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Focus Italia

The Broken Key. Ecco i pregi e i difetti dello Sci-Fi di Louis Nero

L'ultima fatica del regista indipendente stupisce per coraggio e inventiva ma si perde in un mare infinito di rimandi, penalizzata da una scrittura legnosa e da interpreti non all'altezza

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Disponibile in streaming su Amazon Prime Video, The Broken Key di Louis Nero conferma sia i pregi che i difetti dei lavori dell’autore torinese. Tra una messa in scena affascinante e una storia troppo densa e confusionaria.

The Broken Key. Trama

Una serie di assassinii rituali ispirati a un antico culto egizio scuote la Torino del 2033. Il giovane accademico Arthur J. Adams (Andrea Cocco) indaga per scoprirne i collegamenti. Si smarrirà ben presto in un mondo fatto di riti misterici, inferni danteschi e peccati capitali.

Questa, in breve, la trama dell’ultimo film di Louis Nero che, dopo le sperimentazioni degli esordi (Golem, Pianosequenza) e il confronto con la Storia e i suoi misteri (Rasputin, Il mistero di Dante), decide di affrontare di petto il genere fantascientifico.

The Broken Key

Un futuro suggestivo

È un cinema come sempre logorroico e incontenibile, quello di Nero, anche quando, apparentemente, insegue il genere puro. Non poteva che essere una fantascienza piena di suggestioni, allora, quella messa in scena dal regista piemontese, che costruisce una Torino futuristica dall’innegabile fascino.

Guardando a classici del genere come Fahrenheit 451 e, soprattutto, Blade Runner (non casuale la presenza del compianto Rutger Hauer), ma anche a certa sci-fi europea – dall’Enki Bilal di Immortal Ad Vitam al Besson de Il quinto elemento – Nero traccia le coordinate del mondo ideale entro cui far muovere i propri personaggi.

Un mondo in cui misteriose multinazionali promettono di sconfiggere persino la morte (non troppo diversamente da Black Mirror o dal recente Upload), e vecchi riti misterici riemergono da un passato dimenticato.

The Broken Key

The Broken Key: Il pretesto per un viaggio iniziatico

È proprio qui che, sotto lo sguardo eclettico di Nero, la fantascienza diviene materia malleabile, pronta a contaminarsi con altri generi e altre tematiche. Finiscono così nel calderone di The Broken Key, spesso senza soluzione di continuità, tutte le suggestioni del caso, facendo coesistere tra loro, in un mystery alla Dan Brown, Dante e il dio egizio Horus, il sincretismo religioso e Hieronymus Bosch.

Ecco allora che il genere diviene soltanto un pretesto per un cinema che, nel suo accumulo nozionistico, si propone come esperienziale. Un percorso ascetico che si colloca tra uno Jodorowsky meno strutturato e l’ingenuità di certi prodotti new age.

The Broken Key

I problemi di un cinema poco attento alla narrazione

Il risultato è così un’opera scissa, in cui il fascino espressivo viene penalizzato da un comparto attoriale debole, tra protagonisti inconsistenti e grandi nomi relegati a comparsate bidimensionali (oltre ad Hauer, anche Christopher Lambert, Michael Madsen, Geraldine Chaplin, William Baldwin e Maria De Medeiros), nonché da una storia così occupata a unire tutti i tasselli del suo enorme mosaico da perdere di vista qualsiasi ritmo o coerenza narrativa.

È proprio la narrazione, in The Broken Key,  a venire infatti meno, incapace di stare dietro al nozionismo debordante del suo autore, alla sua smania di dire il più possibile, dimenticandosi, in questo modo, di dover anche raccontare qualcosa.

The Broken Key resta così un film dalle indubbie potenzialità ma troppo ambizioso per un cinema ancora alla ricerca delle parole (e delle storie) giuste per raccontare il proprio mondo.

 

 

The Broken Key

  • Durata: 120 min
  • Distribuzione: L'Altrofilm
  • Genere: Sci-Fi, Thriller
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Louis Nero
  • Data di uscita: 03-July-2020

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