Nasce la nuova collana edita da DeriveApprodi: Cinema Autonomo
Il progetto e la realizzazione di “Cinema autonomo” nasce nel tentativo di dare spazio al cinema invisibile, partendo dalle librerie per raggiungere un pubblico più ampio, non allineato, non omologato, che pretende di essere disorganico rispetto a quello imperante; Gianluca Arcopinto, Sergio Bianchi ed Ilaria Bussoni, danno il via alla collana “Cinema Autonomo”, articolata in cinque uscite.
Una raccolta di parole inedite, un diario privato sul senso del cinema, su cosa esso sia, e su quanto sembri essere vicino alla natura del sogno; un viaggio che si intraprende con alcuni compagni mossi dallo stesso entusiasmo, dalla stessa voglia di inseguire la libertà. Una riflessione sulla politica cinematografica, sull’inevitabile urgenza di contrapporre al sistema imperante un cinema autonomo, singolare. Un cinema che si oppone a quello oggi definito “indipendente”, che tanto indipendente non sembra, che ha la volontà di sottrarsi, e che “pur di essere può non fare, può non essere”.
E’ da queste premesse, stabilite in una piovosa serata romana dell’inverno 2009, che uno dei produttori più agguerriti nelle produzioni di opere prime, Gianluca Arcopinto, sceglie, con Sergio Bianchi e Ilaria Bussoni della casa editrice DeriveApprodi, di dare vita ad “una sfida all’inerzia cui dovremmo essere condannati in questo paese”.
Definito dai giovani filmmaker come uno dei produttori più indipendenti nel panorama del cinema italiano, come un mecenate ed uno scopritore di giovani talenti – da Beppe Gaudino, Vincenzo Marra, Daniele Gaglianone, da altri registi oggi affermati come Garrone, Tavarelli, Cappuccio – Arcopinto continua a lavorare in completa autonomia, continuando ad avere la speranza che alcuni film riescano a dialogare con le nostre menti, a riempirle di dubbi.
“Che puoi dire? Che l’attore che fa Pietro è strepitoso e che nel paese di Pietro questo film si dovrà comportare proprio come Pietro e proprio come Pietro vivrà male. Ma Pietro ha scoperto l’amore”. Attraverso le storie raccontate al figlio e alle pagine di un diario privato sognatore e rivoluzionario, che insieme formano “Cinema autonomo”, Gianluca Arcopinto nell’estate del 2010 scrive a Daniele Gaglianone, regista del film Pietro, dimostrando quanto un produttore possa essere mosso da un continuo ardore, un entusiasmo che dimostra fierezza, candore, cercando sempre di continuare a fare cinema come lui lo intende, libero.
Il progetto e la realizzazione di “Cinema autonomo” nasce nel tentativo di dare spazio al cinema invisibile, partendo dalle librerie per raggiungere un pubblico più ampio, non allineato, non omologato, che pretende di essere disorganico rispetto a quello imperante; Gianluca Arcopinto, Sergio Bianchi ed Ilaria Bussoni, danno il via alla collana “Cinema Autonomo”, articolata in cinque uscite.
Al primo libro, Cinema autonomo dello stesso produttore, è allegato il film Pietro del regista Daniele Gaglianone, presentato in concorso all’ultimo Festival Internazionale del Film di Locarno 2010 e presentato nella sezione speciale fuori concorso al Visioni Fuori Raccordo Film Festival.
Ai film successivi come Palabras di Corso Salani, Tarda estate di Antonio Di Trapani e Marco De Angelis, Di mestiere faccio il paesologo di Andrea D’Ambrosio e un altro film di Gaglianone, Rata nece biti, si accompagnerà un libro sui registi ed i film presi in esame.
Così si dimostra l’idea di autonomia nella settima arte – nell’accezione di indipendenza e singolarità – quella che porta questa figura donchisciottesca a combattere contro i mulini del sistema, continuando a credere in un cinema che non sia solo intrattenimento e spettacolo, ma anche una riflessione estetica.
Martina Bonichi
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