Disponibile su Prime Video e Chili.tv Black Mass – L’Ultimo Gangster, la ricostruzione accurata della storia di James “Whitey” Bulger, capo dell’organizzazione criminale Winter Hill Gang che nella Boston degli anni Settanta decise di stringere un patto con l’FBI per sbarazzarsi dei suoi rivali italiani.
All’apparenza un gangster-movie, il film di Scott Cooper va ben oltre le caratteristiche del genere, entrando nei risvolti psicologici dei personaggi, mettendo in scena una rappresentazione nella terra di mezzo che c’è tra il bene e il male.
Quando scoprirono e investigarono sulla storia di Whitey Bulger e del suo patto con l’FBI, Gerard O’Neil e Dick Lehr erano due giornalisti del Boston Globe.
Boston era stata per anni in mano alla mafia italiana di Gennaro Angiulo e al gangster di origine irlandese James “Withey” Bulger, capo di un’organizzazione criminale attiva dal 1960 al 1999 nel South End.
Forti e ben strutturati i primi, e difficili da stanare nei loro nascondigli del North End, i secondi iniziarono la loro ascesa a metà degli anni Settanta, quando Bulger divenne informatore dell’FBI affinché fornisse al Bureau gli indizi necessari per la cattura del clan degli Angiulo.
Black Mass, i personaggi tra il bene e il male
James Bulger, interpretato da Johnny Depp, era nato e cresciuto e vissuto nel South End.
Nonostante la sua fama di piccolo gangster e i suoi nove anni ad Alcatraz aveva un carisma tale da essere amato e benvoluto da tutti, compresi suo fratello Billy Bulger (Benedict Cumberbatch).
Quest’ultimo raggiunse il culmine di una brillante carriera politica come senatore del Massachusetts proprio nel momento di massima attività di suo fratello James.
E c’era anche l’amico d’infanzia Johnny Connolly, agente dell’FBI che convinse i suoi superiori a stringere un’alleanza con Bulger per arrivare a Gennaro Angiulo.
Quando l’ambizione e la ricerca del riconoscimento degli altri prendono il sopravvento, la storia, che sia verità o finzione, inevitabilmente sfugge di mano.
Connolly, da ragazzotto di quartiere ad agente federale a New York torna nella natia Boston per ripulirla dai mafiosi e fare carriera.
Il patto con Bulger, che lo stesso all’inizio respinge perché per un gangster e uomo d’onore la lealtà è un bene prezioso, permette a Connolly di scalare gli uffici del Bureau e a Bulger di controllare le attività illecite dell’intera città.
Black Mass, un gangster movie tra ambizione, potere, e bisogno di affermazione
Black Massè una storia vera, potente e intricata, che si costruisce e si sviluppa attraverso i fatti e la sottile psicologia delle personaggi.
Sono l’ambizione e il potere che spingono James Bulger ad infrangere il suo codice d’onore e passare informazioni all’FBI sul clan mafioso suo rivale.
E’ il bisogno di essere riconosciuto e rispettato da Bulger che spinge John Connolly a stringere un patto con lui e ad accondiscendere ad ogni sua richiesta con un sentimento di affetto misto a timore reverenziale.
Brian Oliver, uno dei produttori, spiega le motivazione che l’hanno portato a scegliere questa storia:
quello che mi interessava era l’idea che l’FBI avesse molti infiltrati nella mafia di alto livello che lavoravano per il Bureau – oppure che l’FBI pensava che lavorassero per loro.
Fa capire che chiunque può essere risucchiato nella tana del coniglio.
Connolly probabilmente pensava di fare la cosa giusta.
Fino a quando non si è accorto che stava facendo proprio quella sbagliata, ma ormai non c’era più modo di tornare indietro.