In collaborazione con Minerva pictures, Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) rende disponibile su supporto dvd Drone, diretto nel 2017 da Jason Bourque.
Il Jason Bourque che, tra un Tentacoli sulla città e un La giustizia di una madre, vanta una carriera ventennale in ambito televisivo. Il Bourque che apre questa circa ora e mezza di visione nel 2016 in Pakistan, dove un missile lanciato tramite drone svolge il suo distruttivo compito.Un ”esplosivo” incipit che spinge a pensare all’ennesimo prodotto spettacolare d’ambientazione bellica. Quando Drone, invece, si colloca in realtà all’interno di tutt’altra tipologia di racconto da schermo.
Inizialmente lo si potrebbe accostare al Good kill che calò Ethan Hawke nei panni di un pilota di droni a distanza su scenari di guerra internazionali.
Soprattutto considerando che il qui protagonista Sean Bean svolga lo stesso mestiere. Ma, a differenza di quel lungometraggio firmato da Andrew Niccol, il plot prende una strada completamente diversa.
Perché prima seguiamo i rapporti tra l’uomo – oltretutto impegnato a preparare l’elogio funebre per il padre deceduto – con la moglie, il figlio e un collega. Personaggi incarnati da Mary McCormack, Maxwell Haynes e il Joel David Moore di Avatar.
Poi viene in un certo senso suggerita la tematica dell’intolleranza razziale dovuta alla paura nei confronti del terrorismo.
In quanto, in un parco, un genitore attacca verbalmente un misterioso individuo pakistano che sta osservando i bambini che giocano. Individuo musulmano che dice di essere non praticante e in possesso delle fattezze del Patrick Sabongui visto nella serie tv The Flash. Lo stesso individuo che fa scattare nello spettatore la molla della curiosità quando, appunto, viene accolto nella casa di Bean. Il motivo: è interessato ad acquistare una sua barca messa in vendita. Molla della curiosità perché, immediatamente, ci si chiede se rappresenti un pericolo e quali possano essere le sue intenzioni.
Mentre, con l’ambientazione che finisce per spostarsi definitivamente entro quattro mura, è un indispensabile taglio teatrale che comincia a caratterizzare Drone. Suggerendo i connotati di thriller in salsa home invasion mirato ad inscenare la tranquillità della borghesia a stelle e strisce turbata nel proprio intimo. Un thriller atto a far salire lentamente la tensione, ma non senza lasciar emergere spunti di riflessione relativi alla vendetta. Oltre che e ad un mondo d’inizio terzo millennio che ancora vorrebbe farsi credere nettamente diviso tra buoni e cattivi, bianco e nero.
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