fbpx
Connect with us

Reviews

THE HOUSE OF US di Ga-eun Yoon ci mostra come la speranza vive nell’infanzia (FEFF22)

Tre interpreti delicate e oneste rendono The house of us di Ga-eun Yoon una gemma della selezione Far East Film Festival di quest’anno

Pubblicato

il

Bilanciato, delicato, coinvolgente e tenerissimo, questo The house of us di Ga-eun Yoon visto al Far East Film Festival in versione online. Ha il pregio di accostare una magistrale direzione di tre fanciulle adorabili ad una fotografia propriamente estiva. La storia è di una leggiadria peculiare, sebbene il substrato sia una pesante situazione famigliare che le bimbe non riescono a spiegarsi e reinterpretano e gestiscono a modo loro.

The house of us di Ga-eun Yoon: la trama

Hana (Kim Na-Yeon) è una premurosa figlia di genitori litigiosi e sorella di un fratello un po’ menefreghista. Si occupa dei suoi famigliari perché tutti sembrano così tremendamente impegnati da non riuscire a badare neppure a loro stessi. Le piace cucinare e le piace farlo per gli altri, a maggior ragione adesso che il suo compito estivo è di creare un libro di cucina. La situazione in casa peggiora di giorno in giorno e Hana è convinta che la soluzione giusta sia quella di partire per un viaggio di famiglia che possa sbollire gli animi infuocati.

Viene distolta dalla sua missione quando incontra Yoo-jin (Joo Ye-Rim) al supermercato, una bimba sveglia e socievole, che ruba ravioli appena fatti a ripetizione. E si è persa. Hana la aiuta a ritrovare Yoo-mi (Kim Shi-A), la sorellina un po’più grande, e tra le tre si crea un’intesa immediata. Le sorelle sono collezionatrici di scatole e bighellonano tutto il giorni tra i sogni e l’attesa dello zio, che si prende cura di loro mentre i genitori sono lontani per lavoro.

Nel frattempo Hana le tenta tutte e con molteplici stratagemmi riesce a strappare alla famiglia la promessa di partire per il viaggio tanto agognato. Una promessa mendace in realtà, che Hana smaschera a sue spese. nel tentativo di convertire la delusione, parte lo stesso per un viaggio, accompagnando le sorelle in cerca dei genitori nell’urgenza di farli intervenire con la padrona di casa, intenzionata ad affittare ad altri il loro appartamento.

Anche se vivremo distanti, continuerai ad essere un sorella per noi?

The house of us di Ga-eun Yoon è una meravigliosa lezione di vita. Una rifelssione sul rancore e sulla gioia, sul senso di famiglia e l’estensione dei legami di affetto. Le tre bambine non sono sorelle, ma si sentono di esserlo e consolidano il loro rapporto nelle piccole battaglie di tutti i giorni: decorare le scatole per costruire una meravigliosa casa di cartone; fare la spesa per preparare un pranzetto con i fiocchi, e poi decorarlo di ketchup fuori misura; pedinare il fratello per penetrarne i silenzi inspiegabili; ma soprattutto, ricordare ai genitori che loro sono lì e hanno bisogno della presenza.

Le case, i due appartamenti in cui le bimbe vivono, sono entrambe vuote. Ma la vuotezza della casa di Hana fa percepire la fuga degli abitanti, la pesantezza della convivenza, la volontà di mantenere i segreti. Tutti i suoi famigliari, hanno qualcosa da nascondere, e così Hana, come un piccolo agente segreto, smaschera i silenzi e sabota le comunicazioni interrotte. Mentre la casa di Yoo-jin e Yoo-mi è vuota sì, ma le fotografie, i colori, la rendono piena, ricca di presenze, unita. E così Hana trascorre le sue giornate estive su quel terrazzo, dove scopre i pomodori della famiglia Yoo, e dove le è perfino concesso di mangiarne uno.

The house of us

Le ispirazioni d’autore e la maturità della regia

Immersi nella visione di The house of us, facilmente sentirete certe vibrazioni riemergere: Stand by me (1986), I Goonies (1985), anche un po’ di Cafarnao (2018) e Il pranzo di Babette (1987). C’è un sincero omaggio al miglior cinema d’autore, che dimostra lo studio profondo del mezzo e un lavoro registico maturo. Non è il primo film in cui Ga-eun Yoon si dedica ai piccoli, anzi tutto il suo lavoro come regista è concentrato nel dare voce a queste creature e ai loro mondi speciali (come nello straordinario The world of us, 2016).

Ci sono diverse scene elettrizzanti, gestite con un garbo e un rispetto dell’azione delle bimbe. Tra queste, le tre bimbe che si prodigano per uno scherzo telefonico, e con tutta probabilità è realmente successo, in scena. Le reazioni sono così vibranti, le risate giocosamente semi isteriche, che non si trattengono nei visi e nei corpi e si scuotono tutti, perdendo il controllo e gioendo di gusto. Solo i bambini sanno arrivare a questi livelli di godimento delle emozioni.

La fine del viaggio di formazione

Sconsolate, in riva al mare, poiché il loro viaggio non le ha portate alla meta, ma ad un ennesimo confronto, litigano con onestà. Si liberano dal peso di quello che non possono dire alle loro famiglie, e come spesso fanno i bambini, trovano un modo alternativo per convogliare le energie negative: a quel punto, la casa di cartone che rappresenta la metonimia di casa e famiglia, viene presa a calci. Va da sé che a seguire scorrano fiumi di lacrime per aver fracassato casa loro. E qui non tarda ad arrivare la catarsi, sul far della sera.

Una nuova vita sta per arrivare, e le bimbe occupano una tenda lasciata incustodita. Ecco, quella sarà la loro house.

The house of us

  • Anno: 2019
  • Durata: 92 minuti
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Corea del Sud
  • Regia: Ga-eun Yoon
  • Data di uscita: 22-August-2019

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers