Seven Little Killers di Matteo Andreolli, ecco la recensione di questa opera prima in streaming su Prime Video.
Seven Little Killers: il titolo anglofono può ingannare, ma il film del 2014 tutto italiano, passato al Bif&st mai uscito in sala, è visibile da Giugno su Amazon Prime Video.
Trama
Seven Little Killers liberamente tratto dal romanzo L’Estate Nera di Remo Guerrini, il film di genere thriller/giallo girato ad Oria nel sud della Puglia, usa la narrazione del doppio tempo tra passato e presente, per descrivere una storia tra gli anni ’80 e i nostri giorni.
I Seven del titolo sono sette ragazzini 13enni che senza un vero motivo apparente, forse solo per noia, stringeranno un patto ai danni del vecchio solitario burbero del paese.
Trenta anni dopo, ormai adulti dovranno affrontare di nuovo quell’episodio a causa del ritrovamento del cranio dell’uomo che presenta una anomalia. Un maresciallo riaprirà le indagini sul caso frettolosamente chiuso tempo prima.
Gelosie e meschinità tra adolescenza e età adulta
Il film cerca di mette in evidenza le personalità già definite dei ragazzini tra adolescenziali gelosie, piccole trasgressioni e voglia di primeggiare con le loro corrispettive scelte da adulti tra piccole meschinerie e la difesa dei propri interessi.
Il tentativo del regista perché tutto riesca è apprezzabile ma non è sufficiente. Malgrado la fotografia che segna con toni diversi l’alternarsi del tempo, un cast arricchito dalla presenza di Gian Marco Tognazzi (nella parte del Maresciallo) e di Nicola Nocella e le belle musiche composte da Pivio e Aldo De Scalzi, il film tende a perdersi dalla seconda metà della storia.
Alcuni momenti presentano soluzioni stilistiche piuttosto irreali rispetto agli eventi proposti e alla scelta fortemente realistica che si è tentato di dare alla storia.
L’agitazione adolescenziale non emerge totalmente dalla rigidità dei ragazzi che sembrano quindi poco credibili, ancor più nelle loro vite adulte appena accennate.
I film di genere e corali non sono semplici, sfugge qui l’opportunità di sondare maggiormente l’anima dei protagonisti dando più spessore alla storia che avrebbe potuto offrire qualcosa in più.