Tra avventura, dramma e giallo, la pellicola di Harry Bradbeer coglie l’occasione per trattare anche di diritti delle donne.
Trama
Il film si apre facendoci conoscere Enola, vivace ultimogenita della famiglia Holmes e sorella del celebre investigatore Sherlock Holmes (nato dalla penna dello scrittore Arthur Conan Doyle.)
Assistiamo alla sua movimentata infanzia a Ferndell Hall, nelle campagne inglesi, insieme alla tata Mrs Lane e a sua madre Eudora che la educa personalmente sia nel corpo( lotta, scherma) sia nella mente, istruendola su ogni genere di sapere. Mamma Endora (la brava Helena B. Carter) si diverte anche a creare indovinelli rompicapi per Enola, stimolandone ragionamento e intuito. Il nome stesso della figlia, ENOLA, è , in realtà, un gioco di parole: sta per ALONE, sola, ed è una sorta di proposito a cui la figlia dovrà mirare nel corso della vita. Imparare a cavarsela da sola con le sue forze in un mondo che sta per cambiare.
Una delle tante tematiche del film sarà proprio il cammino intrapreso da Enola per trovare il “suo posto nel mondo”contro una società fortemente maschilista.
Un giorno la madre scompare senza lasciare traccia e arrivano i due fratelli di Enola: Sherlock ( il celebre investigatore) e Mycroft. I due cercano di far luce sul mistero e allo stesso tempo devono capire cosa fare di Enola. Lo scontro è inevitabile. La ragazza è uno spirito ribelle e anticonvenzionale, libera da pre-strutture e concezioni sessiste e si scontra col fratello maggiore che la vorrebbe educata come “moglie da sposare”. Enola viene trasferita in un istituto per sole ragazze ‘da marito’, con la Fiona Shaw di Harry Potter come direttrice. Sherlock accetta invece Enola così com’è, contento dell’inclinazione da investigatrice della sorella (di cui conosce ben poco). Enola fugge a Londra dove incontrerà altri personaggi e inizia le sue personali indagini per ritrovare la madre. La sua attenzione viene catturata da un giovane Lord scomparso (Louise Partridge).
Enola Holmes: un prodotto indirizzato ai giovani
Sono molti i “teen” su cui Netflix ha deciso di puntare e questo lo si denota dalla scelta dei titoli prodotti negli ultimi tempi. Enola Holmes si inserisce in questo contesto con una storia tutta incentrata su una ragazza interpretata da una delle attrici giovani più celebri del momento. Il risultato è un film fresco e leggero, che non vuol avere pretese da grande Cinema, ma essere solo un prodotto di puro intrattenimento.
Confidenziale la scelta di far rivolgere Enola verso la telecamera e, dunque, il pubblico. Scelta adottata dal regista già con Fleebag: in questo caso convince però solo a metà. In alcuni momenti questa tecnica contribuisce a sottolineare nel film le sembianze da serial TV che la pellicola sembra possedere in molte occasioni.
Il film è inoltre penalizzato dalla durata eccessiva (più di 2 ore) che l’appesantisce e si trascina nel finale.
Cast e temi
Riuscita l’interpretazione di Millie Bobby Brown , una delle scelte più azzeccate del Film. Nonostante la Storia non sia molto ben assemblata (con momenti di confusione per la presenza di vari scenari e troppe vicende che si intersecano) la Bobby Brown riesce a mantenere l’attenzione su se stessa mediando e alleggerendo il “troppo” imbastito dalla sceneggiatura.
Sam Claflin nel ruolo di Mycroft possiede un certo necessario e credibile rigore ( baffoni a parte) mentre Henry Cavill fatica un po’ ad acquisire “il peso” di un personaggio che nell’immaginario collettivo è troppo legato a Robert Downey jr.
Tra traumi infantili , manuali pedagogici, investigazioni, ideali protofemministi e primi Amori c’è da perdersi mentre il personaggio in fondo più noto del panorama ( il fratello investigatore) è lasciato completamente ai margini. In compenso il tradizionale gracile ispettore Sherlock ha acquistato i muscoli di Superman.
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