Quindi, siete pronti a scoprire se un cervello tedesco non può e non deve essere dominato? Vi supporterà nell’impresa il piccolo e solitario Jojo interpretato da RomanGriffin Davis. Un ragazzino con cui facciamo conoscenza già prima dei titoli di testa, accompagnati dalla versione teutonica della I want to hold your hand dei Beatles. Titoli che, in maniera esilarante e, perché no, geniale, alternano immagini del pubblico dei quattro di Liverpool a quelle del popolo inneggiante ad Adolf Hitler. Hit facente parte di una colonna sonora comprendente, tra le altre, la Helden di David Bowie e destinata ad arricchire l’assurda vicenda del piccolo protagonista. Nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, infatti, apprendiamo che ha come amico immaginario proprio il terribile cancelliere e dittatore di origini austriache. Mentre seguiamo anche il suo rapporto con la madre Rosie incarnata da Scarlett Johansson.
Nel corso di un’operazione ispirata al romanzo Il cielo in gabbia di Christine Leunens. Operazione diretta da Taika Waititi, autore di Vita da vampiro e di Thor: Ragnarok. E che, oltretutto, veste proprio i panni del Führer.
Un Führer piuttosto bizzarro e dagli echi chapliniani che Jojo consulta anche quando fa una sconvolgente scoperta. La genitrice nasconde in soffitta la giovane ebrea Elsa alias Thomasin McKenzie. Scoperta che lo costringe a confrontarsi con il suo cieco nazionalismo.
Perché è una spietata satira rivolta all’odio diffuso negli anni Quaranta dall’esercito germanico quella che rappresenta Jojo Rabbit.
Una satira che non dimentica neppure una confusione tra i pastori tedeschi intesi come quadrupedi e coloro che portano il bestiame a pascolare.
Una satira originale e accattivante, cui giova anche la presenza di Rebel Wilson e Sam Rockwell nel cast.
Man mano che la tesissima sequenza in cui la Gestapo effettua il consueto controllo nell’abitazione dove vive Jojo si rivela una delle più riuscite. Trascinando sempre più verso l’epilogo a suon di inaspettati risvolti drammatici e qualche emozione strappalacrime garantita.
Commento audio del regista, due trailer, tre scene tagliate, tre minuti di outtakes e ventinove di dietro le quinte fanno da extra a Jojo Rabbit.