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Film da Vedere

Su Iris alle 23,15 Innamorarsi, con Robert De Niro e Meryl Streep

Nel 1984 Robert De Niro e Meryl Streep erano all'apice della carriera, dopo il comune successo mondiale de Il cacciatore di Michael Cimino. Nacque quasi spontanea, dunque, l'idea di metterli insieme in un film sentimentale. Sebbene Innamorarsi non sia memorabile, i due protagonisti fecero la differenza e rivederlo è sempre un piacere

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Su Iris alle 23,15 Innamorarsi (Falling in Love), un film del 1984 diretto da Ulu Grosbard. Scritto e sceneggiato da Michael Cristofer, con la fotografia di Peter Suschitzky, il montaggio di Michael Kahn e le musiche di Dave Grusin, Innamorarsi è interpretato da Robert De Niro, Meryl Streep, Harvey Keitel, Dianne Wiest. Meryl Streep nel 1985 vinse il David di Donatello per la miglior attrice straniera.

Sinossi
Lui fa l’architetto, lei la disegnatrice. Lavorano a New York e un giorno si incontrano casualmente (anzi, si scontrano) all’uscita di una libreria della Quinta Strada. Si rivedono poi tutti i giorni in treno andando al lavoro. Ognuno ha una famiglia, però si innamorano l’uno dell’altra. Travolti dal sentimento, cedono all’amore con mille riserve.

Nel 1984 Robert De Niro e Meryl Streep erano all’apice della carriera e della popolarità, temprati da maiuscole prove d’attore, lanciati lungo il crinale del successo mondiale, cementati da un’alchimia che, sin dai tempi de Il cacciatore, era apparsa evidentissima e mirabile, come si conviene a dei fuoriclasse che, accantonando un ego si suppone smisurato il giusto, si fanno collaborativi per il bene del prodotto finito. Ad Ulu Grosbard, regista carneade sulla cui riconoscibilità nessuno azzarderebbe alcuna scommessa, bastò metterli dinanzi a una macchina da presa per nobilitare un soggetto e una sceneggiatura che rimasticavano vari luoghi comuni sull’amore romantico e sul sentimento e che pure presentavano alcuni aspetti di novità (anche sufficientemente scaltri) che, uniti alla grandezza degli attori protagonisti, ne fecero un prodotto per molti versi indimenticabile.

L’incontro tra due persone in una New York vestita a festa per il Natale. Il caso, che si accanisce nel far percorrere le stesse strade, gli stessi ambienti, la necessità che trasporta due anime oneste, ligie al dovere, capaci di guardarsi allo specchio con occhio abbastanza tenace, nel vortice caduco di un irreprimibile sogno. Questo è, in sintesi estrema eppure fedele, Innamorarsi. Null’altro che non fosse già stato visto e sentito, lo script di una storia d’amore e dei conseguenti avvenimenti che ne sono, al contempo, satelliti, corollari, appendici di desideri e sensi di colpa. Il senso di colpa è il primo elemento che pervade il film e gli conferisce una luce diversa, più struggente e oscura: una patina flou sulla gioia, una melassa di pensieri che si oppone alla fluidità dei sogni proprio quando sono lì per essere raggiunti. E poi c’è quella che Mario Sesti definì mirabilmente con parole tipo “poetica dell’esitazione”.

La storia gira a vuoto su se stessa, non accade mai nulla di definitivo: lunghe rincorse verso l’oggetto del desiderio, l’impossibilità di frenare gli slanci vitali, quindi gli improvvisi rinculi verso quel grigiore esistenziale che pare l’unica possibile espressione di sé (si guardi al personaggio di Harvey Keitel che, nella sua gioia di vivere un po’ frivola, molto necessaria, pare un marziano al più posato e irrisolto amico De Niro). Infine, la non consumazione fisica dell’amore, espediente narrativo non banale, che crea un clima di tensione e attesa anche in chi guarda e rimescola ogni certezza, ogni previsione di un percorso già battuto mille volte. Se volessimo scendere nell’infido territorio dei cartigli perugini, potremmo dire che l’amore non consumato è l’unico vero amore. Perché costringe a esplorare i sentieri dell’ignoto e delle possibilità non colte, perché riaccende ogni volta una fiaccola che sembra spegnersi, perché impone il confronto con qualcosa che reca, perennemente, o comunque sino a quell’attimo, la scritta, frustrante ma stimolante, lavori in corso.

  • Anno: 1984
  • Durata: 103'
  • Genere: Sentimentale
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Ulu Grosbard

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