EST – Dittatura Last Minute di Antonio Pisu. Tre ragazzi poco più che 20enni partono da Cesena per una vacanza verso l’Europa dell’Est ancora sotto il regime sovietico. Il viaggio inaspettato regalerà una esperienza indimenticabile. Il film ha aperto la Sezione non competitiva ‘Notti Veneziane – L’isola degli Autori’ e sarà nelle sale dai primi di Ottobre
Trama
Tratto da una storia vera tra Cesenate e Romania il film raccoglie i ricordi di un viaggio degli stessi produttori del film la Genoma Films, intraprendono poco più che ventenni.
È il 1989 la vigilia della caduta del Muro di Berlino e i tre ragazzi decidono di lasciarsi l’Italia alle spalle per una vacanza on the road verso l’Est europeo ancora sotto il regime comunista. Durante il percorso incontreranno un uomo in fuga dalla Romania di Ceaucescu che chiederà il loro aiuto per consegnare una valigia alla sua famiglia ancora bloccata nella città.
Un film che miscela speranza, crescita e voglia di cambiamento
Prima spaventati poi più arditi malgrado l’essere giovani e maldestri i tre giovani si metteranno in viaggio verso la Romania per consegnare la valigia. L’esperienza li porterà a maturare una conoscenza dei fatti e della storia con un diverso senso critico.
Un viaggio dentro sé stessi tra metafore e storia vera.
Il viaggio come simbolo della ricerca di sé stessi del definire la propria identità, ma anche come conoscenza storica ed esperienza diretta dei fatti del mondo.
Tra commedia e dramma
I momenti migliori rimangono dicotomicamente le battute simpatiche, che aiutano la parte della commedia che quando prende il sopravvento risulta divertente e ben riuscita e nella parte più drammatica la rilettura storica documentarista realizzata dal vero con filmati amatoriali del viaggio dagli stessi protagonisti.
Al termine del film scorrono così le immagini di una verità storica di cui tutti abbiamo memoria.
Cast e musica
Il protagonista Lodo Guenzi (voce e chitarra de Lo Stato Sociale) al suo debutto cinematografico risulta convincente, così come gli altri esordienti Matteo Gatta e Jacopo Costantini.
Buona l’idea di usare come colonna sonora Felicità di Albano e Romina come contrasto con le immagini di degrado e miseria della città.