You”.
Martedì 15 Marzo
CULT grandi classici americani
Il primo ciclo di proiezioni gestito da ragazzi con Sindrome di Asperger
Per capire le ragioni di questa rassegna è necessario fare un passo indietro. Nel 2008 il Gruppo Asperger Onlus, l’associazione dedicata alla Sindrome di Asperger (www.asperger.it), aveva avviato, in collaborazione con Detour, il progetto “Io speriamo che me la cavo”, che includeva, fra l’altro un ciclo di proiezioni rivolte ai propri soci più giovani. L’idea di partenza era quella di favorire l’interazione tra ragazzi che, a causa di questa Sindrome appartenente ai disturbi dello spettro autistico, hanno una compromissione delle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi molto ristretti. Lo scopo era servirsi del cineclub in quanto spazio di aggregazione, di incontro e di scambio, e del cinema quale veicolo di informazione, strumento di conoscenza della realtà e punto di partenza per dibattiti, riflessioni e confronto sulla vita di tutti i giorni, sulle esperienze personali, sul modo di percepire il mondo. Se dopo tre anni possiamo promuovere un ciclo di proiezioni direttamente gestito dai ragazzi, è evidente che l’idea di usare il cinema come strumento di aggregazione ha dato i propri frutti. Per la prima volta saranno loro ad accogliere gli spettatori, a presentare i film, a curare le proiezioni sotto ogni aspetto e ad introdurre ospiti, critici ed esperti che di volta in volta interverranno.
ore 20.30 Un bacio e una pistola (Usa 1955) R. Aldrich.
L’investigatore privato Mike Hammer indaga sull’efferato assassinio di Christine, trovandosi impelagato in un furto di materiale radioattivo che il malavitoso Dr. Soberin vuole vendere a una potenza straniera. Dal romanzo Bacio mortale (1952), di Mickey Spillane, adattato da I.E. Bezzerides, sceneggiatore di sinistra finito sulle liste nere. È il più violento, frenetico, angoscioso noir degli anni ’50, e anche il più coraggioso e spregiudicato nella sua latente denuncia delle armi nucleari. L’Hammer di Spillane è un fanatico fascista che viene giustificato dall’efficacia dei risultati; quello di Aldrich/Bezzerides è un ottuso bastardo che sbaglia tutto quello che fa in una società malata di paranoia aggressiva e violenta.
Mercoledì 16 Marzo
Schermaglie cinema (in)oltre presenta
Lo sceicco di Castellaneta di Giuseppe Sansonna in anteprima al Detour (ore 21.00)
Giuseppe Sansonna (Zemanlandia) con materiale composito (memoria orale, volti caratteristici, ricostruzioni filmiche, immagini inedite di repertorio) riporta in vita in modo originale e personale, il mito di Valentino, il mitico Rodolfo Valentino , primo grande divo del cinema muta che nasce e muore ogni volta nella voce di chi lo racconta. Rodolfo Valentino nacque a Castellaneta, piccolo centro rurale pugliese. Morì trentenne nel 1926, all’apice del successo. Nel suo paese natale, ancora oggi, sono in molti a rendergli omaggio. Ciascuno a suo modo. C’è chi ha dato il suo nome alla propria lavanderia, chi smania per riportarne in Italia la salma, chi ha istoriato con la sua sacra effigie la propria Harley Davidson, chi giura che fu avvelenato da un’amante gelosa e chi sostiene che fu vittima della mafia. L’anziano figlio del suo compagno di giochi ne racconta l’infanzia scapestrata, trascorsa tra imprese lucignolesche e piccoli furti ai danni dei contadini locali. C’è anche chi ricorda la bizzarra vicenda di Antonio, il “matto del paese”. Negli anni sessanta vagava per il paese travestito da sceicco, da gaucho, da cosacco e da torero. Rubava i costumi alle compagnie di avanspettacolo e trasformava il paese nel suo set personale. Il suo sguardo febbrile trasformava la spelonca carsica locale nel Grand Canyon, favorendone l’immedesimazione nel grande Rudy.
a seguire incontro con il regista Giuseppe Sansonna
Giovedì 17 Marzo
Sud Corea – tre strane commedie romantiche
ore 21.00 Castaway on the moon (2009 corea del sud 116’, v.o. sott.italiani) di Hae-jun Lee.
