A vent’anni dal suo d’esordio con L’uomo in più, Paolo Sorrentino torna a girare a Napoli. Poche le notizie e i dettagli trapelati dopo l’annuncio ufficiale del suo prossimo film. Si intitolerà È stata la mano di Dio, originale per Netflix. E sarà “un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso“, stando alle parole del regista. Dal titolo stesso traspare un chiaro riferimento a Diego Maradona, che a Napoli ha vinto due scudetti e ha segnato uno storico gol con la mano contro l’Inghilterra ai Mondiali del 1986, per il quale è stato appunto soprannominato dalla stampa “La mano de Diòs”.
Le riprese prenderanno il via nella città natale del regista de Le conseguenze dell’amore e This Must be the Place: “Sono emozionato all’idea di tornare a girare a Napoli, vent’anni esatti dopo il mio primo film“, ha detto, spiegando le sue sensazioni per questo nuovo film: “La sintonia con Teresa Moneo, David Kosse e Scott Stuber (di Netflix), sul significato di questo film, è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa esattamente questo: tornare a casa“.
Non si sa ancora se e come sarà coinvolto il nome del mito del calcio argentino nella trama del film. Ma sicuramente Maradona ha un posto nel pantheon personale di Sorrentino, che lo ha citato nel discorso di ringraziamento alla notte degli Oscar 2014 quando conquistò la statuetta per La grande bellezza e gli ha dedicato un malinconico omaggio nel suo Youth (2015). E Maradona, in qualche modo, ha anche salvato la vita di Sorrentino, come lui stesso aveva confessato in un’intervista tempo fa: per andare a vedere Empoli-Napoli ebbe il permesso a 16 anni di non seguire i suoi in montagna, morti quella notte nel sonno per una fuga di gas.
L’annuncio del film arriva in concomitanza con il 30esimo anniversario di uno dei momenti di drammaturgia calcistica più alti della storia. Il controverso rapporto tra il Pibe de Oro e il nostro Paese esplose l’8 Luglio durante la finale dei Mondiali 1990 tra Argentina e Germania, quando Maradona reagì ai sonori fischi dello Stadio Olimpico di Roma all’inno argentino sibilando lo storico “Hijos de puta”: aveva eliminato l’Italia nella semifinale giocata proprio a Napoli.