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L’attualità di Mario Camerini: tante iniziative a trent’ani dalla sua scomparsa

In occasione del 30° anniversario della scomparsa di Mario Camerini, gli archivi del ‘900 promuovono una serie di iniziative che riportino il regista, la sua opera e la sua epoca all’attenzione delle nuove generazioni. E ristabiliscano la verità intorno ad un autore identificato troppo genericamente con il cinema dei telefoni bianchi.

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Mario Camerini

Tra i progetti più importanti, il restauro del film Rotaie (1929),
che sarà realizzato dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano e presentato al grande pubblico
in collaborazione con il Festival Internazionale del Film di Roma
in occasione della prossima edizione della manifestazione.

In occasione del 30° anniversario della scomparsa di Mario Camerini, avvenuta a Salò, sul lago di Garda, il 4 febbraio del 1981, Gli archivi del ‘900 (associazione presieduta da Anna Maria Camerini, figlia del regista, e  diretta da  Ernesto Nicosia) promuovono una serie di iniziative che riportino il regista, la sua opera e la sua epoca all’attenzione delle nuove generazioni. E ristabiliscano la verità intorno ad un autore identificato troppo genericamente con il cinema dei telefoni bianchi.

Le numerose iniziative programmate su Mario Camerini, che saranno realizzate e incrementate in collaborazione e concerto con le massime istituzioni e i migliori specialisti del settore, prevedono: la realizzazione di un documentario, la realizzazione di una monografia sull’attualità della sua lezione, la realizzazione di un volume sui film andati perduti, il restauro di un suo film di alto valore ed in stato di necessità d’intervento: Rotaie, una rassegna di suoi film  destinata soprattutto ai giovani, una mostra di foto, documenti, manifesti.

Nel dettaglio di queste iniziative segnaliamo che, nell’approssimarsi della ricorrenza, sono state realizzate una serie di interviste fra i grandi del cinema (tra le altre una delle ultime concesse da Mario Monicelli e da Suso Cecchi d’Amico) che costituiranno il corpus del documentario a lui dedicato, un mediometraggio diretto da Vito Zagarrio, studioso dell’opera di Mario Camerini, con Leone Romani e coprodotto da Gli archivi del ‘900 e dall’ ACT Multimedia.

Per quanto riguarda la monografia sull’attualità della sua opera, per la cui realizzazione è stata chiesta la collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Gli archivi del ‘900 confidano sulla disponibilità di amici studiosi come, in ordine alfabetico: Adriano Aprà, Francesco Bolzoni, Maurizio Luigi Cabona, Orio Caldiron, Duccio Camerini, Valerio Caprara, Rino Caputo, Arnaldo Colasanti, Maria Pia Comand, Callisto Cosulich, Steve Della Casa, Gualtiero De Santi, Goffredo Fofi, Maria Pia Fusco, Jean A. Gili, Sergio Grmek Germani, Ernesto G. Laura, Alessandra Levantesi Kezich, Enrico Magrelli, Raffaele Manica, Stefano Masi, Domenico Monetti, Luca Pallanch, Fabio Pierangeli, Patrizia Pistagnesi, Gian Luigi Rondi, Mario Sesti, Vito Zagarrio, Ettore Zocaro.

A questa monografia si intende affiancare Un secondo volume, affidato alla cura del critico Sergio Grmek Germani, dedicato a quei film di Camerini di grande rilievo, ma andati perduti, come T’amerò sempre (1933) e Il documento (1939).

Il restauro del film Rotaie (1929), realizzato dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano (diretta  da Matteo Pavesi) per proiettarlo in collaborazione con il Festival Internazionale del Film di Roma (presieduto da  Gian Luigi Rondi e diretto da  Piera Detassis)  in occasione della prossima edizione della manifestazione, sarà il momento di massima visibilità dell’intera celebrazione di Camerini.

Ancora, per colmare il gap di conoscenza delle nuove generazioni, si coinvolgeranno strutture scolastiche di livello medio superiore, organizzando a Roma, Milano, Torino, Cagliari e in centri minori come Santa Marinella, Marino e Quartu S. Elena una rassegna dei film (non solo Gli uomini, che mascalzoni, il film che spalancò la carriera cinematografica di Vittorio De Sica, T’amerò sempre e Il signor Max, Grandi magazzini, Due lettere anonime, ma anche titoli meno conosciuti di Mario Camerini, come  Molti sogni per le strade con una Anna Magnani indimenticabile, La figlia del capitano, Ulisse, Crimen, e Vacanze ad Ischia, interpretato da Susanna Cramer, Isabelle Corey, Vittorio De Sica e Maurizio Arena, fu proprio questo film del 1957 ad inaugurare il genere vacanziero, anticipando di svariati decenni il filone dei Sapore di mare che hanno poi inflazionato i nostri schermi): per la realizzazione di questa retrospettiva è stata chiesta la collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Infine, una mostra di foto, manifesti, libri, documenti, accompagnerà la rassegna, completando l’omaggio al Maestro.

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