Into the Night, prima miniserie tv belga sulla piattaforma Netflix
Liberamente tratto dal romanzo The Old Axolotl dello scrittore polacco Jacek Dukaj, Into the Night è una serie dal tema apocalittico che dosa bene fantascienza, azione, tenendo sempre viva l'attenzione dello spettatore
In questo clima pandemico, Netflix propone tra le nuove miniserie Into The Night, serie tv belga in 6 puntate, perfetta per una serata di binge-watching. Un’idea che sembra partorita dalla mente di Stephen King, amante degli scenari apocalittici, con qualche rimando alla serie cult Lost di J.J. Abrams: Into the Night, vede protagonisti i passeggeri di un volo notturno in partenza da Bruxelles, i quali tentano di mettersi in salvo da un’alba atomica che ha già ucciso gran parte della popolazione mondiale.
Una perenne fuga verso il crepuscolo
Il viaggio in quel cielo notturno è una fuga perenne verso ovest (con qualche breve transito per rifornirsi di carburante e cibo) per sfuggire a quella luce “assassina” in grado di annientare ogni cosa ed essere vivente in pochi secondi. La luce, di solito connessa al concetto di “vita” e “salvezza” diventa qui “il signore oscuro”, il nemico visibile quanto impalpabile da cui trarsi in salvo.
Nessuno sa spiegarsi il perché i raggi del sole siano diventati letali e, ovviamente, il clima di tensione a cui sono sottoposti i passeggeri, tutti diversi per etnia, cultura e credo religioso, li porta spesso l’uno contro l’altro, sacrificando qualcuno durante il tragitto per il bene collettivo.
La paura della morte e l’istinto di sopravvivenza
Into the Night è ispirato al romanzo The Old Axolotl, scritto da Jacek Dukaj e pubblicato nel 2015. L’adattamento del libro è stato realizzato dal produttore e sceneggiatore Jason George, autore di The Blacklist e produttore di Narcos e TheProtector. Prima produzione belga sulla piattaforma Netflix, è una serie action- thriller ben costruita con personaggi ben delineati e un ritmo serrato. Sebbene gran parte della storia si svolga nello spazio claustrofobico di un aereo o in una cabina di pilotaggio, non mancano numerosi colpi di scena e “cambi di rotta”. I disastri e gli incidenti aerei sono un tema caro a molti film ma qui è la componente fantascientifica a fare la differenza. Come si fa a sfuggire a un Sole così potente che raggiunge i luoghi più remoti e angusti della Terra? Esiste una “safe zone” e se sì come individuarla e raggiungerla prima dell’alba? Inoltre, ogni personaggio ha una sua storia personale particolare e per ognuno di essi il volo assume un significato diverso così come la paura della morte.
Il cast, anch’esso ben assortito, è capitanato da Pauline Etienne, Laurent Capelluto, Stefano Cassetti e Mehmet Kurtulus. Unica pecca: le puntate della durata di circa 35/40 minuti l’una sono solo sei e il finale lascia più di qualche punto interrogativo in sospeso. Le recensioni positive e l’indice di gradimento del pubblico di Netflix fanno sperare in una seconda stagione della serie, anche se pare non ci sia ancora una conferma ufficiale.