‘Dunkirk’: la Seconda Guerra Mondiale agli occhi di Nolan
Con Dunkirk Nolan si conferma sempre più profondamente uno dei grandi interpreti cinematografici del nostro presente. Un'opera che lavora su una polifonia di registri espressivi dissonanti, puntando con notevole libertà poetica sui nostri automatismi culturali.
Dunkirk è il decimo lungometraggio del notissimo regista Christopher Nolan.
Dunkirk, un film del 2017 co-prodotto, scritto e diretto da Christopher Nolan. Ambientato durante la seconda guerra mondiale, il film racconta dell’evacuazione di Dunkerque nel maggio del 1940, ed è interpretato da un cast corale che comprende Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard, James D’Arcy, Barry Keoghan, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance e Tom Hardy.
Dopo aver pianificato un film sull’evacuazione di Dunkerque per più di venticinque anni, Nolan ha scritto la sceneggiatura per raccontare la vicenda con pochi dialoghi e da tre punti di vista differenti (la terra, l’aria e il mare). Le riprese del film, girato su pellicola IMAX 65mm e pellicola a grande formato 65mm, sono cominciate nel maggio del 2016 a Dunkerque per poi essere terminate a Los Angeles. Per aumentare il realismo del film, la produzione ha usato il più possibile effetti speciali reali e non in computer grafica. Ha fatto, inoltre, ricorso ad aeroplani d’epoca e a vere imbarcazioni che parteciparono all’evacuazione.
Sinossi
Una ricostruzione dei fatti della celebre evacuazione di Dunkirk, quando, agli inizi della Seconda guerra mondiale, decine di migliaia di uomini delle truppe britanniche e delle forze alleate si ritrovarono circondati dalle forze nemiche. Intrappolati sulla spiaggia, con le spalle al mare e i tedeschi che avanzavano, i soldati dovettero così affrontare una situazione caotica ed estremamente difficile: l’operazione di salvataggio che venne messe in atto passò poi alla storia con il nome altisonante di “miracolo di Dunkirk”.
La recensione
La memoria e il mito dell’episodio storico dell’evacuazione di Dunkerque come incubo di un’attualità fortemente segnata dal senso della precarietà, e come necessità simbolica e altrettanto precaria di elaborarlo, a partire dalle materie affettive ed emotive del lutto e del caos.
Riconosciamo compiutamente la poetica del regista de IlCavaliere oscuro in quest’opera che lavora su una polifonia di registri espressivi dissonanti. È un lungometraggio sul nostro destino di morte. E va contestualizzato in una contemporaneità occidentale che vede sempre più progressivamente rovinare le nostre difese, personali e sociali, come dighe friabili. Il film è, al contempo, un lavoro riflessivo sullo statuto simbolico delle nostre retoriche (non solo belliche e non solo patriottiche) che intendono conservarci a noi stessi con le loro maschere (e mascherine) contrapposte ai fiumi incontrollabili di detto “reale” e dei suoi lutti.
Il lungometraggio si muove tra una metafisica della difesa disperata della vita e il metalinguaggio di un’interpellazione non elusiva della retorica più greve ed elementare della conservazione della vita stessa. Si veda, a quest’ultimo riguardo, il dramma e le conflittualità che si accenderanno nella piccola imbarcazione dei patrioti e familiari in lutto, accorsi al salvataggio dei connazionali inglesi su suolo francese, nel ricordo del congiunto perso in quella stessa Seconda Guerra Mondiale. Il contesto e il destino cui la scena ritorna pressoché costantemente, rimane quello rovinoso della disfatta di ogni argine e struttura simbolici e materiali della soggettività. La spiaggia militaresca impossibilitata a darsi alla fuga, i corpi accarezzati dal nulla degli spazi e dall’aria, il mare, le bombe implacabili dal cielo.
Christopher Nolan
Con Dunkirk, Nolan si conferma, sempre più profondamente, uno dei grandi interpreti cinematografici del nostro presente, e della sua precarietà. È un visionario che punta con notevole libertà poetica ai nostri automatismi culturali e alle nostre supposte disponibilità. Li prende appunto per le maschere rassicuranti e solo apparentemente conservative che spesso sono e diventano, e ne svela al contempo il terribile fondo.
Dunkirk
Anno: 2017
Durata: 107'
Distribuzione: Warner Bros.
Genere: Azione
Nazionalita: USA, Gran Bretagna, Francia
Regia: Christopher Nolan
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