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Anniversari

Nanni Moretti, regista, attore e produttore

Per il compleanno di Nanni Moretti, ripercorriamo l'incredibile produzione di un autore con più decenni di carriera alle spalle

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Nanni Moretti

Oggi 19 agosto 2023, Nanni Moretti compie 71 anni. Nato nel 1953, esordisce come regista negli anni ‘70, con la realizzazione di due cortometraggi in super 8. Si tratta di La sconfitta e Patè de bourgeois e il mediometraggio dal titolo Come parli frate?, una parodia de I promessi sposi, dove Nanni Moretti interpreta il ruolo di Don Rodrigo.

In occasione del compleanno di Nanni Moretti, proponiamo la sua filmografia. Nei suoi film, l’autore racconta sempre, o quasi, se stesso. Ma attraverso le sue esperienze e le sue ossessioni, riesce a raccontare il mondo che lo circonda e ognuno di noi, immedesimandosi, in maniera diversa, nei suoi personaggi surreali, sopra le righe e a volte eterni bambini.

I riferimenti cinematografici di Nanni Moretti

Il riferimento di Nanni Moretti è il cinema d’autore anni ‘60. Ammira Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Vittorio e Paolo Taviani, Vittorio De Seta e altri. Cineasti che oggi sono considerati il vanto del cinema italiano, ma che all’ epoca non ebbero grande successo. Quelli, come Mario Monicelli, che ebbero il coraggio di realizzare progetti ben lontani da gusto del pubblico. I loro film, come quelli di Nanni Moretti, si interrogavano sulla realtà e sul cinema stesso.

Io sono un autarchico (1976), il suo primo lungometraggio, anticipa di qualche anno l’esordio di un folto gruppo di autori talentosi, come Maurizio Nichetti con Ratatapla (1979), Massimo Troisi con Ricomincio da tre (1981), Renzo Arbore con Il pap’occhio (1980) e Carlo Verdone con Un sacco bello (1980).

Nanni Moretti ha molto in comune con questi cineasti. Tutti i loro film raccontano un mondo intimo e surreale dove si muovono personaggi vittime delle loro manie e paure. Questi ultimi sono relegati in uno spazio di asocialità e si trovano in perenne soggezione con l’altro, specie con l’essere femminile.

Palombella rossa (1989)

 

Uno dei film più importanti di Nanni Moretti, oggi considerato un vero cult, è Palombella rossa.

Protagonista è Michele (Nanni Moretti), esponente del P.C.I, che sembra aver perso la memoria. Il film si svolge durante una partita di pallanuoto, sport praticato da Michele e dallo stesso Moretti.

Palombella rossa è differente dai film precedenti. In Bianca, in La messa è finita ma anche in Ecce bombo, la concezione del presente e del passato erano troppo marcate per ipotizzare una visione dl futuro. Il Michele di Palombella rossa, invece, è colpito da una amnesia che gli impedisce di riconoscere il passato e il presente. La sua esistenza è proiettata nel futuro e su come continuare la sua militanza politica.

Nanni Moretti sceglie di girarlo in una piscina dove il protagonista si muove inseguito da fantasmi e ossessioni. In Palombella rossa, Nanni Moretti racconta la crisi del militante di sinistra, che con il crollo del muro di Berlino, perde la propria identità. Atipica è l’ambientazione, non ci sono sede di partito, assemblee, o manifestazioni di piazze. Non vengono rappresentati neanche conflitti ideologici in ambito familiare. Tutto avviene nella mente di Michele.

Il personaggio Michele nei film di Moretti

Il Michele protagonista di Palombella rossa non è un personaggio nuovo nella filmografia di Nanni Moretti. Egli, piuttosto, è un accumulo di esperienze autobiografiche raccontante nei film precedenti.

I finali dei film di Moretti possono sembrare chiusi. Il regista, solo apparentemente, nega ai suoi personaggi una vita futura, ma poi ad ogni film torna e riproporre lo stesso personaggio in situazione diverse.

Non è un caso, infatti, che da Io sono autarchico fino a Palombella rossa, il protagonista si chiama sempre Michele, fa eccezione solo La messa è finita (1985).

Ecce bombo (1978)
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Il primo successo di Nanni Moretti è Ecce bombo, presentato alla 31° edizione del Festival di Cannes.

Il film racconta le giornate di Michele (Nanni Moretti), il rapporto con i genitori, sorella e amici, che come lui hanno deciso di abbandonare la militanza politica. Annoiati, decidono di riunirsi e tenere assemblee di autocoscienza maschile per risolvere la loro insoddisfazione.

Ecce bombo, realizzato con un budget molto ridotto, ottiene un notevole successo e sorprende lo stesso Moretti, convinto che una vicenda così particolare potesse attirare le simpatie del grande pubblico. In questo film, la critica ha visto una satira surreale e sopra le righe, rivolta alla generazione che ha vissuto il ’68. Qui il regista vuole raccontare la vita di un giovane comunista, in una famiglia e in un quartiere borghese.

