Dads, il documentario di Bryce Dallas Howard, disponibile su Apple TV+
Dads di Bryce Dallas Howard racconta la paternità in epoca moderna, grazie alle parole di personaggi di spicco del mondo dello spettacolo e di gente di ogni angolo del mondo. Un documento che mostra i sacrifici e le gioie nel momento in cui si mette il mantello del genitore. Con Will Smith, Jimmy Fallon, Neil Patrick Harris e tanti altri.
Dads è il documentario di Apple TV+ uscito il 19 giugno. A dirigerlo è Bryce Dallas Howard, che per realizzarlo si è servito di volti noti del cinema e della televisione, da Will Smith, Jimmy Fallon, Neil Patrick Harris a Jimmy Kimmel, Judd Apatow e Conan O’Brien. Senza dimenticarsi di lui, Ron Howard.
Bryce Dallas Howard con Dads ha deciso di raccogliere diverse testimonianze, in modo da avere un quadro complessivo sull’essere padre ai giorni nostri. È davvero cambiato? E se sì, quanto? Sono domande a cui i attori, comici, gente comune sapranno dare una risposta. O almeno, ci provano!
Dads, la recensione
Si è lanciata nello spazio cosmico, dirigendo un episodio di The Mandalorian; ha sfidato un dinosauro con i tacchi (sfido il gentil sesso a compiere questo genere d’impresa). E ora, ecco l’ultima grande sfida di Bryce Dallas Howard: portare suo padre Ron davanti la macchina da presa. Uno sforzo che è stato ricambiato dalla figlia con le prime sequenze di Dads, uscito su Apple TV+. Sono immagini di repertorio del 1981, quando la piccola Bryce verrà al mondo. Un filmato sgranato che restituisce una certa tensione alla famiglia Howard.
Da quel momento, cambierà tutto. Ne sono consci tutti i genitori intervistati; Conan O’Brien si dice persino preoccupato di essere interpellato: «Se sono io l’esperto, questo progetto è in guai seri. Ditemi che verrà gente più qualificata di me». Non è lo scopo dell’autrice. Raccogliere le opinioni di luminari, che ti spiegano per filo e per segno come comportarsi, è la strada più semplice. Diverso invece è mettere insieme esperienze di vario tipo, in modo che siano quelle storie a dare una visione d’insieme.
Dads sotto questo aspetto è un documentario che fonda le proprie radici su queste storie, che vanno dai ricordi e aneddoti dei personaggi dello spettacolo, a immagini che mischiano filmati amatoriali e professionali, quando si tratta di mostrare la vita di persone comuni.
Dove stanno le istruzioni?
«Creano manuali di 1000 pagine per una televisione, e ci mandano a casa con un bambino… e niente altro?». Will Smith entra dritto al punto. Da dove si comincia? Dove stanno le istruzioni per crescere un figlio? Sarà scioccante sentirlo, ma non ci sono. Di fatto, è l’esperienza ad aiutare un genitore a crescere un figlio.
Gli incidenti di percorso sono frequenti (l’episodio raccontato da Jimmy Kimmel “a bocca aperta” sconsiglia la visione di Dads dopo mangiato), così come i momenti in cui si ha la sensazione di non essere stati all’altezza, soprattutto se si pensa all’educazione ricevuta dai propri padri. Ron Howard la pensa così.
La sfida è dietro ogni angolo. Il segreto sta nel saper affrontare le situazioni ogni giorno usando tre paradigmi: amore, sicurezza, buon esempio. Anche quando la pazienza viene messa in continua discussione, come si vede nei vari episodi che riguardano il vlogger Glen Henry. I figli, simpatici a dismisura, mettono a dura prova la psiche del padre, al grido di «Puliscimi. Il. Sedere».
«Un padre è…»
Il caso che più colpisce in Dads viene invece raccontato da Robert Selby, un uomo che ha sofferto l’idea di diventare genitore. Non riesce a perdonarsi quei due mesi di assenza durante la gravidanza della compagna. Eppure una grande svolta c’è stata, quando nacque il figlio. L’istinto paterno lo ha cambiato nel profondo, ed è servito per due ragioni. La prima, più personale, è la malattia cardiaca che ha messo a dura prova il bambino, portandolo a una lunga degenza in ospedale. La seconda, che accomuna tutti, riguarda l’identità.
Prima esisteva l’individuo, e contava solo esaudire le proprie aspirazioni. Vedendo il piccolo tenuto in vita da una macchina, è come se Robert avesse cambiato di scatto registro. I sogni, i dolori, i problemi che avrà in adolescenza (come i ricordi e i filmati amatoriali spassosi inseriti nel film), determineranno, nel bene o nel male, il corso della sua vita, che coincide con le priorità del figlio. La metafora di Will Smith del giardiniere che cura i suoi semi è azzeccata. Dads è un grande giardino di ricordi. L’uso dei colori accesi degli sfondi con gli attori al centro, alternato dai frammenti di vita quotidiana, rende il documentario un ottimo esperimento sociale.
Dads, la trama
Dads di Bryce Dallas Howard racconta la paternità in epoca moderna, grazie alle parole di personaggi di spicco del mondo dello spettacolo e di gente di ogni angolo del mondo. Un documento che mostra i sacrifici e le gioie nel momento in cui si mette il mantello del genitore.
Produttori: Ron Howard, Brian Grazer, Michael Rosenberg, Justin Wilkes, Walter Matteson, Bryce Dallas Howard
Executive Producers: Kelly Mullen, Giles Morrison, Sara Bernstein, Marc Gilbar, Meredith Kaulfers
Featuring: Glen “Beleaf” Henry, Reed Howard, Thiago Queiroz, Shuichi Sakuma, Robert Selby, Rob Scheer, Reece Scheer, Judd Apatow, Jimmy Fallon, Neil Patrick Harris, Ron Howard, Ken Jeong, Jimmy Kimmel, Hasan Minhaj, Conan O’Brien, Patton Oswalt, Will Smith, Kenan Thompson
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