Abbi Fede di Giorgio Pasotti é prodotto da Cannizzo Produzioni, Greif Produktion, Sigma Film, Cineworld Roma, Dinamo Film e Rai Cinema e arriva l’11 giugno isu Raiplay, ultimo dei quattro film italiani presentati in esclusiva sulla piattaforma italiana nell’ambito dell’iniziativa LA RAI CON IL CINEMA ITALIANO – Otto film di Rai Cinema in esclusiva su RaiPlay | #ilCinemaNonSiFerma.
La rivisitazione de Le mele di Adamo
Diretto da Giorgio Pasotti, Abbi fede fa riferimento al lungometraggio danese Le mele di Adamo, rivisitato dall’attore e regista bergamasco nella convinzione che la rappresentazione della società scandinava fatta da Anders Thomas Jensen si adatti meglio altre a fatti e personaggi della contemporaneità italiana. A tal proposito il regista non ha dubbi:
“Il film uscì nel 2005 e me ne innamorai immediatamente. Rispetto a quell’epoca le distanze tra la società scandinava e quella italiana si sono purtroppo accorciate per cui gli estremismi politici, religiosi e di altra natura raccontati in Le mele di Adamo sono diventati attuali anche in Italia”.
La messa in scena
Nel raccontare l’improbabile convivenza tra un prete, Ivan, animato da incrollabili certezze e un neofascista, Adamo, disposto a tutto pur di fargliele cadere, Pasotti mette in scena il confronto tra personaggi complessi, divisi nella fede ma in fondo uniti dalla consapevolezza delle rispettive imperfezioni.
Le dichiarazioni di Pasotti alla conferenza stampa
Assieme a Federico Baccomo abbiamo cercato di racchiudere all’interno dei personaggi delle grandi contraddizioni, facendo si che ognuno di loro avesse una parte di bene e una parte di male. Ci siamo divertiti a rendere Ivan al suo interno un po’ contraddittorio. Ci piaceva dare l’idea di un personaggio che si rifacesse alla gioventù nazista nel modo in cui si veste, si pettina e porta i baffi. Allo stesso tempo volevamo infondergli lo spirito di quei preti che dedicano la vita nel tentativo di redimere le persone. Ivan la fa con una convinzione ottusa come lo sono tutte le ideologie, comprese quella che Adamo porta con se.
Affine al modello originale la direzione di Pasotti si concede delle libertà che permettono al film di svincolarsi dall’etichetta del remake:
“Rispetto all’originale – dice il regista-, l’ho un pò colorato e reso più vicino a quelle che sono le nostre cifre, dunque più ironico e dotato di una leggerezza che nulla toglie alla profondità con cui sono stati trattati i temi. L’idea è stata di spingere verso una commedia dalle venature grottesche e drammatiche che risultasse rappresentativa di un linguaggio a cui il pubblico italiano è più abituato”
Claudio Amendola racconta Abbi fede
Puntuale nelle interpretazioni, con lo stesso Pasotti, stralunato e difettoso quanto basta nel fare del suo Ivan una sorta di nuovo Candido, Abbi fede ci presenta un Claudio Amendola, minaccioso e intrattabile come non lo si vedeva dai tempi di Suburra. A proposito della suo personaggio l’attore romano afferma:
“Ho avuto un approccio fisico al film. Come mi succede spesso quando non lavoro quando Giorgio mi ha offerto la parte ero sovrappeso. Ritornare in forma, rasarmi i capelli fino a diventare calvo, farmi il tatuaggio dietro la testa, indossare un certo di tipo di vestiti mi ha dato la consapevolezza di avere l’immagine giusta per il ruolo. Il personaggio di Adamo è per me talmente lontano e incomprensibile che sinceramente non ho avuto modo di prepararlo. L’ho fatto basandomi sul testo. Ho chiesto poco a Giorgio. Lui mi ha dato un paio di indicazioni che sono state le linee del personaggio. Il resto lo abbiamo costruito sul set anche grazie all’aiuto degli altri colleghi.
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