Anni ruggenti di Luigi Zampa, con Nino Manfredi: la recensione
Il bravo Luigi Zampa, che sceneggia insieme alla coppia d’oro Ruggero Maccari ed Ettore Scola, da un soggetto anche di Sergio Amidei e Vincenzo Talarico, conclude magistralmente la sua ideale quadrilogia sul fascismo
Ispirato a L’ispettore generale di Gogol, Anni ruggenti (1962) è una commedia degli equivoci salace, pungente, esuberante e sarcastica. Si scherza e si ride (amarissimo) sull’Italia fascista, ma nella fulminante e velenosa descrizione dei politicanti furbetti, cialtroni, imbroglioni e zelanti di allora, si vede molto della triste Italia di oggi. Il bravo Luigi Zampa, che sceneggia insieme alla coppia d’oro Ruggero Maccari ed Ettore Scola, da un soggetto anche di Sergio Amidei e Vincenzo Talarico, conclude magistralmente la sua ideale quadrilogia sul fascismo (gli altri titoli sono Anni difficili del 1948, Anni facilidel 1953 e L’arte di arrangiarsi del 1955).
Anni ruggentiè una satira tagliente, arguta e spigliata su un certo modo, tutt’altro che trasparente e onesto, di gestire la cosa pubblica: in questo senso i battibecchi tra il podestà, il segretario politico, il responsabile urbanistico, quello scolastico e quello sanitario che si rimpallano e si rinfacciano reciproche responsabilità e/o mancanze sono esilaranti e assai divertenti nella loro modernità. Ma il film è anche un’acuta riflessione su come spesso dietro le felici apparenze (del millantato e favolistico benessere fascista) si celino miseria, povertà, sofferenza, pesanti e spesso insormontabili difficoltà quotidiane. Il quadro che Zampa ci propone è impietoso: funzionari di partito, dirigenti sanitari, scolastici e loschi mestieranti in camicia nera che utilizzano quella particolare congiuntura storico-politica per arricchirsi, ampliare il proprio volume di affari, assecondare i propri interessi e il tutto a scapito della povera gente.
Nino Manfredi interpreta con la solita maestria il protagonista della storia, il vero perno su cui ruota tutta la narrazione. Giovane impiegato onesto e innocentemente fedele al partito, avrà suo malgrado modo di conoscere tutto il marcio che può nascondersi sotto il velo di legalità, fermezza morale e borghese di uomini fieri e orgogliosi fascisti. Avrà modo di constatare come le loro ruberie si riversino sulla povera gente che, in un piccolo borgo pugliese, può ancora vivere accampata nelle caverne nascoste tra le montagne. La composta ed educata amicizia che nasce con il dott. De Vincenzi, intellettuale anti-fascista, interpretato da un sempre meraviglioso Salvo Randone, aiuta il giovane protagonista ad aprire gli occhi su quello che si cela dietro ad un apparente benessere. Anni ruggenti utilizza l’ambiente della provincia meridionale non per deridere il ventennio, ma per azzerarne la portata storica, riducendolo a una parentesi – solo un po’ più folcloristica del normale – nella solita storia dell’Italietta dei furboni e della brava gente.
Anno: 1962
Durata: 110'
Genere: Commedia
Nazionalita: Italia
Regia: Luigi Zampa
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