Kim Seong-geun è indebitato fino al collo, decide perciò di buttarsi dal ponte sul fiume Han, nel centro di Seoul. Il mattino dopo si sveglia su un isolotto situato in mezzo al fiume. Non sa nuotare e nessuno lo vede, il suo telefonino è scarico e lui si trova completamente fuori dal mondo. Di lui si accorge casualmente una ragazza che non esce di casa da tre anni… Due solitudini destinate a incontrarsi e a trasformare quella che per quasi un’ora è un’irresistibile commedia grottesca in un dramma in cui l’amore sembra metterci lo zampino.
Venerdì 18 Marzo
EBBRI DI CINEMA presentano
[S]pazzi indipendenti, percorsi invisibili alla ricerca del cinema contemporaneo
ore 21.00 Mary & Max (Australia 2008, 92′ v.o. sott.italiani)
Confusi da un mondo ostile e ambiguo, Mary e Max trovano sostegno l’uno nell’altra nel condividere le gioie, quanto i dolori. Un giorno Mary accompagna la mamma, depressa taccheggiatrice alcolizzata, ad un ufficio postale della periferia di Melbourne. La sua attenzione viene catturata da un elenco telefonico di New York così, con la tipica curiosità di una bambina che ha sempre e solo vissuto in Australia, porta via con se un indirizzo scelto dal caso. A quell’indirizzo è domiciliato Max, un quarantaquattrenne con notevoli disturbi autistici che, come la piccola Mary, mostra un’espressione interrogativa in merito all’enigmaticità del mondo che lo circonda. Da quel momento ha inizio una corrispondenza epistolare che li accompagnerà lungo il corso degli anni e che, fra alti e bassi, riscatterà la necessità di sentirsi amati, pur essendo diversi. Ispirato ad una storia vera, Mary & Max è il primo lungometraggio di Adam Elliot, regista del corto Harvie Krumpet , vincitore dell’oscar per il miglior cortometraggio d’animazione nel 2003. Il film ha vinto come miglior film per la sezione Generation 14plus al festival di Berlino nel 2009, anno in cui ha ottenuto anche il gran premio all’Ottawa International Animation Festival, miglior regia all’Australian Directors Guild, miglior film d’animazione all’Asia Pacific Screen Awards, ed inoltre i premi come miglior film e miglior sceneggiatura all’Australian Film Institute.
Sabato 19 Marzo
Cinema Detour, Oasi Urbana ed Exhemplara presentano
Erba pantagruélion
ore 18.30 Aperitivo e degustazione
ore 19.00 Exhemplara presenterà prodotti alimentari biologici a base di Canapa, ricchi di omega3, omega6, GLA (acido gammalinolenico)
Durante l’incontro si svolgerà la realizzazione di un formaggio vegetale realizzato con la canapa.
ore 21.00 Reefer Madness: the movie musical di Kevin Murphy (USA 2005, 109 min. v.o. sott. Italiano).
Remake dell’omonimo film documentario di propaganda Reefer Madness del 1936. Il film narra la storia di Harper Affair, in cui la vita perfetta del giovane Jimmy Harper si trasforma in una di depravazione e omicidi grazie ad una nuova droga: la marijuana. Durante il suo percorso viene aiutato dalla sua fidanzata Mary e da Gesù stesso.
Martedì 22 Marzo
L’Associazione Italiana Persone Down e Cine Detour presentano
“SUPER-OTTO”: superare le diversità in otto film
Serata AIPD : “Dalla fiction alla realtà”
ore 20.30 A proposito di sentimenti (Italia 1999, 35’) di Daniele Segre.