In Ecce bombo troviamo una delle battute più celebri di Nanni Moretti: “ Ma che siamo in un film di Alberto Sordi… te lo meriti Alberto Sordi…” È con queste parole che Michele aggredisce un avventore di un bar che aveva detto che gli italiani, rossi o neri, sono tutti uguali.

Nanni Moretti, dopo anni, ha riconosciuto che il pubblico, nonostante il successo del film, considerò questa sua battuta come una bestemmia. Ma la sua non era una critica diretta ad Albero Sordi, piuttosto ad un alcuni film, che l’attore romano aveva interpretato negli anni ‘40, prima della sua partecipazione in I vitelloni, che per Nanni Moretti è un capolavoro.

Io sono un autarchico (1976)

Io sono un autarchico

Il primo film di Nanni Moretti è Io sono un autarchico. Ambientato a Roma, racconta la vita di Michele (Nanni Moretti), sovvenzionato dal padre dopo essere stato abbandonato dalla moglie. Il protagonista del film passa le sue giornate recitando in una compagnia teatrale sperimentale, di scarso successo. Dopo alcuni tentativi di riallacciare il rapporto con la moglie, Michele viene lasciato definitivamente. Anche la sua vita artistica è un fallimento.

Il film, costato poco più di tre milioni di lire, è realizzato in super 8 e come in Ecce bombo, il regista si prende gioco del suo mondo intimo e pubblico. Non mancano, infatti, critiche al mondo politico della sinistra italiana.

Ma Io sono un autarchico è anche una critica al teatro sperimentale dell’epoca, che Nanni Moretti ha saputo apprezzare solo molti anni dopo.

Bianca (1984)

Bianca

I primi anni dell’attività cinematografica di Nanni Moretti sono caratterizzati da un interesse del regista rivolto soprattutto all’aspetto formale e all’estetica. Questo sacrifica molto della narrazione. La svolta avviene con Bianca, dove il regista dà importanza al plot narrativo.

Protagonista è ancora una volta Michele (Nanni Moretti), un giovane professore di matematica. L’uomo si stabilisce nella sua nuova casa e fa amicizia con i suoi vicini, una giovane coppia e Siro (Remo Remotti), un anziano amante delle donne e della bella vita. Michele è vittima delle sue ossessioni e la scuola dove insegna è la Merilyn Monroe, surreale istituto, in cui studenti molto diligenti possono usare ogni tipo di gioco.

Il protagonista nel tempo libero si dedica a soddisfare le sue ossessioni, come l’osservazione del comportamento dei suoi amici. Ad un certo punto avvengono strani omicidi e Michele, che intanto ha iniziato una relazione con Bianca (Laura Morante), viene accusato di essere l’autore.

Nanni Moretti ha scritto questo film con Sandro Petraglia, uno sceneggiatore di professione, che ha scritto poi film importanti come La Tregua di Francesco Rosi e La meglio gioventù di Marco Giulio Giordano.

Lo stesso Nanni Moretti considera Bianca un film giallo ma c’è anche altro. La pellicola può essere anche considerata una commedia sul mondo scolastico (l’istituto Merilyn Monroe è in realtà il Leopardi, che Moretti ha frequentato realmente), oppure un film sentimentale.

La messa è finita (1985)

 

Con Sandro Petraglia, Nanni Moretti realizza anche La messa è finita, film vincitore dell’Orso d’argento.

Protagonista è don Giulio (Nanni Moretti), sacerdote inviato per alcuni anni lontano da Roma. Quando ritorna in città, dove deve servire una piccola parrocchia di periferia, ristabilisce i rapporti con famiglia e amici d’infanzia. Ma tutto è cambiato. Ciò mette in crisi anche la sua vita sacerdotale e riesce a recuperare la fede solo rapportandosi con gente semplice e povera.

Nanni Moretti tocca qui un tema molto spinoso come quello della fede. Eppure, inizialmente il regista, insieme allo sceneggiatore, aveva previsto di parlare di terrorismo. Nanni Moretti, infatti avrebbe dovuto interpretare anche il personaggio di un terrorista, fratello di don Giulio. Argomento che comunque rimane nella narrazione, anche se solo come sfondo.

La messa è finita è il primo film di Nanni Moretti in cui le musiche sono curate da Nicola Piovani. Ci sono nella colonna sonora alcuni brani di Franco Battiato, autore molto amato dal regista e che spesso viene inserito nei suoi film.

Habemus Papam (2011)

Habemus Papam

Il tema della fede viene affrontato anche in Habemus Papam, film interpretato da Michel Piccoli, Margherita Buy e lo stesso Nanni Moretti.

Dopo la morte di un papa, si riunisce il conclave per eleggere il nuovo pontefice. A sorpresa viene scelto il cardinale Melville (Michel Piccoli), ma prima di essere presentato al mondo intero, il nuovo pontefice ha un attacco di panico e scappa. Secondo il codice di diritto canonico, la cerimonia di elezione non è conclusa, finché il nuovo pontefice non si presenta pubblicamente e il conclave non si può scogliere. Il collegio cardinalizio, preoccupato dalla crisi che ha colpito il pontefice, convoca il psicoanalista Brezzi (Nanni Moretti). Successivamente, in incognito, la moglie di Brezzi (Margherita Buy), anche lei psicoanalista, attribuisce la crisi del nuovo papa ad un trauma infantile. Ma il pontefice riesce a scappare e far perdere le sue tracce, mentre i cardinali e parte del personale della Santa Sede lo credono in convalescenza nelle sue stanze. Dopo tante peripezie, il papa viene ricondotto in Vaticano.

