Mettere per iscritto la storia di un momento particolare della storia d’Italia, del colonialismo e delle leggi razziali, e soprattutto farlo tramite una serie di film e filmati riveste una particolare importanza. E non si tratta solo di filmati attuali, ma anche di pellicole d’epoca che diventano filo conduttore della scrittura.
E una storia “vista dal di dentro”, che colpisce ed emoziona. Il libro è voluto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Esso rappresenta il numero 20 degli Annali e il Movimento vuole festeggiare il numero tondo con una speciale pubblicazione monografica su cinema e colonialismo italiano. Lo stampato è in uscita con un nuovo approfondimento tematico: sul catalogo online di Effigi edizioni.
Si tratta di un numero particolare, coordinato da Paola Scarnati e a cura di Carlo Felice Casula, Giovanni Spagnoletti e Alessandro Triulzi. Il tema non è molto trattato e si incentra sulla memoria del nostro passato coloniale, tuttora disattesa in Italia. Nel ricordo e nello studio di tali momenti della nostra storia – tra imprese e asprezze – si tenta di recuperarne gli aspetti più peculiari della controversa vicenda per poter analizzare in maniera più consapevole l’ancora più complessa società contemporanea.
Come cogliere le sfide offerte al nostro vivere e convivere? E soprattutto, quanto del nostro vissuto e del vissuto dei nostri genitori, o dei nostri nonni, pesa sulla nostra coscienza collettiva e ci fa percepire in un modo o in un altro la relazione con chi proviene da altrove? L’Africa è il luogo altro con cui fare i conti e oggi, come ieri e più di ieri. È dunque utile interrogarci in tal senso.
Molto accurata e profonda la prefazione di Vincenzo Vita, su: Il lato oscuro e miserabile dell’Italia. Tra gli interventi più interessanti quello di Giovanni Spagnoletti: Quando il cinema si fa regime. L’Istituto LUCE e l’oltremare fascista. Gianmarco Manco su Cinema coloniale italiano. l’Africa immaginata, di Maria Coletti Abuna Messias (1939) e l’impero della Provvidenza. Lucia Ceci analizza il film Stadio (1934) e le sue conseguenze all’epoca delle leggi razziali.
Il volume, strutturato in due parti, vuole dare un contributo significativo tanto sulla fisionomia dell’impero italiano nell’Africa Orientale, quanto sugli apparati che venivano messi in atto per generare stilemi del consenso nel pubblico del tempo. Nella prima parte sono infatti indagate le stratificazioni della memoria e degli immaginari in Italia e nel Corno d’Africa, con documenti che indagano sugli ambigui rapporti tra generi, abitazioni di coloni e la differenza con quelli che potremmo chiamare sudditi. Non ultima la relazione con la scuola, ma anche dei rapporti sociali filtrati e diffusi mediante un forte razzismo istituzionale.
Molto interessante anche la seconda parte nella quale sono invece analizzati i film di maggior successo per il pubblico di allora, insieme ai documentari e cinegiornali dell’Istituto Luce risalenti agli anni Trenta e Quaranta del ‘900 secolo. Oggi ci si augura una rinnovata attenzione dell’attuale produzione del cinema ma anche della fiction, su temi e fenomeni indagati nel testo e nelle immagini.
Il volume è stato realizzato con il contributo della Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore. Mibact.
Interessante il cartaceo e l’e-book al prezzo popolare di Euro 5 – Casa Editrice http://www.effigi.it/
Film analizzati:
1) Italia vittoriosa (regia sconosciuta, 1937)
di Claudio Olivieri
2) Sotto la croce del sud (Guido Brignone, 1938)
di Maria Coletti
3) Il cavaliere di Kruja (Carlo Campogalliani, 1938)
di Roland Sejko
4) Porrajmos, parole in musica (Fabio Parente, Luca Ricciardi,
Matteo Parisini, 2010) di Luca Ricciardi.
5) Oltremare (Loredana Bianconi, 2017)
di Alessandro Triulzi
6) Pagine nascoste (Sabrina Varani, 2018)
di Luca Ricciardi