Il film, partendo dall’esperienza e dal percorso di crescita sviluppato all’interno dell’Associazione Italiana Persone Down negli ultimi anni, incontra la realtà di 15 giovani con sindrome di Down. Con loro esplora sentimenti di quotidianità, scopre storie individuali e di coppia, le gioie e le fatiche di amori possibili, le domande sul presente e sul futuro, i sogni e le perplessità rispetto a una vita autonoma. Con loro riscopre il piacere di manifestare i propri sentimenti e cerca una strada per una felicità possibile.
A seguire:
Lavoratori in corso (Italia 2003, 28’) di Christian Angeli.
Il film si propone di documentare sia il desiderio di lavorare di giovani con sindrome di Down, sia la possibilità realizzata attraverso le esperienze da alcuni lavoratori regolarmente assunti. Si rivolge prioritariamente al mondo aziendale per aiutarlo a comprendere meglio chi sono le persone con la sindrome di Down e chi sono o potrebbero essere quei lavoratori nelle loro aziende. Vuole altresì essere uno strumento per comunicare più genericamente con la società su un tema sempre più importante, anche in considerazione della mutata aspettativa di vita delle persone con sindrome di Down e del crescente numero di giovani che si affacciano sul mondo degli adulti
Mercoledì 23 Marzo
Sud Corea – tre strane commedie romantiche
ore 21.00 Kiss me, Kill me (2009 corea del sud 112’, v.o. sott.italiani) di Jong-hyeon Yang.
Hyun Jun e Jin-young sono due perfetti sconosciuti Lui è un killer professionista, un pò confuso e con un i primi sintomi di un possibile esaurimento nervoso, che vive con la madre alcolizzata. Lei, invece, è una giovane donna che, mollata dall’uomo che ama, assolda un killer per farsi uccidere.
Giovedì 24 Marzo
NIHON EIGA – Storia del cinema giapponese 1979-2010
a cura di Associazione culturale Cinema senza frontiere
Serata KUROSAWA KIYOSHI
ore 21.00 Barren Illusions di Kiyoshi Kurosawa (Giappone 1999, 95′ v.o. sott. italiani)
In un futuro indefinito storie quotidiane si intrecciano in una Tokyo periferica e marginale. Il giovane Haru, produttore musicale, è terrorizzato dalla sensazione di poter smaterializzarsi da un momento all’altro e – forse per la medesima ragione – si sente attratto dalla violenza esercitata da una gang di teppisti altrettanto giovani. La sua compagna Michi, impiegata alla poste, sogna di partire per un luogo indefinito e intanto arreda il suo appartamento con oggetti sottratti sul luogo di lavoro. Nel frattempo si susseguono suicidi privi di spiegazione e un misterioso polline dagli effetti probabilmente venefici comincia a invadere l’aria.
nel corso della serata: presentazione del volume: Mondi che cadono. Il cinema di Kurosawa Kiyoshi, Calorio Giacomo, Il Castoro, 2007
Dal 25 al 27 Marzo
schermaglie cinema (in)oltre presenta
Storie scellerate: il cinema di Sergio Citti
Sergio Citti, un regista messo da parte troppo in fretta. Troppo rapidamente etichettato come costola pasoliniana. Un autore ingiustamente dimenticato, poco visto e poco raccontato. Un cineasta da riscoprire, per la qualità dei suoi film e per il modo singolare in cui si è avvicinato al cinema. Una storia umana e di cinema che Schermaglie e il cineclub Detour racconteranno con tre serate dedicate al regista romano. “Ostia” (1970); “Casotto” (1977); “Due pezzi di pane” (1979). In compagnia di vecchi amici, estimatori e collaboratori di Sergio Citti. Il 25, 26 e 27 marzo, dalle ore 20.45.
Venerdì 25 Marzo
ore 21.00 Casotto (Italia 1977, 100′) di Sergio Citti. Con Paolo Stoppa, Jodie Foster, Ugo Tognazzi, Michele Placido. Da un racconto di Vincenzo Cerami.
