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Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe Streaming, Trama, Trailer e Recensione

Buñuel - Nel labirinto delle tartarughe, di Salvador Simó, si pone in forte legame con il cinema e il suo farsi. Oltre al soggetto e all'alternarsi di immagini di Las Hurdes, cogliamo anche il riflesso della realtà e il lato della finzione. Il film è presente nelle sale virtuali del circuito #iorestoinsala

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Buñuel - Nel labirinto delle tartarughe di Salvador Simó

Trentasette anni dopo la sua morte, Luis Buñuel torna ad essere protagonista nel cinema e lo fa in Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe. Il film d’animazione, diretto dallo spagnolo Salvador Simó, è basato sull’omonima graphic novel realizzata da Fermín Solís e ha vinto agli European Film Award del 2019 come miglior film d’animazione. È uscito nelle sale italiane il 5 marzo e in questi giorni è disponibile virtualmente nelle sale del circuito #iorestoinsala

Trama

Luis Buñuel nel 1930 è reduce da L’âge d’or, che ha suscitato grande scalpore e critiche da parte del pubblico. Successivamente non riesce più a trovare finanziamenti a Parigi, così decide di partire per Las Hurdes, una regione spagnola situata vicino al Portogallo. Il suo intento è quello di girare un documentario sulle condizioni di estrema povertà di alcuni villaggi. Nel viaggio è accompagnato da tre amici, che lo aiutano nella realizzazione. Uno di loro è Ramón Acín, che ha finanziato il progetto con i soldi vinti ad una lotteria.

Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe: La recensione

Si pone come omaggio a uno dei più grandi artisti del ‘900 e tratta quello che fu uno dei momenti più importanti e delicati della sua vita. Buñuel crebbe artisticamente a stretto contatto con grandi artisti come Salvador Dalì e García Lorca e si avvicinò al cinema proprio in collaborazione con Dalì. Le sue prime due opere da regista, Un chien andalou e L’âge d’or, colme di surrealismo, si proponevano di indagare l’inconscio e di attaccare smascherando la società. Erano film in linea con le idee rivoluzionarie del regista spagnolo e crearono scandalo tra il pubblico borghese e perbenista degli anni ’20-’30. Il secondo, in particolare, fu accolto con dure reazioni, come si vede nel film.

Buñuel - Nel labirinto delle tartarughe di Salvador Simó

A quel punto la carriera di Buñuel si scontrò con il primo grande ostacolo. Nessuno lo finanziava più per i suoi film, a Parigi non era ben voluto e la grande amicizia che lo legava a Dalì si era bruscamente interrotta. A quel punto scelse di affrontare un progetto differente e altrettanto particolare, finanziato da un altro amico. Realizzò nel 1932 Las Hurdes (Terra senza pane), un documentario sulla vita di grandissima povertà e sofferenza della popolazione de Las Hurdes. È una piccola regione spagnola tra il Portogallo e Salamanca che vede la contrapposizione tra alcuni villaggi ricchi e altri, più sperduti, in cui le persone vivono in condizioni subumane.

Il contrasto tra due soluzioni stilistiche diverse

Nel labirinto delle tartarughe appare come una sorta di making of di Las Hurdes, un documentario su un documentario. Salvador Simó ha scelto di alternare le immagini animate a vere immagini del documentario di Buñuel e questa risulta una soluzione efficace. In questo modo vediamo gli autori che girano il documentario e il prodotto già ultimato. In un collegamento tra presente e passato e con il forte contrasto tra due soluzioni stilistiche così diverse. Il film si apre con una discussione su quale sia il ruolo dell’arte e questo incipit si pone come riflessione generale, legata allo stesso Buñuel. Il suo cinema, nato e legato all’ambiente del surrealismo, andava a rappresentare la società senza filtri, oltre l’apparenza e il visibile. Proprio per questo e per lo sguardo provocatorio e accusatorio, Las Hurdes non va a distanziarsi totalmente dallo spirito surrealista dei primi due film.

Oltre a vedere la sua realizzazione, ci addentriamo totalmente nel documentario e Simó tenta di replicarlo nel suo film, come in un gioco di specchi. Emerge in modo chiaro la situazione disperata in cui vivevano quelle persone e al tempo stesso non sono risparmiate le scene più macabre e violente. Sequenze, già presenti in Las Hurdes, che lo rendono più adatto ad un pubblico adulto e che insinuano dubbi morali. Il tema della Morte, così presente nella vita di Buñuel e nel suo cinema, aleggia costantemente anche in questo film.

Buñuel - Nel labirinto delle tartarughe di Salvador Simó

L’aspetto cinematografico e onirico

Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe si pone in forte legame con il cinema e il suo farsi. Oltre al soggetto e all’alternarsi di immagini di Las Hurdes, cogliamo anche il riflesso della realtà e il lato di finzione. Lato che è sempre presente, anche nei film più realistici e persino nei documentari, ogniqualvolta la realtà sia filtrata dalla macchina da presa. Tramite i ricordi d’infanzia, vediamo inoltre il giovane Buñuel intrattenere gli amici con il teatrino di ombre, uno degli antenati del cinema.

Il film ha un lato anche più intimo legato a Buñuel, alla sua personalità. Viene fuori il suo aspetto rivoluzionario, quasi rabbioso, e la ricerca di un’identità creativa. Non viene nemmeno risparmiata una visione critica sull’artista e sul suo cambiamento artistico. Con un doveroso rimando al surrealismo, il tratteggio del personaggio passa anche attraverso la sfera onirica e l’infanzia. Ci sono vari flashback in cui vediamo la sua giovinezza e dove risalta soprattutto il rapporto con il padre, che lo segna profondamente e creativamente. Vediamo anche i “tamburi di Calanda”, città natale del regista, che si legano alle festività della Settimana Santa e che compaiono in molti suoi film.

Di notte, invece, è spesso preda di sogni che lui sembra temere, probabilmente perchè riportano in superficie tratti inconsci che preferisce tenere sopiti. Appaiono ad esempio riferimenti a Dalì, con cui ormai non ha più un buon rapporto, o l’eterno confronto con il padre. Sogni che sembrano quasi un film nel film e che si fondono con il cinema di Buñuel.

Trailer di Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe

 

  • Anno: 2018
  • Durata: 80'
  • Distribuzione: Draka Distribution
  • Genere: Animazione, Biografico, Drammatico
  • Nazionalita: Spagna, Paesi Bassi, Germania
  • Regia: Salvador Simó
  • Data di uscita: 05-March-2020