Approfondimento
Giornata mondiale degli Insegnanti: ecco i venti migliori film sull’insegnamento
Una breve panoramica sui film che hanno raccontato di insegnanti, tutori, mentori e guide nella vita, con la loro viscerale passione per i propri pupilli e l’attività
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2 mesi agoon
Ecco i venti migliori film sull’insegnamento, che Taxidrivers ricorda in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti. Inevitabilmente coinvolgenti, includono di solito almeno una situazione difficoltosa e il riscatto dell’eroe avviene grazie alla passione e ad una caparbietà viscerale.
Siano essi insegnanti ufficiali, tutori o mentori acquisiti, l’educazione è un ambito dove è augurabile che tutti abbiano incontrato prima o poi un proprio jedi. Un modello da seguire e un supporto nella crescita. Ecco perché l’universo cinematografico ci ha aiutato: quando è riuscito ad immolare alcuni personaggi, così amati da restare incollati come etichette per lunghissimo tempo agli attori che li hanno interpretati. Così come quando è riuscito a materializzare le aspirazioni di futuri docenti o di studenti delusi.
1. L’attimo fuggente di Peter Weir (1989)
Chiaramente quando si pensa ad un insegnante per la vita, non può che saltare alla mente la prodigiosa interpretazione di Robin Williams nei panni del professore di letteratura John Keating. Un maestro atipico per la scuola in cui approda, un rigido collegio maschile nel Vermont. Qui sarà capace di stimolare la creatività dei suoi studenti e risvegliarli dall’apatico apprendimento a senso unico.
La pellicola ha consegnato diverse perle alla storia del cinema, ed è un toccante racconto drammatico ottimamente diretto da Peter Weir (The Truman Show).
2. Will Hunting – Genio ribelle di Gus Van Sant (1997)
Che Robin Williams fosse convincente ne L’attimo fuggente se n’era accorto anche Gus Van Sant che nel 1997 lo dirige nell’interpretare il dottor Sean Maguire. Lo psicologo non si comporta esattamente come un professore in senso tradizionale, che tra l’altro c’è ben poco da insegnare a Will Hunting, il piccolo genio che gli hanno appioppato affinché lo redima e lo regali alla società per bene. Maguire sarà piuttosto colui che gli svela la vita, le relazioni e le emozioni. Matt Damon è il biondo spettinato Will Hunting e la storia calza perfettamente sugli adolescenti ribelli e geniali.
3. Pensieri Pericolosi di John N. Smith (1995)
Se rimaniamo in ambito di adolescenti inquieti, quale miglior esempio di Pensieri Pericolosi, dove una giovane Michelle Pfeiffer interpreta LouAnne Johnson dalla scorza dura, che si confronta con una classe di adolescenti mezzi teppisti di un’area sottosviluppata della California, in cerca di un senso nella vita. La protagonista è anche autrice del libro (My Posse Don’t Do Homework) da cui il film è tratto.
Probabilmente è uno dei migliori esempi di come la colonna sonora abbia reso immortale il film (Gangsta’s Paradise di Coolio, premiato con un Grammy). Michelle Pfeiffer è, in quegli anni, al top della sua carriera e rappresenta splendidamente una delle poche figure di insegnanti donna di questa lista di meritevoli produzioni: il suo carisma genuino è capace di risollevare le sorti dei suo discenti.
4. Freedom writers di Richard LaGravenese (2007)
Hilary Swank veste i panni di Erin Gruwell, anche lei in linea con la volontà di dare una speranza ad adolescenti rigettati dalla società. Questo gruppo di ragazzi userà il diario come via di fuga dalla violenza e come recupero dei valori della tolleranza e del rispetto del diverso.
La storia è tratta dal libro The Freedom Writers Diary, che la vera Erin Gruwell compilò dai diari dei suoi studenti.
5. Mery per sempre di Marco Risi (1989)
Sempre rimanendo in tema di classi difficili, in Mery per sempre Michele Placido è un insegnante che finisce in un riformatorio di Palermo, in attesa di un’assegnazione più stabile nella scuola pubblica. Malgrado la difficilissima classe di anime arrabbiate, tenterà l’impossibile per conquistare i suoi ragazzi difficili. Crudo, reale, visceralmente territoriale, è una delle produzioni di Marco Risi (Fortapasc, 2009) meglio riuscite in assoluto. Claudio Amendola e Francesco Benigno altrettanto straordinari.
