Jane Austen, vissuta a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, è senza dubbio una delle autrici più conosciute della Gran Bretagna e del mondo intero. I suoi romanzi sono passati alla storia e sono stati trasposti più volte al cinema. Ricordiamo le due versioni di Orgoglio e pregiudizio, la prima realizzata nel 1940 con Laurence Olivier e la più recente diretta da Joe Wright nel 2005. Oppure l’adattamento omonimo di Ragione e sentimento ad opera di Ang Lee, interpretato da grandi attrici e attori come Emma Thompson, Alan Rickman e Kate Winslet e Hugh Grant. Il romanzo in questione invece è Emma, pubblicato dalla Austen nel 1815 ed arrivato alla terza versione cinematografica.
Trama
La storia ruota attorno ad Emma Woodhouse, una ragazza benestante dell’Inghilterra dell’800, che, orfana di madre, vive in modo agiato con il padre e si prende cura di lui. Suoi amici sono George Knightley, suo cognato, ed Harriet Smith, una giovane ragazza conosciuta da poco. Emma, descritta nel romanzo come “bella, intelligente e ricca”, è inizialmente restia al matrimonio, preoccupata soprattutto di non lasciar solo il padre, ma prova gusto nel combinare matrimoni altrui; una pratica in cui non sempre eccelle e che tenterà anche con Harriet. Tra cene, passeggiate, picnic, balli e partite di cricket, seguiranno incontri con numerosi personaggi, incomprensioni, amori non corrisposti con la campagna inglese come sfondo.
Emma. – La recensione
Grande risalto alla parte visiva, dove tutto è curato nel dettaglio
Autumn de Wilde è una fotografa nota per i ritratti di musicisti e per aver girato alcuni videoclip; Emma. segna il suo esordio come regista cinematografica. Proprio Emma., con il punto, che, a detta della de Wilde, è stato inserito per indicare un periodo passato. Visti i suoi trascorsi, non è un caso che il film sia curato soprattutto dal punto di vista visivo. Grande è l’attenzione per i costumi, per i magnifici luoghi della campagna inglese ma specialmente per le scenografie interne, i colori, gli stucchi e il loro legame con le inquadrature. Le scene diurne sono caratterizzate da una forte illuminazione e da una composizione formata, negli interni, da colori pastello.
La cura per la scenografia, il tono dei colori e la geometria e simmetria di alcune inquadrature ricordano Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Così come anche lo scandire il passaggio fra le stagioni utilizzando immagini fisse di arredo con la scritta in sovrimpressione non può che ricordare l’immaginario del regista texano. Tutto è curato nel dettaglio, ogni particolare delle inquadrature e persino i movimenti di pochi secondi dei valletti, che appaiono come una danza. Tutto ciò conferisce grande fascino al film ma rischia anche di tendere all’eccesso e sfociare nel manierismo.
Risalta spesso il dettaglio rosso acceso dei mantelli indossati dalle ragazze di una scuola locale, di cui fa parte anche Harriet. E’ un particolare ricorrente, sia in primo piano che sullo sfondo. In alcune scene è la stessa Harriet ad indossarlo, in altre è un gruppo più numeroso di ragazze che sfila sullo schermo, misteriose come i monaci in Vita privata di Sherlock Holmes di Billy Wilder, ma che più semplicemente rimanda all’immaginario della serie tv The Haindmaid’s Tale. Pare che la fonte di ispirazione siano i disegni di Diana Sperling, un’illustratrice vissuta ai tempi di Jane Austen.
Nel film prevale il tono leggero e ironico, anche se lo sviluppo narrativo appare sacrificato
Emma è il romanzo della Austen più leggero e questo tratto viene mantenuto ed accentuato nel film, cosparso di un velo di ironia che sfocia a volte nel comico. Ma lo sviluppo della storia appare sacrificato rispetto alla costruzione visiva. Le relazioni tra i personaggi sono tratteggiate in modo piuttosto debole e confusionario. La sensazione è che in molti casi i personaggi rimangano solo accennati e che le numerose relazioni e gli intrecci che si verificano si sviluppino in modo troppo repentino e che non siano esplicati in modo completo. Più positivo invece il personaggio di Emma, ben interpretata da Anya Taylor-Joy (lanciata nel 2015 da Robert Eggers nel bellissimo The Witch). Molto bravo anche Bill Nighy nei panni del padre. Nonostante i difetti, il film crea un senso di empatia che segue l’evoluzione e il cambiamento della protagonista stessa e che si svela soprattutto nella parte conclusiva.
Il trailer di Emma.
Anno: 2020
Durata: 124'
Distribuzione: Universal Pictures
Genere: Commedia, Drammatico
Nazionalita: USA
Regia: Autumn de Wilde
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers