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Non sono una signora. I film delle ragazze che non vanno in paradiso.
Stiliamo un breve elenco di quei personaggi femminili che hanno stravolto o semplicemente mostrato un altro lato del gentil sesso al cinema, da Grease ad Harley Quinn, passando per Sex & the City.
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4 anni agoon
“Non sono una signora” cantava Loredana Bertè nel lontano 1982. Già dal titolo appare evidente quale sia lo scopo di questo nostro articolo, dedicato a quei personaggi femminili che in qualche modo hanno dato una scossa alla classica immagine del gentil sesso e che possono forse trovare un’antesignana nella Rizzo di Grease.
Lontani quindi i tempi della donzella in pericolo e della brava ragazza, eccoci a fornire una lista di titoli dei quali tutto si può dire, tranne che non abbiano una quota rosa degna di nota.
“Le brave ragazze vanno in Paradiso, io voglio arrivare dappertutto”
Così recitava una giovane Nicoletta Romanoff in Ricordati di me di Gabriele Muccino. Nel film è Valentina, una ragazza che sogna di diventare showgirl in un programma televisivo e che pur di farcela è disposta a tutto o quasi. La sete di fama, che rischia di tramutarsi in qualcosa di corrosivo, sarà uno dei temi ripresi dalle pellicole elencate più avanti.
Passiamo quindi a un genere quale la commedia, dove è facile giocare con alcuni spunti che sfiorano il politicamente scorretto, quando non ci approdano in pieno.
Uno degli esempi più lampanti di tale discorso è La cosa più dolce di Nancy M. Pimental. Christina (Cameron Diaz), Courtney (Christina Applegate) e Jane (Selma Blair) sono tre amiche vicine alla soglia dei trent’anni abituate a divertirsi con gli uomini senza mai impegnarsi.
La serie di gag alle quali danno vita durante ognuna delle loro serate sono quasi inenarrabili, considerate la volgarità e la scarsa vergogna che esibiscono. Eppure conquistano il loro pubblico, grazie a questa energia travolgente e priva di qualsivoglia filtro.
L’eredità di Sex & the City raccolto dalle donne di oggi
Chiaramente l’eredità raccolta dalle tre giovani donne proviene dall’intramontabile Sex & the City, vero e proprio cult degli anni Duemila.
La serie ideata da Darren Star ha avuto ben due sequel cinematografici, che hanno riportato in scena Carrie (Sarah Jessica Parker) e il suo fidato gruppetto di amiche, composto da Miranda (Cynthia Nixon), Charlotte (Kristin Davis) e Samantha (Kim Cattrall).
E proprio a quest’ultima si devono le situazioni nonché le battute più piccanti. Da donna in carriera e libertina impenitente quale è sempre stata, Samantha diviene l’araldo di tutte quelle figure femminili sicure di sé e a proprio agio con la sessualità.
Esattamente come appare Kathryn Merteuil (Sarah Michelle Gellar) in Cruel Intentions, riadattamento in chiave moderna de Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos. Disinibita e manipolatrice, la ragazza propone al fratellastro (Ryan Philippe) di circuire colei che le avrebbe soffiato il fidanzato da sotto il naso.
Il passaggio al crimine è un gioco da ragazze
Quasi allo stesso modo agisce Judith Fessbeggler (Amanda Peet), protagonista di Assatanata di Dennis Dugan, nel tentativo di modellare la sua storia d’amore a proprio piacimento: la giovane è una psicologa che prima fa perdere la testa a Darren (Jason Biggs) e poi gli impedisce di frequentare i suoi amici perché non ritenuti all’altezza. Da qui si innesca una serie di reazioni a catena che conducono la commedia a mescolarsi al genere del crime movie.
E inizia così un’altra ampia “sezione” di titoli con questo tipo di personaggi femminili, a partire da Spring Breakers – Una vacanza da sballo di Harmony Korine. Brit (Ashley Benson), Candy (Vanessa Hudgens), Faith (Selena Gomez) e Cotty (Rachel Korine) sono quattro studentesse di college in procinto di dedicarsi al tanto atteso spring break.
Quella che si preannuncia una vacanza memorabile, si trasforma però in una sorta di viaggio nel crimine, con tanto di droghe e carcere al margine.
Discorso simile vale per Bling Ring di Sofia Coppola e per Le insolite sospette – Sugar & Spice. Qui Mena Suvari e Melissa George (i nomi più noti del cast) si improvvisano rapinatrici per aiutare un’amica incinta. Essendo delle cheerleader che ancora frequentano la scuola, le giovani protagoniste sono ovviamente al di sopra di ogni sospetto.
Il secondo titolo è invece un’opera d”autore, nel quale Emma Watson guida un parterre di ragazze ossessionate dalla fama e dalla ricchezza, che non hanno scrupoli nell’introdursi nelle case altrui per rubare oggetti di alto valore. La pellicola si sipira a una reale vicenda accaduta a Los Angeles tra il 2008 e il 2009.
Tra amiche e partner in crime, nel mondo della go-go dance
Nel recente Le ragazze di Wall Street, Lorene Scafaria ritrae uno spaccato alquanto realistico e sconfortante, dove agiscono queste donne dall’incredibile fascino, dalla mente acuta e dalla confusa moralità. Scaltre e stanche di subire un destino che le vorrebbe sempre soggiogate, Destiny (Constance Wu) e Ramona (Jennifer Lopez) mettono su un giro di truffe degno di nota, ma molto rischioso.
