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Michael Jackson: mito o mostro?

Si celebra oggi l’undicesimo anniversario della morte, e Taxidrivers vi presenta a confronto, Leaving Neverland e Michael Jackson: chase the truth, i documentari dello scandalo

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In occasione dell’undicesimo anniversario della morte di Michael Jackson, Taxidrivers decide di celebrare la controversa eredità lasciata dalla leggenda del pop. Due film a confronto, due documentari che raccontano la faccia scura di Jacko, quello di cui si è detto anche troppo, e quello di cui non si potrà mai raccontare.

Sono passati già 11 anni da quando la notizia dell’attacco di cuore ha fatto il giro del mondo in un millisecondo

Da quel momento, ai fan del Jackson non sono rimasti che i biglietti inutilizzabili dell’ultimo tour mai realizzato. Al mondo mediatico, invece, una spessa coltre di dubbi e quesiti irrisolti, di insabbiamenti e vorticosi deliri pedofili. La vita e la morte di Michael Jackson sono tuttora circondati dalla pressante obiezione della sua integrità, dalla presenza di una montagna di indizi e prove del suo malsano comportamento avuto coi bambini.

Per contro, esiste anche una nutrita schiera di amici e sostenitori che ci tengono a confutare queste prove e a sostenere invece la tesi di un Michael Jackson eroe buono.

Taxidrivers passa in rassegna quelle che sono state le due produzioni del 2019 incentrate su questo dibattito, entrambe molto criticate e molto acclamate. La prima, Leaving Neverland, documentario scandalo prodotto da HBO e trasmesso a puntate, lunghissimo e approfondito. Diretto da Dan Reed, punta dichiaratamente il dito contro la star, concedendo la parola a Wade Robson e James Safechuck: i due, da bambini hanno incrociato la strada di Jacko e con lui condiviso anche le date del tour, oltre che la camera da letto. La condotta di Michael, nelle parole dei due, è a tratti ripugnante, e il regista se ne guarda bene dal mettere filtri. Questa volta lascia che i bambini raccontino la loro verità, cadendo tuttavia in un assolo un po’ a senso unico.

Quella verità che, contemporaneamente, è possibile minare con dati e date discordanti, così come dimostrato nel secondo prodotto, Michael Jackson: chase the truth di Jordan Hill. Questa volta a parlare sono famigliari, amici intimi e un giornalista chiave, Mike Smallcombe, che si è occupato di indagare a fondo la carriera di Jackson nel post-Michael.

La pluralità dei punti di vista, quindi, la si ottiene dalla somma delle due visioni.

Il potere dei soldi

Di fatto, entrambi i documentari sono una riflessione molto potente sul potere dei soldi e della fama, nonché sullo straordinario ruolo dei media nella società dell’apparire. Chi sia vittima o carnefice, dipenderà probabilmente da quanto a ciascuno spettatore, il Re del Pop sia rimasto nel cuore; oppure molto semplicemente, dal fatto che si prenda in visione prima un documentario piuttosto che l’altro. È facile sentirsi manipolati, è facile cadere nella trappola di piegarsi come banderuole al vento a seconda di dove questo soffia: ed è esattamente questo il meccanismo più assolutamente demoniaco che emerge. Chi manipola e i manipolati, sono tutti lì, e la loro identità dipende dalle spalle dietro le quali si guarda.

È altrettanto sclerotico trovarsi nel corto circuito per il quale si possano considerare due verità così estreme ed opposte, certe e verificabili, allo stesso medesimo tempo. Al punto che per entrambi i punti di vista si è prodotto un film. In sostanza, è come trovarsi al processo, senza il condannato in aula.

Sperando di aver gettato sale sulla ferita, in termini di critica e cinematografia, vi auguriamo buona lettura e buona visione. This is it.

Leggi la recensione del documentario Michael Jackson: chase the truth:

MICHAEL JACKSON: CHASE THE TRUTH: in cerca della verità su Jacko

[…] Se vivi come una star, o peggio, se sei la star più conosciuta al mondo; se il mondo ti considera la celebrità, protetta e sorvegliata tanto quanto il presidente, allora ogni tuo gesto ha un peso inestimabile. Sei, agli occhi di molti, un pozzo di soldi con due gambe. E per i media, una preda ghiotta e succulenta. […]

Leggi la recensione del documentario Leaving Neverland:

LEAVING NEVERLAND. L’oscura verità sul Re del Pop Michael Jackson

[…] Wade adulto descrive minuziosamente, guardando nella camera di Dan Reed, la prima volta che Michael Jackson abusa di lui. Uno scenario raccapricciante. […]