6. Anna dei miracoli di Arthur Penn (1962)
Questo è in assoluto uno dei migliori film sull’insegnamento mai realizzati: malgrado da un punto di vista pedagogico, i metodi applicati dalla tutrice protagonista siano al giorno d’oggi abbastanza superati, calata nel tempo in cui la storia si ambienta, questo racconto è la dimostrazione di una dedizione totale e inscalfibile verso l’insegnamento come unica speranza per la piccola discente.
Anna dei miracoli è la storia di Anne Sullivan (una folgorante Anne Bancroft), che viene coinvolta da una benestante famiglia come tutrice privata della propria figlia sorda, muta e cieca, Helen Keller (interpretata da Patty Duke, che per questa interpretazione vince un Oscar). Anna si dedicherà mente e corpo, completamente e senza sosta, ad insegnare alla giovane Helen un sistema di comunicazione tramite i segni. Il film è anche un’ode all’amore di una madre per la propria figlia, data per persa da un sistema sociale che generalmente rinchiude i casi difficili e li abbandona.
Grazie al cuore grande di queste tre donne, il miracolo si realizza.
7. Whiplash di Damien Chazelle (2014)
J.K. Simmons (Oscar per questo ruolo) è Terence Fletcher, il temuto direttore d’orchestra jazz del miglior conservatorio degli Stati Uniti. Andrew Niemann (Miles Teller) vuole essere parte di quel gruppo per arrivare al successo, ma gli sarà richiesto di superare se stesso sotto ogni punto di vista. I metodi usati da Fletcher portano i propri studenti a pretendere il meglio da ogni pulsazione, una dedizione spinta all’eccesso e alla follia.
Questo è un insegnante fuori dalle righe rispetto agli altri della lista, capace di farsi odiare e rispettare allo stesso tempo. Ma la sofferenza e la tensione a cui il regista Damien Chazelle porta il talentuoso pupillo, è travolgente. Il giovanissimo regista probabilmente ha molto in comune con il suo stesso personaggio: quattro lungometraggi all’attivo (La La Land e First Man a seguire), e una pioggia di riconoscimenti.
8. Karate Kid di John G. Avildsen (1984)
Un altro dei tutori, o maestri di vita, che sicuramente ha conquistato un posto di diritto nella hall of fame dell’insegnamento è il mitico Maestro Miyagi della saga di Karate Kid. Uno di quei ruoli che Pat Morita non si è più scollato.
Daniel-san si è appena trasferito con la madre e l’inserimento nella nuova scuola non va benissimo, ma l’incontro con il Maestro Miyagi gli apre le porte del riscatto: si dedicherà anima e corpo al karate e riconquisterà fiducia in sé. Al di là del fascino etnico della disciplina marziale, che negli anni Ottanta era un tema poco battuto da Hollywood, sono i metodi curiosi che adotta il maestro giapponese a rendere unico il film. Dal lavaggio delle auto, alla campitura della staccionata, sono le lezioni di vita quotidiana che fortificano l’atleta.
Insomma “dai la cera togli la cera” è un memorandum senza tempo.
9. Guerre Stellari – la saga di George Lucas e altri (1977 – 2019)
Come si diceva all’inizio, ciascuno ha avuto un proprio jedi. Ma quelli originali, appartengono alla saga senza tempo di Guerre Stellari, un mondo a parte nato negli anni Settanta dal genio di George Lucas che ci ha regalato alcuni dei più saggi mentori del cinema.
Obi-Wan Kenobi (Alec Guinness) e Yoda i preferiti, ma negli anni la saga ha consegnato ben più di mentore, e a turno i discepoli sono passati ad essere loro volta una guida: questo il vero fascino della serie, con tutti i suoi svariati spin-off e sequel. La crescita degli allievi è reale, concreta, e porta di generazione in generazione, al proseguimento della conoscenza dei jedi. Negli ultimi episodi, questi maestri sono stati resi più umani, meno profetici. Si mettono in discussione, hanno paura, falliscono e poi si rilanciano, come succederà allo stesso Luke Skywalker (Marc Hamill) prima di consacrarsi all’eternità jedi.
10. Million Dollar Baby di Clint Eastwood (2004)
Rimanendo sul filo del rasoio tra gli allenatori e i maestri di vita, Clint Eastwood nei panni di Frankie Dunn è un altro esempio di mentore che agisce oltre i confini della sua professione. Nell’accettare di allenare Maggie Fitzgerald (Hillary Swank) sostituirà anche nel suo cuore la figura paterna che le è mancata, senza mai esserlo direttamente.
Maggie è un’aspirante pugile un po’ attempata. Quando Frankie Dunn riconosce in lei il talento, inizierà per i due una faticatissima scalata verso le vette più alte del pugilato femminile, e gli strati più profondi della sofferenza umana. È un film straordinario e straordinariamente ben diretto.
Lo spessore dei personaggi di Eastwood ha creato una figura perfetta anche per questa selezione; molto altro della sua cinematografia è stato detto nello speciale di Taxidrivers #DirtyClint.
11. Coach Carter di Thomas Carter (2005)
Samuel L. Jackson è Ken Carter, un controverso allenatore di una squadra di pallacanestro delle superiori. Convinto dell’importanza della formazione per la vita, ammonisce i propri studenti sui risultati accademici fino ad impedirgli di giocare per una mancata sufficienza.
La sua coerenza e solidità porta agli effetti sperati: crescere studenti, atleti e futuri uomini.
Il film è piacevolmente scritto e diretto, e Samuel L. Jackson ha la faccia e i modi giusti per pretendere il meglio dai suoi ragazzi.
12. Glory Road – vincere cambia tutto di James Gartner (2006)
Sempre di pallacanestro si parla in questa produzione tratta dalla storia vera di Don Haskins. Ex giocatore e allenatore femminile, gli viene offerta l’opportunità di gestire la squadra maschile dei Texas Western Miners: recuperando dei talentuosi giocatori di colore dalla strada, il team arriverà a dominare il campionato nazionale e passerà alla storia per aver finalmente dato accesso agli afro-americani in campo.
La citazione del film è in realtà esemplare per tutte le produzioni simili sullo sport:
You quit right now, you quit every day the rest of your life.
dove ritorna il senso del gettare la spugna. Queste guide per la vita si impegnano di continuo a trasmettere gli strumenti giusti per affrontare battaglie che sembrano inaffrontabili.
13. Il sapore della vittoria – uniti si vince di Boaz Yakin (2001)
Si cambia sport ma restiamo negli Stati Uniti: Denzel Washington è un allenatore di football americano, Herman Boone. Ambientato negli anni 70, qui la battaglia non è solo per formare degli uomini, ma per rendere i giocatori un esempio di tolleranza e accettazioni oltre le differenze razziali.
Il film è ispirato alla storia vera del coach Boone, in un periodo dove effettivamente alle scuole era richiesta una forzata integrazione razziale, lasciata poi praticamente nelle mani degli insegnanti.
14. The great debaters – Il potere della parola di Denzel Washington (2007)
Nuovamente Denzel Washington e nuovamente un racconto di conquiste razziali: è il 1935 e Melvin B. Tolson è professore presso il Wiley College Texas. Raduna quattro studenti di colore, tra cui una ragazza, e li forma per le competizioni di dibattito. Chiaramente la storia è molto avvincente e si carica di significati molteplici visto il momento storico in cui si svolge.
Denzel Washington è straordinariamente appropriato per questo ruolo e il tema è di particolare interesse, visto che la disputatio è tornata molto in auge in anni recenti, anche nel nostro Paese.
15. Non uno di meno di Zhang Yimou (1999)
Ci spostiamo in Asia, in Cina per la precisione, per una pellicola storica della carriera di Zhang Yimou (Lanterne rosse, Vivere!).
Non uno di meno è la storia di una tredicenne che viene incaricata di sostituire l’insegnante ufficiale per un mese. La sua classe affidataria è nella provincia sperduta della Cina più povera, e l’insegnante le promette 10 yuan se sarà in grado di mantenere tutti i suoi studenti. Purtroppo uno tra loro è costretto a spostarsi in città in cerca di lavoro. Wei Minzhi partirà così alla ricerca del bambino, inventandosi qualunque strategia per recuperarlo e riportarlo sui monti.
Toccante racconto della dedizione di una ragazzina al suo incarico, ma soprattutto uno spaccato tragico di una poverissima e tipica realtà della Cina rurale.
16. La guerra dei fiori rossi di Zhang Yuan (2006)
La scelta di aggiungere questo film alla lista non è motivata dalla presenza di un insegnante-guida, quanto piuttosto dalla volontà di includere anche il “diverso”. Questa storia in particolare è ambientata nella Cina dei primi anni di Mao, quando l’autorità degli adulti e degli insegnanti era considerata inattaccabile e la disciplina un valore trasmesso in forma durissima sin dalla più tenera età.
Qiang ha quattro anni e i genitori lo iscrivono ad un prestigioso asilo/collegio. Il suo temperamento gli creerà grosse difficoltà di adattamento alla struttura rigidamente consolidata di questa scuola per l’infanzia. Ma lentamente la necessità di sentirsi a sua volta apprezzato dagli adulti lo renderà a sua volta parte di questa corsa ai “fiori rossi”.
17. La scuola di Daniele Lucchetti (1995)
Certamente uno dei film che sa essere a modo suo rappresentativo del sistema scolastico italiano, con tutte le sue pecche e i suoi onori. Silvio Orlando è qui l’insegnante che tutti vorrebbero avere, il professor Vivaldi, che ha un cuore tenero e spinge per una seconda possibilità anche per i più testoni. Fabrizio Bentivoglio, ovvero il professor Sperone, è il suo contraltare nonché suo rivale in amore.
È tempo di scrutinio, i docenti si riuniscono e decidono della sorte degli studenti, tra posizioni opposte: c’è chi si prende cura degli studenti e chi del solo registro.
18. Notte prima degli esami di Fausto Brizzi (2006)
Giorgio Faletti è il professor Martinelli, un insegnante pieno di debolezze, ma che sul finire del film riuscirà a recuperare la propria dignità e umanità. La storia si svolge a ridosso degli esami di maturità, a cui Luca (Nicolas Vaporidis) teme di non riuscire neanche ad accedere per una forte rivalità con il Martinelli. Ma lo stesso professore, gli insegnerà non solo ad affrontare i problemi della vita, ma anche l’orale dell’esame di diploma tanto sudato.
Brizzi è stato molto amato per questo film e lo spaccato di Italia adolescenziale dipinto.
19. Saranno famosi di Christopher Gore (1982-87)
Dopo il filone sportivo, diamo un rapido sguardo alle produzioni dedicate alle arti performative. Era imprescindibile e doveroso citare la produzione che ha dato il via a tutte queste storie diversamente declinate, malgrado sia una serie TV.
La celeberrima New York City High School for the Performing Arts raccontata in Saranno famosi è probabilmente il luogo in cui chiunque avrebbe voluto studiare durante la propria adolescenza. Lo staff di docenti era una famiglia di artisti, sempre pronti ad andare oltre l’ora di lezione e a tendere la mano verso ogni studente. La signorina Grant, il signor Shorofsky, la signorina Berg, la signorina Sherwood, David Reardon, Quentin Morloch: ciascuno con la propria lezione di vita da trasmettere, già dalla sigla iniziale.
La serie, negli anni, ha portato avanti non solo i sogni artistici del suo pubblico, ma anche riflessioni sempre più oneste e attuali, su alcuni dei problemi più scottanti del decennio 80.
20. School of Rock di Richard Linklater (2003)
Quale altro professore avrebbe potuto far saltare sui banchi una scuola di ordinati musicisti, se non Jack Black? School of rock è un film per Jack Black, che qui è Dewey Finn, uno scalcagnato chitarrista quasi fallito.
A scuola diventerà energetico mentore di vita, che finisce casualmente ad insegnare il rock come stile di vita in una scuola elementare. I suoi pupilli, divoreranno la musica e le conseguenti vibrazioni tramutandosi in veri e propri artisti in erba.
Una produzione divertente di Linklater (Boyhood), che dal connubio con Jack Black ha tratto il meglio.