Si intitola Gli anni più belli ed è il dodicesimo lungometraggio a firma del romano Gabriele Muccino. Ne sono protagonisti Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria, dei quali troviamo in scena anche le rispettive versioni giovanili. Versioni incarnate da Francesco Centorame, Andrea Pittorino e Matteo De Buono.
Tre italiani di cui seguiamo la storia dai primi anni Ottanta ai giorni nostri.
Parallelamente a quella di un paese che li porta a diventare un avvocato, un professore di scuola superiore e un artista sognatore. Artista dal futuro sempre meno certo che sposa una Emma Marrone nelle inedite e convincenti vesti di attrice. Mentre la adolescente Alma Noce assume da adulta i connotati di Micaela Ramazzotti. Una donna fragile e alla continua ricerca di un vuoto affettivo, tanto da essere traditrice, sola e tradita durante le oltre due ore di visione.
Oltre due ore spazianti dalla caduta del Muro di Berlino alla nascita di un Movimento del cambiamento in politica. Passando per Tangentopoli, l’ascesa di Silvio Berlusconi e l’attentato terroristico dell’11 Settembre 2001. Un attentato che ha portato l’umanità a rendersi pienamente consapevole della propria vulnerabilità.
Come, tra amori, delusioni, dolori, successi e fallimenti, sembrano apprendere anche le pedine di questo affresco in fotogrammi. Un affresco volutamente citazionista nei confronti del capolavoro della Commedia all’italiana C’eravamo tanto amati di Ettore Scola. Capolavoro di cui vengono riproposte fedelmente diverse situazioni; man mano che una ricca colonna sonora di storiche hit commenta il tutto. Hit da Il rock del Capitan Uncino di Edoardo Bennato a Tu come stai di Claudio Baglioni, che si occupa anche della title track.
E, con Nicoletta Romanoff inclusa nel cast, non ci si annoia e le emozioni non mancano.
Nessuno a questo mondo non ha prezzo? La paura muove tante cose? Sono soltanto due degli interrogativi che emergono durante la fruizione de Gli anni più belli, oltretutto caratterizzato dalle mai disprezzabili scelte tecnico-narrative mucciniane. A cominciare dal momento in cui la già citata Ramazzotti sale di corsa le scale alternata dal montaggio al proprio corrispettivo giovanile. Solo chi non vive non fa sbagli? La rabbia come se ne viene poi se ne va? Anche a questi due quesiti fornisce una risposta Gli anni più belli, in blu-ray per Eagle pictures. Con sei minuti di scene eliminate e altrettanti di backstage nella sezione extra.