HBO elimina Via col Vento dal suo catalogo: è un film razzista
Un portavoce di HBO, una delle più importanti emittenti televisive statunitensi a pagamento via cavo e satellitare, ha dichiarato a Vanity Fair che Via col vento, il leggendario film con Vivian Leigh e Clark Gable, verrà eliminato dal catalogo dell’azienda
Un portavoce di HBO, una delle più importanti emittenti televisive statunitensi a pagamento via cavo e satellitare, ha dichiarato a Vanity Fair che Via col vento, il leggendario film con Vivian Leigh e Clark Gable, verrà eliminato dal catalogo dell’azienda, in quanto mostrerebbe un’America razzista, il che, dopo la morte di George Floyd, contrasta con i principi dell’azienda.
Inoltre, sempre a proposito del film del 1939, è stato detto: “si tratta di un prodotto del suo tempo e raffigura alcuni dei pregiudizi etnici e razziali che, purtroppo, sono stati all’ordine del giorno nella società americana. Queste rappresentazioni razziste erano sbagliate allora e lo sono oggi e abbiamo ritenuto che mantenere questo titolo senza una spiegazione e una denuncia di quelle rappresentazioni sarebbe irresponsabile“.
Via col Vento fu immensamente amato dal pubblico, rimanendo il film col maggiore incasso nella storia del cinema per oltre un quarto di secolo; se adattato all’inflazione monetaria, esso mantiene tale record per tutto il XXI secolo. Fu poi riedito periodicamente , divenendo radicato nella cultura popolare e considerato uno dei migliori film di sempre; è stato inserito nella top ten della lista AFI’s 100 Years Movies dell’American Film Institute e nel 1989 la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti l’ha selezionato per la conservazione nel National Film Registry.
Ancora il portavoce HBO: “Queste rappresentazioni della società che sono nel film sono certamente in contrasto con i valori di WarnerMedia, quindi quando restituiremo il film a HBO Max, tornerà con una discussione sul suo contesto storico e una denuncia di quelle stesse rappresentazioni, ma sarà presentato come è stato originariamente creato, perché altrimenti sarebbe lo stesso che affermare che questi pregiudizi non sono mai esistiti. Se vogliamo creare un futuro più giusto, equo e inclusivo, dobbiamo prima riconoscere e comprendere la nostra storia“.