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The Last Days of American Crime di Olivier Megaton, una riflessione sulla violenza

Disponibile su Netflix dal 5 giugno, The Last Days of American Crime di Olivier Megaton è l’adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel, della quale riprende lo stile e il ritmo per trattare una tematica attuale e delicata come la violenza.

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The Last Days of American Crime di Olivier Megaton, con Edgar Ramirez, Michael Pitt e Anna Brewster, è disponibile dal 5 giugno su Netflix: basato sull’omonima graphic novel a cura di Rick Remender e Greg Tocchini, il film tratta, tra gli altri, un tema alquanto delicato e attuale come la violenza, attraverso la lente più fruibile dell’action movie.

Una violenza mai gratuita ma spunto di riflessione

La calda voce fuori campo del protagonista, Bricke (Ramirez), introduce lo spettatore nella storia. Tempo di rendersi conto della situazione e si viene scaraventati nel vivo di una scena di tortura. Avvisiamo subito che la violenza di cui la pellicola vuole affrontare le varie sfaccettature è sempre ben visibile ma mai gratuita.

Dietro la facciata del puro e semplice action movie infatti, The Last Days of American Crime cela una riflessione sul tema da non sottovalutare.

The Last Day of American Crime di Olivier Megaton

L’ambientazione esibisce riferimenti a una sorta di futuro distopico, nel quale sarà possibile controllare l’attività criminale tramite un segnale chiamato API, che impedirà ai soggetti più “a rischio” di compiere attività o gesti considerati illegali. Da ciò dipende il grande esodo di gran parte della popolazione statunitense verso la terra della libertà, rappresentata dal Canada, che si trova al di là di un ponte.

Nonostante la reale vicinanza però, raggiungere la meta è compito non facile, dal momento che la polizia sta bloccando tutti o quasi gli spostamenti.

Al di là del bene e del male

Le premesse della pellicola non sembrano nulla di così originale, se non che risulta fondamentale l’accenno al fatto che anche le forze dell’ordine potrebbero aver bisogno di un inibitore simile. Si rischia altrimenti di finire in uno stato di polizia, dove l’abuso di potere non solo verrebbe concesso ma probabilmente sarebbe la norma. Col governo che “si diverte a fare Gesù” trasformando le persone in cavie.

I dubbi circa la necessità di sottoporre gli stessi agenti all’influsso del segnale vengono espressi da un personaggio secondario ma cruciale da tale punto di vista, interpretato da Sharlto Copley.

The Last Day of American Crime di Olivier Megaton

Ecco allora che The Last Days of American Crime, forse senza neanche volerlo, si inserisce perfettamente nell’attuale situazione che stiamo vivendo, portando a riflettere sulle disparità, le ingiustizie, le limitazioni e i pregiudizi di cui tanti sono e sono stati vittime.

Non esiste più il confine tra buoni e cattivi, ma solo un’enorme e ambigua zona grigia, nella quale agiscono indistintamente criminali e poliziotti.

The Last Days of American Crime | Tra la famiglia e il fumetto

Ognuno ha una sua particolare motivazione a spingerlo in un senso o nell’altro; tra queste, il legame affettivo, per quanto disfunzionale sia, è una delle più preponderanti nel corso della narrazione. Il discorso vale infatti tanto per Bricke quanto per Kevin (Pitt) e per Shelby (Brewster), ed è infatti a causa dei rispettivi familiari che rischieranno tutto e si imbarcheranno in un’impresa costellata di pericoli e dall’esito incerto. Chi per un desiderio di vendetta, chi per proteggere la persona amata e chi semplicemente per sfuggire al proprio retaggio.

A livello registico, la pellicola ricalca in qualche modo stilemi del fumetto – dal quale non dimentichiamo prende origine – cosicchè il sangue, l’iperviolenza, le scene ad alto tasso di adrenalina trovano una loro ragion d’essere al di là della sola vicenda.

The Last Days of American Crime può quindi contare su questa atmosfera accattivante, a tratti pulp, molto sensuale e giocata con i colori di una fotografia satura e significante.

The Last Day of American Crime di Olivier Megaton

Buona parte del merito si deve poi alla presenza di due attori come Ramirez e Pitt: fisicamente agli antipodi, i due funzionano alla perfezione sullo schermo messi uno accanto all’altro.
Un’ultimissima lode infine alla colonna sonora, i cui singoli brani scandiscono quasi ogni momento come fossero una bomba a orologeria.

Dove vedere The last days of american crime su Netflix

Sono Sabrina Colangeli, se vuoi sapere il mio punto di vista su altri Film in streaming clicca qui!

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