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The Hunt di Craig Zobel: l’horror satirico che ha irritato Trump è on demand

La recensione di The Hunt, di Craig Zobel. Disponibile su Chili, Rakuten TV, Infinity e Tim Vision

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La Hollywood liberal è razzista ai massimi livelli e con grande rabbia e odio! Il film in uscita è fatto per infiammare e provocare il caos. Sono i veri razzisti e fanno molto male al nostro Paese!”. È intervenuto direttamente e duramente Donald Trump, twittando nell’Agosto del 2019. Non disse il titolo del film, ma tutti capirono che il riferimento era a The Hunt di Craig Zobel, distribuito dalla Universal Pictures, del quale era uscito il trailer e alcune informazioni. Queste dichiarazioni furono pubblicate pochi giorni dopo alcune terribili sparatorie che sconvolsero gli Stati Uniti, causando diversi morti a El Paso, Gilroy e Dayton.

Il film più discusso dell’anno è un film che nessuno ha ancora visto

Il film in quel momento non era ancora uscito, ma le premesse erano eloquenti; un gruppo di liberali che dà la caccia a persone di estrema destra. La Universal, in seguito a quei fatti, decise prima di sospendere la campagna promozionale e poi di annullare direttamente l’uscita, approfittando delle reazioni e degli eventi per creare un caso attorno al film. Si è acceso, così, un grande dibattito pubblico negli Stati Uniti. Si è parlato di film censurato, pericoloso, di eccessiva violenza; molti erano scandalizzati dalla storia. E il tutto senza che The Hunt fosse uscito. “Il film più discusso dell’anno è un film che nessuno ha ancora visto“, recitava una frase di lancio promozionale. È stato rilasciato finalmente nelle sale americane il 13 Marzo 2020 e in Italia il 27 Marzo direttamente on demand.

Trama

Ma di cosa parla questo film così maledetto ed estremo? È un horror satirico che racconta di un gruppo, appartenente alla élite liberale, che rapisce dodici persone dell’elettorato di destra con l’intento di portarle in un parco per dar loro la caccia. Queste persone si risvegliano quindi in una radura, senza sapere chi le ha portate lì o come ci sono arrivate. Per rendere le cose più interessanti, gli organizzatori concedono alle “prede” delle armi con cui difendersi.

Recensione

È diretto da Craig Zobel e prodotto dalla Blumhouse, la nota casa di produzione di Jason Blum, che si dedica soprattutto a film horror (Paranormal Activity, La notte del giudizio, Scappa – Get Out), seppur con alcune eccezioni come Whiplash di Damien Chazelle e BlacKkKlansman di Spike Lee. Tra gli sceneggiatori troviamo Damon Lindelof, ideatore della famosissima serie tv Lost e della recente Watchmen. Il cast vede la presenza di Betty Gilpin e Hilary Swank.

The Hunt di Craig Zobel

Tratto dal racconto di Connell, The Hunt mostra i modelli dell’elettorato americano

È basato sul racconto La partita più pericolosa, scritto da Richard Connell e pubblicato nel 1924. Sin dal 1932 questa storia è stata portata sullo schermo, più o meno fedelmente, diverse volte. Ne sono stati tratti anche dei drammi radiofonici negli anni ’40, di cui uno con la voce di Orson Welles. Nel film appaiono anche dei riferimenti a La fattoria degli animali di George Orwell.

In The Hunt il collegamento con la contemporaneità è molto forte, soprattutto con la scena sociale e politica americana. Questo aspetto è evidente fin dalle prime scene. Gli organizzatori vengono subito rappresentati come ricchi snob, abituati a mangiare caviale e a bere pregiati champagne. Nascondono però un lato sadico e diabolico. Viene sottolineato anche visivamente nei primi minuti con un’inquadratura simbolica: uno di loro è illuminato da una forte luce rossa proprio mentre emerge il suo aspetto più oscuro. Dalla parte opposta, invece, coloro che sono stati rapiti appaiono come semplici, ingenui, persino stupidi. Si ha subito la chiara impressione dei modelli stereotipati dell’elettorato americano. In più i cacciatori fanno riferimento alle prede con la parola “spregevoli”, allusione diretta a Hillary Clinton che utilizzò lo stesso termine nel 2016 parlando dei sostenitori di Donald Trump.

The Hunt di Craig Zobel

La violenza del dibattito politico contemporaneo

Si fa largo uso di stereotipi per colpire entrambe le ali della società americana. C’è l’accenno quindi al razzismo, all’omofobia, al possesso delle armi, ai complotti denunciati sul web, al problema climatico, per quanto riguarda gli elettori trumpiani più estremi. E il perbenismo, lo snobismo, l’essere distanti dal lato popolare dell’estremo opposto. Le due fazioni si trovano perciò a scontrarsi in un’arena, facendo ricorso a una violenza estrema. Una metafora del dibattito politico sui social e in tv, che ogni anno che passa diventa sempre più acceso e bieco. Non solo gli Stati Uniti, il film estende la riflessione anche all’Europa. I due modelli opposti si rivelano quindi distruttivi, inefficaci, antiquati.

Tutto questo avviene in un film che lega l’azione all’horror satirico, con derive splatter e ironiche. Il problema di The Hunt è che la spinta ideologica si manifesta in modo eccessivamente didascalico e perde vigore con l’avanzare del film, sfilacciandosi. Gli stereotipi, utilizzati consapevolmente per colpire entrambe le fazioni, rischiano di annullare ogni riflessione, tendendo pericolosamente verso il qualunquismo. È un modello di satira che scava solo in superficie. Si rivela soprattutto un b-movie che può intrattenere per l’azione e la violenza a tinte splatter e ironiche. Ma la regia di Zobel non offre grandi momenti di genere e anche in questo caso il film perde di brillantezza a lungo andare, sino a un finale non proprio perfetto.

 

Il trailer di The Hunt

  • Anno: 2020
  • Durata: 90'
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Genere: Horror, Azione, Satira
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Craig Zobel
  • Data di uscita: 13-March-2020

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