Una ventina di persone si spogliano nella stessa cabina – la n. 19 – di una spiaggia libera di Ostia in una calda domenica d’agosto. Con un colpo di genio pratico e poetico Citti risolve in una mossa sola 3 problemi: il basso costo, le esigenze commerciali, un’originale struttura drammatica. Allegria crudele, pessimismo ilare, ironia blasfema. (da mymovies)
Ospiti della serata: Mauro Berardi e Francesco Torelli, Livio Marchese
Sabato 26 Marzo
ore 21.00 Ostia (Italia 1970,103′)di Sergio Citti, con Franco Citti, Ninetto Davoli, Anita Sanders, Laurent Terzieff.
Figli di padre anarchico, morto ubriaco per mano loro, e di madre cattolica credente, finita in manicomio (conseguenza di un incesto col proprio padre che le tolse l’innocenza lasciandole l’incoscienza), Rabbino e Bandiera, omosessuali inconsapevoli, accolgono nella loro catapecchia di Ostia una pupa di periferia. Sarà lei l’involontaria causa di un fratricidio. Scritto con Pasolini, che ne ha curato anche la supervisione, è il 1° film di Sergio Citti, fratello di Franco e già stretto collaboratore del poeta e regista friulano, che ha messo in immagini la vicenda pateticamente torva e candidamente turpe con cadenze di favola quasi gioiosa che la trasfigura per virtù di stile.
Ospiti della serata: Virgilio Fantuzzi, Livio Marchese
Domenica 27 Marzo
ore 21.00 Due pezzi di pane (Italia 1979, 116′) di Sergio Citti. Con con Vittorio Gassman, Philippe Noiret, Luigi Proietti, Anna Melato. Pippo e Peppe.
Due suonatori ambulanti e amici per la pelle al punto di far l’amore, senza saperlo, con la stessa donna, finiti in galera, la ritrovano morente con un bimbo. Lei non dice chi è il padre. Nella parte di avvio (la più bella), il film offre momenti di grazia bizzarra, figurette schizzate con un lapis leggero e sicuro, situazioni e aneddoti scorciati con placido brio e astuzia sorniona (da mymovies)
Ospiti della serata: Goffredo Fofi, Livio Marchese
Da martedì 29 a giovedì 31 Marzo
ZALAB e CINE DETOUR presentano
ore 21.00 Il sangue verde di Andrea Segre (Italia 2010, 57′)
Rosarno, Calabria, gennaio 2010. Gli immigrati africani scendono in strada per manifestare contro chi, dopo averli sfruttati, li minaccia o addirittura li uccide. Hanno paura. Qualcuno non ha il coraggio nemmeno di manifestare: solo il rumore dei petardi gli riporta alla mente la guerra da cui è fuggito, figuriamoci gli spari veri. Ma il governo italiano dice il contrario, afferma pubblicamente che sono loro a far paura e li costringe alla diaspora. Andrea Segre, da sempre sensibile all’appello dei migranti, forse anche per le origini padovane, va a cercarli per restituire loro la parola. Ecco allora i racconti di chi, arrivato in Italia convinto che fosse il paradiso si è ritrovato all’inferno, a dormire per terra, a rischio di congelamento, dopo aver lavorato 10 o 14 ore a raccogliere arance per un euro a cassetta. Le persone che il documentario sceglie di seguire, lungi dall’essere marziani dal sangue di diverso colore, sono uomini istruiti, passati dalla padella alla brace, schiavi che sanno di esserlo, ridotti così dalla crisi dei più ricchi, che non sono nemmeno liberi di tornare a casa, perché non possono certo farlo a mani vuote. Il messaggio è immediato: sembra roba d’altri tempi e di un altro mondo, invece è “cosa nostra” (la ‘Ndrangheta impera), qui e ora. Cinema dell’urgenza ma non per questo della fretta, il lavoro di Segre bada alle immagini quanto alle parole, privilegiando, anche per le prime, la loro natura di documenti, di dimostrazioni, di prova sul banco degli imputati e se un processo non c’è invece ci dovrebbe essere, che il cinema serva anche a questo. Trenta caporali di Rosarno sono stati arrestati, che sia solo l’inizio.
Per maggiori informazioni:
Cineclub Detour