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I film di Alfred Hitchcock disponibili gratuitamente su YouTube

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Il 13 agosto del 1899, nasceva Alfred Hitchcock, ricordato nella storia del cinematografia come il maestro della suspense. Molti dei suoi film sono disponibili su YouTube.

Il regista di film indimenticabili come Il delitto perfetto (1954) e Gli uccelli (1963) è  ricordato nel giorno del suo compleanno da Taxidrivers, con

Alfred Hitchcock nasceva a Londra i 13 agosto 1899. Ecco 5 film imprescindibili del Maestro. Stefano Oddi, che firma l’articolo, traccia un interessantissimo profilo di Hitchock. Analizzando alcuni film del maestro, come Rope (1948), La finestra sul cortile, (1954) e Vertigo (1958); dimostra come Alfred Hitchcock supera il confine del cinema da suspense. L’intera sua filmografia  rappresenta un discorso sulle potenzialità del linguaggio cinematografico.

In questo caso ci limiteremo a segnalare i film di Alfred Hitchock disponibili su YouTube e a raccontarli attraverso i ricordi e le riflessioni che il regista rilasciò ad Francois Truffaut.

Era il 13 agosto del 1962, giorno del 63° compleanno di Alfred HitchcockFrancois Truffaut arrivò a Hollywood e iniziò la sua lunga intervista al regista di Psycho.

L’autore de I quattrocento colpi (1959), poco alla volta, notò in Hitchock il contrasto tra l’immagine dell’uomo pubblico, sicuro di se stesso, a volte cinico e l’uomo vulnerabile, sensibile e onesto. E il risultato fu un’intervista, per l’appunto onesta, che è diventata un cult per gli appassionati di cinema.

L’intervista, composta da circa cinquanta ore di conversazione, durò una settimana intera e venne pubblicata per la prima volta nel 1966 con il titolo Il cinema secondo Hitchcock.

Il regista inglese rispondendo alle domande di Truffaut, spesso provocatorie, ripercorre la sua lunghissima carriera.

Il pensionantePensionante02my7.png

Uno dei primi film che viene ricordato è Il pensionante (1926). La storia è ambientata a Londra dove il corpo di una donna viene ritrovato sulle sponde del Tamigi. Arriva la polizia, arrivano i giornalisti e la notizia si diffonde rapidamente. Daisy Buntig (June Howard), una giovane ragazza, rientra a casa, ad attenderla ci sono i genitori e il suo fidanzato, un poliziotto di Scotland Yard. Bussano alla porta, la madre va ad aprire. Appare un uomo avvolto in un mantello e una borsa nera. Chiede una stanza in affitto, indicando un cartello esposto. Dice di chiamarsi Jonathan Drew (Ivor Novello). Una notte, Jonathan esce furtivo ma vine notato dalla padrona di casa, che insospettita ispeziona la stanza, trovando tutto chiuso a chiave. La mattina dopo un’altra ragazza viene trovata morta. Jonathan viene visto come l’autore di questi crimini. Viene arrestato ma riesce a scappare con le manette ancora ai polsi.  La polizia scopre che il vero assassino è un altro e riesce a salvare Jonathan, che sta per essere linciato dalla folla.

Alfred Hitchock ricorda Il pensionante come il suo vero primo film, senz’altro uno dei più importanti prima dell’avvento del sonoro. Ma il regista ricorda anche le difficoltà nel realizzare questo film. Il protagonista, Ivor Novello, era una vedette del teatro inglese. E questo fu uno dei problemi del regista e la vicenda del film subì delle modifiche perché un divo non poteva recitare la parte di un delinquente. Hitchock confessa, nella sua intervista a Truffaut, che avrebbe preferito far sparire il personaggio di Jonathan nel cuore della notte, senza dare nessuna informazione sul suo destino. Ma ciò non è possibile quando il protagonista è un divo.

Per quanto riguarda Il pensionante, il regista inglese ricorda anche come si sia impegnato, sfruttando in ogni modo gli strumenti del cinema muto, per trasmettere tensione e la suspense, come nel caso della diffusione della notizia del ritrovamento dei cadaveri, dove ad ogni passaggio si aggiunge un’informazione nuova.

È con Il pensionante che Alfred Hitchock inizia ad apparire, per pochi secondi, nei suoi film. In questa pellicola lo fa per due volte; seduto dietro a una scrivania nella redazione di una redazione di un giornale e in mezzo ai curiosi che assistono alla cattura di Jonathan.

In questo film, il regista ritiene che la sua apparizione era del tutto funzionale, successivamente è diventata una superstizione e infine un gag.

Il declino

Il pensionante ottiene un grande successo e consente a Hitchock di realizzare immediatamente un altro film. Il declino (1927). E’ storia di uno studente accusato di un piccolo furto al liceo. Viene mandato via dal collegio e cacciato dal padre. Dopo una relazione con un’attrice si trova senza un quattrino in tasca. A Marsiglia crede di imbarcarsi per le colonie, ma si ritrova Londra dove i suoi genitori l’accolgono dopo avergli perdonato le sue colpe, tanto più che era stato dichiarato innocente.

È Truffaut, nella famosa intervista a Hitchock, che riassume la trama de Il declino, considerato un film che appartiene a quel genere di soggetti che trasportano lo spettatore in luoghi completamente diversi tra loro: Inizia in un collegio inglese, prosegue a Parigi e, infine, a Marsiglia.

Alfred Hitchcock ricorda come il film fosse tratto da una commedia, piuttosto mediocre, e che l’autore era proprio Ivor Novello. Ma il testo teatrale non prevedeva i cambi di scena, inseriti nel film dal regista, per rendere l’azione più vivace.

Nell’intervista a Truffaut, Hitchock si pente di aver inserito, ne Il declino, un effetto abbastanza semplice. Quando il ragazzo è messo alla porta dal padre e inizia a percorrere la strada che lo porta alla degradazione, il regista, lo mette su una scala mobile che scende.

Nel dialogo tra i due registi, Il declino viene ricordato come un film innovativo per il modo in cui vengono inserite alcune scene oniriche. L’intendo di Hitchock era quello di mostrare, a un certo punto che il ragazzo soffriva di allucinazione. Montava a bordo di una piccola nave e qui scendeva in una camera. All’inizio della sua allucinazione, si trovava in una sala da ballo e qui non c’è una dissolvenza, solo uno stacco. All’epoca, nei film, i sogni erano resi mediante dissolvenza e l’immagine era sempre sfocata. Hitchock evitò questa procedura e si sforzò, nonostante le difficoltà, di integrare il sogno nella realtà, con un un procedimento tutto suo.

Il club dei 39

Nel 1935 Alfred Hitchcock realizza Il club dei 39, basato sul romanzo I trentanove scalini di John Buchan. Il film racconta la storia di un giovane canadese che fugge da Londra per andare in Scozia, dove vuole ritrovare le tracce delle spie che hanno pugnalato una donna nel suo appartamento. Sospettato di omicidio dalla polizia, braccato dalle spie, passa attraverso tante insidie, ma tutto finisce bene.

Il club dei 39, viene ricordato da Alfred Hitchcock come un film dove si sente molto influenzato dallo scrittore Buchan. Questa influenza, secondo lo stesso regista, era già avvertibile in L’uomo che sapeva troppo, il suo film precedente. Hitchcock apprezzava in Buchan una caratteristica tipicamente inglese, understatement; che il regista definisce come quella capacità di presentare avvenimenti molto drammatici con un tono leggero.

SabotaggioSabotaggio (film 1936).png

Un altro film di Hitchcock presente su YouTube è Sabotaggio (1936).

Verloc (Oscar Homolka) è una persona apparentemente tranquilla che dirige un piccolo cinema. Vive con la giovane moglie (Sylvia Sydney) e il fratellino di questa. Travestito da ortolano un giovane detective sorveglia il cinema e fa la corte alla moglie di Verloc. Questi sospetta di essere spiato e affida al fratellino della moglie un pacco da portare all’altro capo della città. È un pacco che contiene una bomba che esplode in un autobus e il bambino resta ucciso. Verloc viene ammazzato dalla moglie, che resta impunita e consolata dal detective.

Hitchcock ricorda questo film, per un errore nella costruzione delle varie sequenze, e in particolar modo quella del bambino, che va in giro per la città portando una bomba, senza saperlo, ma il pubblico conosce la verità e questo crea, è vero, un forte suspense, allo stesso modo, però, crea anche una specie di disgusto per la morte del ragazzino.

Rebecca – La prima moglie

Nel 1940, Alfred Hitchcock realizza Rebecca – La prima moglie, vincitore del Premio Oscar, che non andò al regista ma al produttore, David O Selznick.