È in questo film che Nanni Moretti riesce benissimo a mescolare momenti drammatici con altri leggeri, esilaranti. Questa caratteristica, tipica del cinema di Moretti, non è un tratto formale del suo stile. È piuttosto un tentativo di imitazione del reale, dove comico e drammatico si fondono di continuo.

La filosofa Roberta De Monticelli, in un articolo pubblicato su Il Manifesto, ha considerato Habemus papam come una rilettura de Il gabbiano di Anton Cechov. Nel film ci sono molti riferimenti all’opera teatrale, ma questi vengono usati dal regista unicamente per creare un rifugio al panico vissuto dal nuovo pontefice. È lo stesso Moretti a chiarire la questione.

La stanza del figlio (2001)

 

Nanni Moretti vince la Palma d’oro alla 54° edizione del Festival di Cannes con La stanza del figlio.

Giovanni (Nanni Moretti) è un psicoanalista sposato con Paola (Laura Morante). La loro è una famiglia normale con due figli adolescenti, Irene (Jasmine Trinca) e Andrea (Giuseppe Sanfelice).

La vita di Giovanni, Paola e Irene viene sconvolta dalla morte improvvisa di Andrea. I tre vivono il lutto in maniera molto forte e col passare del tempo si allontanano. Ma un giorno arriva una lettera indirizzata ad Andrea da parte di un sua amica. Un amore estivo sconosciuto ai genitori. Paola desidera incontrare la ragazza e dopo alcuni giorni, questa fa visita alla famiglia. Solo con la presenza della ragazza, Paola ha il coraggio di entrare nella stanza del figlio, rimasta chiusa per molto tempo.

Si tratta del film più drammatico di Nanni Moretti. La stanza del figlio è una pellicola commovente e una certa critica ha accusato il regista di aver abbandonato il suo stile per sedurre lo spettatore. In realtà, La stanza del figlio nasce del desiderio del regista di far succedere ad un psicoanalista, che per lavoro si occupa della sofferenza degli altri, una delle cose più dolorose, la morte di un figlio.

Il sol dell’avvenire (2023)

 

ll Sol dell’Avvenire è l’ultimo film di Nanni Moretti, con Margherita Buy, Silvio Orlando e Barbora Bobulova. In concorso al  Festival del cinema di Cannes.

Giovanni, il protagonista, è un regista che sta girando un film ambientato nel 1956. La storia del film nel film, invece, vede come protagonisti Ennio (interpretato da Silvio Orlando), il segretario della sezione del PCI del Quarticciolo, un quartiere popolare di Roma est, e Vera (interpretata da Barbora Bobulova) un’attivista del partito legata ad Ennio. Il circo ungherese Budavari viene invitato a Roma per festeggiare i progressi del quartiere. La produttrice del film sul 1956 è Paola (Margherita Buy), la moglie di Giovanni che, schiacciata dal peso della severità e del cinismo del marito, è entrata in terapia per riuscire a lasciarlo. Mentre la sua vita sta andando a rotoli, Giovanni scrive anche un film musicale pieno di canzoni italiane che racconta la storia di una coppia.

In questo nuovo film, il regista affronta i temi a lui cari: la politica, la famiglia, il cinema ed il musical. Moretti è uno dei pochi registi al mondo che riesce a non banalizzare la scena ipoteticamente più scontata: la canzone ascoltata in macchina dai protagonisti. Anche in questo film la musica è perfetta, lo valorizza e viene valorizzata a suo tempo dal modo in cui il regista la inserisce all’interno del film.

I film sul cinema

Nanni Moretti ha realizzato anche alcuni film sul cinema. È il caso di Mia madre (2015), dove una regista di successo, interpretata da Margherita Buy, vive un momento molto difficile, divisa tra la realizzazione del suo nuovo film e il rapporto con la madre malata.

L’ambientazione cinematografica viene usata da Nanni Moretti anche all’inizio della sua carriera, in Sogni d’oro (1981), premiato con il Leone d’argento al Festival di Venezia.

Citiamo anche Il Caimano (2006), che spesso viene considerato un film politico, centrato sulle vicende politiche e giudiziarie di Silvio Berlusconi. In realtà, è un film dedicato al mondo del cinema. Nanni Moretti, con questo lungometraggio, si pone l’obiettivo di mostrare le difficoltà affrontate da un regista esordiente nel trattare determinate tematiche.

Dichiaratamente autobiografico sono Caro diario (1993), vincitore del premio per la miglior regia al Festival di Cannes, e Aprile (1998), dove il regista intreccia il racconto della realizzazione di alcuni progetti cinematografici con eventi della sua vita privata, come la nascita di un figlio.

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