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Netflix Film

L’arte di costruire puzzle come mezzo per acquistare coscienza del proprio essere

Esce su Netflix il film del 2018 Puzzle di Marc Turtletaub. Una devota casalinga si scopre una talentuosa giocatrice di puzzle.

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Approda sulla piattaforma Netflix Puzzle, film del 2018 del regista e attore statunitense Marc Turtletaub (lo ricordiamo in Italia per una parte in Little Miss Sunshine, la divertente commedia di Jonathan Dayton e Valerie Faris).

La trama

In Puzzle, la cui trama deriva da un film dell’argentina Natalia Smirnoff Rompecabezaz, la protagonista Agnes (Kelly MacDonald) è una casalinga che vive in una piccola cittadina del Connecticut.

Totalmente dedita alla famiglia e alla parrocchia, della quale è una instancabile attivista, è sposata con un marito e ha due figli in età da college.

La vediamo, nell’incipit, indaffarata con i preparativi per una festa di compleanno. Arreda la casa con festoni e palloncini, cucina, serve la torta.

Scopriamo poi che il compleanno è il suo e che, nonostante ciò, il suo compito, che nessuno mette in discussione, tanto meno lei stessa, è quello di servire in tutto il marito Louie (David Denman) e i figli.

Ricevuto come regalo un puzzle, rimasta sola dopo la festa, incuriosita apre la scatola, iniziando così a giocare.

Pezzo dopo pezzo, senza mostrare difficoltà nonostante la complessità del disegno, Agnes riesce a completare la figura in poco tempo. Scoprendo così di avere un particolare talento per questa attività.

Appassionatasi al gioco, vince le sue inibizioni e si reca a New York presso un famoso negozio di puzzle per acquistarne di nuovi. Qui si imbatte in un annuncio di un giocatore che cerca un compagno per partecipare a un torneo nazionale.

Dopo varie esitazioni deciderà di mettersi in contatto con Robert (Irrfan Khan, attore indiano già interprete di Vita di Pi e The Millionaire, recentemente scomparso), l’uomo dell’annuncio, con il quale inizierà una frequentazione che li porterà a stabilire una relazione sentimentale.

Far combaciare le tessere di un puzzle per riuscire a incastrare i tasselli della propria vita

Agnes è una donna timida e discreta. Una casalinga che ha lasciato nel cassetto l’idea di poter avere una vita propria. La propria esistenza è completamente dipendente dal marito. Il quale, pur non essendo un uomo cattivo, non ammette che la moglie possa avere dei desideri propri, che esulano dalla normale quotidianità familiare.

Puzzle film

Quando Agnes scopre di avere un talento naturale nel costruire puzzle, acquisterà sempre maggior fiducia in sé stessa. Aiutata in questo anche da Robert, che vede in lei una donna estremamente affascinate e intelligente.

Il tema di Puzzle, infatti è proprio quello della lenta ma costante presa di coscienza del proprio essere. Della necessità di non farsi sopraffare da regole imposte da altri, iniziando a considerare la propria vita come un bene assoluto che appartiene esclusivamente a sé stessi.

In questo contesto l’arte di incastrare tasselli geometrici l’uno nell’altro diventa metafora della necessità di far combaciare i vari pezzi della propria esistenza secondo regole che nessun altro può dettare.

Agnes, appassionandosi sempre di più al gioco e all’idea di partecipare al torneo nazionale e innamorandosi di Robert, riuscirà a essere sé stessa al di là delle convenzioni che la vorrebbero solo moglie, madre e donna pia e devota a Dio.

La sua crescita personale servirà anche a Ziggy, il figlio maggiore problematico e inibito dall’ingombrante figura paterna, che riuscirà a trovare la propria strada: quella di diventare cuoco. Scelta contestata dal padre che vede in ciò una attività ben poco virile.

Una storia romantica che stenta a decollare

La vicenda di Agnes, per certi versi ,è paragonabile a quella raccontata nel film di e con Clint Eastwood I ponti di Madison County.

Anche in quel caso c’era una donna, Francesca (Meryl Streep) che, come Agnes, viveva con muta rassegnazione il ruolo di casalinga devota al marito e ai figli. Anche lì la donna incontrava un uomo, Robert (coincidenza?) con il quale intratteneva una storia d’amore passionale e con il quale, anche se solo per il tempo di una notte, aveva pensato di fuggire per rifarsi una vita che avesse un senso.

Ma le similitudini con la pellicola di Eastwood, pur se numerose, si fermano qui. Perché il film di Marc Turtletaub, a differenza di quello del regista californiano, così vero nella sua semplicità e sobrietà, pecca decisamente di intensità e passione.

Tutto risulta appiattito nella retorica dei luoghi comuni, con i personaggi descritti in maniera troppo schematica.

Il marito patriarca e maschilista, seppur mai violento nei confronti della moglie. I figli ritratti come lo stereotipo dell’adolescente problematico il primo e come un giovane approfittatore il secondo. Robert, che permette ad Agnes di affrancarsi da una vita di sottomissione, è visto come il classico single geniale e un po’ stravagante. Mentre Agnes che vediamo dapprima con il terrore di uscire dal proprio guscio, acquisterà via via coraggio. Esattamente come ci si aspetterebbe da questo tipo di personaggi.

Anche il finale risulta piuttosto scontato e già visto.

E così, sui titoli di coda, ci si sofferma a pensare a quanto appena passato sullo schermo. Cioè a un film romantico con delle aspettative che non vengono completamente mantenute.

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  • Anno: 2018
  • Durata: 103'
  • Distribuzione: Sony
  • Genere: Romantico
  • Nazionalita: Stati Uniti
  • Regia: Marc Turtletaub
  • Data di uscita: 07-September-2018