24 Umbria Film Festival: MOOTHON di Geetu Mohandas
Prima serata all'Umbria Film Festival con un film d'apertura in cui si parla fondamentalmente di un tema universale che ci riguarda tutti, e cioè che cosa siamo e che cosa vogliamo diventare. Scritto e diretto dalla regista indiana Geetu Mohandas, Moothon è stato presentato lo scorso settembre al Toronto International Film Festival.
Geetu Mohandas è un’attrice, sceneggiatrice e regista indiana nota sia per le sue produzioni nella cinematografia in lingua Malayalam che a Bollywood.
Moothon, la recensione
Nonostante la sceneggiatura sia carica di avvenimenti su due linee temporali che si incrociano e in alcuni punti confondono, il film riesce a catturare lo spettatore forte dei contrasti incarnati dai personaggi principali e quelli secondari.
Si parla fondamentalmente di un tema universale che ci riguarda tutti, e cioè che cosa siamo e che cosa vogliamo diventare, e se quello che alla fine diventiamo è realmente quello che vogliamo oppure è come ci vogliono gli altri.
Tutti cambiano quando raggiungono la terra ferma
Moothon, la trama
Mulla è un giovane adolescente che ha perso sua madre e soprattutto non sa più niente di suo fratello maggiore (da cui il titolo del film) Akbar che ha lasciato l’isola dove vivevano, Lakshadweep (del gruppo delle Laccadive), alla volta di Mumbai/Bombay, senza far avere più sue notizie.
Nonostante Moosa, un pescatore che si occupa del giovane, tronchi in maniera brusca qualsiasi discorso che porti Mulla a suo fratello Akbar, Mulla decide di sfidare il mare e la tempesta per andare a Mumbai alla ricerca disperata del fratello.
Dopo una disavventura in mare, e il salvataggio da parte di una nave, Mulla viene portato alla stazione di polizia, dove incontra la prima grande difficoltà in un mondo così vasto e tentacolare: una lingua nuova per lui.
Ma Mulla non è nuovo al fatto di sentirsi estraneo: nella sua isola e nel suo corpo è costantemente vittima delle prepotenze dei suoi compagni di scuola, e a Mumbai si ritrova a rivivere le stesse situazioni anche nell’orfanotrofio in cui viene spedito.
Dopo il tentativo di molestie sessuali da parte di uno dei guardiani, Mulla tenta la fuga e raggiunge la madre di uno dei suoi compagni d’orfanotrofio.
La donna lo porta a contatto con un mondo ai margini, fatto di droga, prostituzione e tratta dei bambini, ma soprattutto mancanza di consapevolezza.
Mulla, che scopriremo essere una ragazzina, e che per sentirsi più vicina ad Akbar si è da sempre a vestita con gli abiti del fratello, agendo come se fosse un ragazzo, si ritrova da sola ad affrontare i pericoli di una vita dove ognuno sembra essere ciò che è più facile per sopravvivere e non soccombere.
Moothon, i personaggi principali
Oltre a Mulla, anche suo fratello Akbar e il giovane Latheef vivono dei contrasti interiori piuttosto forti.
Akbar è un performer di Kuthu Ratheeb, una danza rituale musulmana che pratica insieme a Moosa. La danza prevede che ci si ferisca a sangue con delle spade, quasi come a voler punire se stessi.
Akbar e Moosa hanno una reputazione ormai ben riconosciuta da tutti ma che viene incrinata dalla simpatia che Akbar dimostra dei confronti di Latheef.
Latheef è muto ma perfettamente capace di comunicare i propri sentimenti ad Akbar, ma sta per sposarsi contro la sua volontà.
I due non possono fare a meno di conoscersi e imparare ad amarsi, scatenando le reazioni violente di Moosa e della famiglia acquisita di Latheef.
E’ molto forte il contrasto delle immagini poetiche che mettono in scena l’amicizia dolce e complice, che piano piano cresce tra i due giovani, e quella delle loro vite a Mumbay, dove hanno stravolto completamente le loro esistenze per sopravvivere di espedienti, senza prestare attenzione a ciò che sentono realmente.
Akbar continuerà a praticare le sue danze autolesioniste quasi come se volesse punirsi per non aver ascoltato il suo cuore e essersi allontanato dalla sua isola lasciando sola la sorella.
Tra una fuga e l’altra, Mulla dovrà mettersi al riparo anche da Salim, il socio in affari di Akbar, che vuole catturarla per venderla e ricavarci un po’ di soldi.
Alla fine anche la giovane Mulla si ritroverà a sopravvivere alla maniera di Latheef e suo fratello Akbar, ma imparerà, prima di tutto, a riconoscere se stessa.
Moothon, i luoghi
A fare da sfondo a una storia così ricca di contrasti interiori e esteriori ci sono sia l’isola Lakshadweep che la città di Mumbai, in forte contrasto tra loro.
La prima è il luogo dove Akbar e Latheef si accorgono di piacersi, immersi in una natura che invita ad esprimersi e a non reprimere ciò che si è veramente.
La seconda è il luogo della sopravvivenza, del compromesso, della repressione dei propri sentimenti e dello stravolgimento del proprio essere.
Si tratta di un contrasto fortemente tematico che la fotografia di Rajeev Ravi riesce a rendere perfettamente.
Moothon di Geetu Mohandas, il trailer
Anno: 2019
Durata: 110'
Distribuzione: Pascale Ramonda
Genere: Drammatico
Nazionalita: India
Regia: Geetu Mohandas
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