Ancora più estreme sono invece le gesta raccontate nel cult Faster, Pussycat, Kill! Kill! di Russ Meyer, amato dallo stesso Quentin Tarantino. Varla (Tura Satana) è la leader di un trio di go-go dancer, alle quali sfugge inevitabilmente di mano la situazione, conducendole verso una spirale di violenza e brutalità senza vie d’uscita.
In Amiche cattive di Darren Stein, film che ha sollevato non poche polemiche all’epoca della sua uscita (1999), tre ragazze uccidono inavvertitamente una loro amica, a causa di uno scherzo finito in tragedia.
Rose McGowan, Rebecca Gayheart, Julie Benz e Judy Greer prestano i volti alle protagoniste della pellicola uscita nel 1999 e in parte ispirata da Schegge di follia di Michael Lehmann.
Anche qui un piccolo gruppo di studentesse, guidate da Shannen Doherty nei panni di Heather – il titolo originale è significativamente Heathers – considerate dal resto della scuola superiori e perfette, organizza scherzi ai compagni, vessa i più deboli e non si fa problemi di sorta.
Almeno sino a quando non arriverà qualcuno più “disturbato”, ambizioso e pericoloso di loro. Nel cast spuntano i nomi di Winona Ryder e Christian Slater.
La nuova “frontiera” della femminilità
Ancora nel filone del crime, seppur con ben altre suggestioni, citiamo gli ultimi tre film, due italiani e un’opera d’autore, dal momento che dietro la macchina da presa siede niente meno che Oliver Stone.
Annoverato tra i suoi lavori meno apprezzati, eppure dotato di un fascino oltre ogni dire, Le belve narra le movimentate vicende di Ophelia detta O (Blake Lively) e dei suoi amici/amanti Ben (Aaron Taylor-Johnson) e Chon (Taylor Kitsch).
Basato sull’omonimo romanzo di Don Wislow, il film mette in scena una storia di droga, sesso e violenza, ma al di là delle tematiche abbastanza scontate, la figura di O introduce un nuovo tipo di femminilità, conscia del proprio potenziale e affatto inibita nel vivere i sentimenti come meglio crede.
Un percorso simile esibisce la protagonista di Una vita spericolata di Marco Ponti, interpretata dalla bella Matilda De Angelis (Veloce come il vento), che fa letteralmente suoi i rapitori con le fattezze di Lorenzo Richelmy ed Eugenio Franceschini.
Infine non possiamo non citare la Viola di Asia Argento: dopo aver dato il nome (Viola bacia tutti) alla pellicola firmata da Giovanni Veronesi ed aver rapinato una banca, la protagonista riesce a conquistare i tre uomini che le hanno inconsapevolmente dato un passaggio nella fuga e che si innamorano perdutamente di lei.
Tanto per la cronaca, hanno i volti di Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini.
Ragazze da horror
Per quanto riguarda invece l’horror, anche qui ci sarebbe da spaziare di titolo in titolo, ma ci limitiamo a nominarne tre: Giovani streghe, Jennifer’s body e La babysitter.
Partiamo proprio da quest’ultimo, diretto da McG e con la star sulla cresta dell’onda Samara Weaving, nei panni di una “tata” alquanto particolare. Bee è una seducente ventenne che ha tutte le carte in regola per essere il meglio su piazza, se non fosse per quel suo piccolo difetto: un patto con il Diavolo.
Faccende a cui sono avvezze le protagoniste di Giovani streghe di Andrew Fleming. Quando Sarah (Robin Tunney) entra a far parte della ristretta congrega formata dalle sue compagne di scuola Nancy (Fairuza Balk), Bonnie (Neve Campbell) e Rochelle (Rachel True), non immagina a cosa andrà incontro, a causa di una sete di potere sempre più grande e inarrestabile.
In Jennifer’s body è invece la giovane (Megan Fox) che dà il titolo al film a essere vittima di una maledizione, dalla quale dipende il suo comportamento bizzarro e letale, specchio in qualche modo di ciò che era prima che tutto accadesse.
A conclusione facciamo un brevissimo accenno a coloro che potrebbero ben rientrare in questo discorso di ragazze che non se lo sognano minimamente di andare in paradiso, un po’ per scelta un po’ perchè il caso, o destino avverso che sia, ha voluto così, mettendole a percorrere delle strade poco pulite.
“Siamo cattivi! Siamo fatti così” – parola di Harley Quinn
Tra Grindhouse e Planet Terror c’è di che sbizzarrirsi nel rintracciare simili personaggi femminili, ciascuno di loro dotato di una sensualità e di una “cazzutaggine” che li rende dei veri e propri miti.
Così come lo è la Domino interpretata da Keira Knightley nell’omonima pellicola diretta da Tony Scott, ispirata alla vera storia della cacciatrice di taglie britannica.
Più moderate ma altrettanto determinate le Bad Girls di Jonathan Kaplan, cowgirls con le fattezze di Madeleine Stowe, Drew Barrymore, Andie MacDowell e Mary Stuart Masterson, alle prese con bordelli, fuorilegge e un’amicizia che supera qualsiasi confine.
Nostra rappresentante d’eccezione non può che essere la fantasmagorica Harley Quinn. Intelligente, briosa, passionale, romantica, passa dall’essere la fidanzata di uno psicopatico come Joker a paladina della giustizia al fianco di altre tostissime fanciulle.
È senza dubbio lei la protagonista indiscussa di Suicide Squad e di Birds of Prey.
*Salve sono Sabrina Colangeli, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.