A Monte Carlo una giovane dama di compagnia (Joan Fontanie) sposa un ricchissimo Lord (Laurance Oliver), tormentato dal ricordo della prima moglie Rebecca morta in circostanze misteriose. Nella grande dimora di Manderley, la nuova sposa non si sente all’altezza della situazione, fino al punto di impazzire e morire in un incendio provocato da li stessa.

Il film può essere considerato come una favola, e forse per questo motivo che Alfred Hitchcock non lo riconosce come una sua opera. E considera la sua storia demodè e senza umorismo.

Io ti salverò

È il 1944 e Alfred Hitchcock realizza Io ti salverò.

Costance (Ingrid Bergman) è dottoressa in un manicomio che s’innamora del dottor Edwardes (Gregory Peck), il nuovo direttore del manicomio ma si accorge presto che si tratta di un malato di mente. Ciò farà vivere ai due delle disavventure tra realtà, sogno e follia.

Alfred Hitchcock ricorda di aver avuto l’idea di realizzare questo film, leggendo il romanzo The House of Dr. Edwards. Un romanzo melodrammatico che raccontava la storia di un pazzo che si impadroniva di un manicomio; anche le infermiere erano pazze e facevano cose assurde. L’intenzione del regista era più ragionevole, realizzare il primo film di psicoanalisi.

Notorius – L’amante perdutaIngrid Bergman in Notorious Trailer.jpg

Notorius – L’amante perduta (1946) è ambientato dopo guerra e una spia nazista è condannata da un tribunale americano. Sua figlia Alicia (Ingrid Bergman), mai stata nazista, viene avvicinata da un agente del governo, Devlin (Cary Grant) e le propone una missione. Alicia deve contattare un vecchio amico del padre, Sebastian. La casa di quest’ultimo è un covo di nazisti. Alicia riesce ad introdursi nella casa di Sebastian, che dopo poco diventa suo marito. Alla fine la donna si trova in serio pericolo, ma viene salvata da Devlin.

È questo un film di spionaggio, ma Hitchcock ci tiene a ricordare come in questa pellicola siano stati evitati molti elementi di violenza, tipici del genere. Il tentato omicidio di Alicia avviene in maniera lenta con l’arsenico, senza spargimento di sangue. Ma soprattutto, ciò avviene come una cosa naturale, quotidiana. Il delitto, in questo caso non ha connotati politici, piuttosto di cronaca famigliare. Sebastian prova ad ammazzare Alicia, come un normale marito farebbe con sua moglie.

Caso Paradine

Caso Paradine (1947) è un film diretto dal regista inglese, con la partecipazione di Alida Valli che interpreta la bella signora Paradine, accusata di aver ucciso il marito cieco. La storia è centrata sulle vicende giudiziarie e amorose della signora della donna.

La partecipazione della Valli era stata fatta da Selznick, il produttore, convitto che l’attrice istriana sarebbe diventata una seconda Ingrind Bergman. Questa scelta non convinceva al pieno il regista ed è per questo, secondo Hitchcock,  il film non è convincente.

La congiura degli innocenti

La congiura degli innocenti (1955) è ambientato in un villaggio di campagna nel Vermont. Un vecchio capitano che crede a un incidente di caccia di cui egli stesso sarebbe il responsabile, sotterra e disotterra più volte il cadavere sulla cui identità si interroga una zitella, medico e un pittore.

Con questo film, Alfred Hitchcock ricorda di aver esaudito il suo desiderio. Stabilire un contrasto di lottare contro la tradizione, contro gli stereotipi. In La congiura degli innocenti il regista toglie il melodramma dalla notte buia per portarlo alla luce del sole.

FrenzyFrenzy 1972.png

Dopo vent’anni Alfred Hitchcock torna a realizzare un film europeo e lo fa nel 1972 con Frenzy, che ha come tema centrale la vicenda di un uomo accusato, ingiustamente di avere ucciso varie donne, tra cui la sua ex moglie.

Per questo film non abbiamo ricordi e testimonianze riconducibili direttamente al regista, Frenzy viene realizzato alcuni anni dopo la pubblicazione de Il cinema secondo Hitchcock. Ma Francois Truffaut ricorda questa pellicola nelle successive edizioni, dove ha inserito un’appendice. Alfred Hitchcock, per la prima volta, in questo film, aveva rinunciato a protagoniste femminili affascinante, di cui resta modello insuperabile Grace Kelly, per ricorre a donne della vita di tutti i giorni. Queste portano nell’opera di Hitchcock un nuovo realismo, dando forza alla verità e riempiendo di plausibilità, di crudezza una storia macabra, dove ogni sentimento è escluso.

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