“I figli del mare” è il più recente prodotto del regista Ayumu Watanabe, tratto dall’omonimo manga di Daisuke Igarashi e disponibile su Youtube e Google Play Film.
Il magico incontro con “i figli del mare”.
Ruka è una studentessa delle scuole medie che, senza compagnia durante l’estate, si ritrova nell’acquario dove lavora il padre. Qui incontra i due fratelli Umi e Sora con i quali crea una connessione speciale. Ed è con loro che intraprende un viaggio nuovo, non solo per lei.
Stile e tratto del disegno ricercato.
Non è solo la storia ad essere particolare e nuova, ma anche il modo attraverso il quale viene mostrata. Il tratto riesce ad evidenziare aspetti importanti anche per la narrazione, come le caratteristiche fisiche dei protagonisti. Ma aiuta e va di pari passo anche con la filosofia che la storia di Watanabe cerca di trasmettere. Le immagini, spesso psichedeliche, che appaiono sullo schermo non avrebbero lo stesso impatto con un tratto diverso.
Il mondo visto attraverso uno sguardo diverso.
Quello proposto nel film d’animazione è un mondo diverso da quello che chiunque è abituato a vedere. Sono gli occhi dei personaggi che accompagnano in un viaggio non solo fisico, ma anche filosofico. E sono gli occhi di protagonisti magici e particolari, in grado di prendere per mano lo spettatore e guidarlo a piccoli passi all’interno di un nuovo mondo. Cullato dal mare, dalle onde e dalla melodia che riecheggia per tutta la durata della storia, il pubblico non può resistere a questo forte e interessante richiamo.