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Film da Vedere

Quando la moglie è in vacanza di Billy Wilder

Uno dei capolavori di Billy Wilder, un'indagine geniale sulla psicologia del maschio occidentale e sui desideri indotti dai mass-media. Una commedia scandita dai tempi più perfetti che abbiano abitato lo schermo. Marilyn Monroe diventa un'icona impressa nell'immaginario cinematografico

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Quando la moglie è in vacanza (The Seven Year Itch) è un film del 1955 diretto da Billy Wilder.

La nascita di Quando la moglie è in vacanza

The Seven Year Itch nasce originariamente come una commedia teatrale in tre atti. È un’opera di George Axelrod, e debutta al Fulton Theatre di New York il 20 novembre 1952. Nel cast dello spettacolo figura come protagonista maschile Tom Ewell. L’uomo verrà successivamente scritturato dalla 20th Century Fox per interpretare lo stesso ruolo nella versione cinematografica. Il ruolo della ragazza del piano di sopra, invece, sul palcoscenico, era affidato a Vanessa Brown.

L’adattamento cinematografico esce nelle sale nel 1955 con il ruolo della ragazza affidato a Marilyn Monroe e diventa un successo di pubblico negli Stati Uniti. Una delle scene diventerà famosa, verrà citata e parodiata innumerevoli volte fino a diventare un’icona del cinema del XX secolo: la scena in cui, all’uscita da una sala cinematografica, su una griglia di aerazione, la bianca gonna di Marilyn Monroe viene sollevata dallo spostamento d’aria provocato dal passaggio di un treno della metropolitana. Con Marilyn Monroe, Tom Ewell, Evelyn Keyes, Oscar Homolka.

Quando la moglie è in vacanza la trama di un film di culto

Nell’afa di Manhattan, mentre moglie e figlio sono in vacanza, Richard Sherman conosce la vicina del piano di sopra. Richard non è insensibile al fascino della ragazza, ma è anche un americano medio, per di più geloso della moglie che nel luogo di villeggiatura ha ritrovato un vecchio corteggiatore. Tra sanissime tentazioni e insane gelosie, Richard decide alla fine di partire per raggiungere la famiglia.

Prima un’opera teatrale

Nato originariamente come opera teatrale di George Axelrod (sceneggiatore di Colazione da Tiffany nel 1961), Quando la moglie è in vacanza è un classico esempio di commedia americana messa in scena dal re del genere, Billy Wilder.

Egli riesce a concentrare le ossessioni di un’intera classe sociale, esasperando i meccanismi della finzione e della messa in scena: ad esempio, per introdurre i termini di quello che è un vero e proprio rituale, Wilder usa l’artificio di un prologo che ha come protagonisti gli indiani dell’isola di Manhattan, i quali, dopo aver salutato le mogli che partono con la canoa, si mettono a seguire, con aria famelica, una giovane indiana di passaggio. E così fanno i mariti della New York del ventesimo secolo, i quali adocchiano giovani fanciulle non appena lasciano partire le mogli per le vacanze.

I protagonisti della vicenda

I personaggi sono estremamente tipizzati, tanto da funzionare come simboli. Il protagonista è l’americano medio dalla regolarità ossessiva, che si rifugia nell’immaginazione per sopportare il caldo di città. Ma è anche colui che poi si avventura nella lettura del manoscritto sugli istinti repressi del maschio maturo.

L’arrivo della bellissima ragazza, della quale non viene mai svelato il nome (“un’aspirante diva, forse un’attrice”), costituisce uno stravolgimento della vita del protagonista. Lei è l’incarnazione del desiderio e della desiderabilità sessuale, che viene ad abitare al piano di sopra. La sua figura è provocante quanto innocente. Tiene “gli intimi in frigorifero”, ma è allo stesso tempo pronta a suonare “Le Tagliatelle” al pianoforte insieme allo pseudo-seduttore. Questi, dal canto suo, fa uso della fantasia di fronte all’apparizione della donna. Ecco, dunque, Sherman che fantastica di baciarla appassionatamente al pianoforte. Ma, allo stesso tempo, con un senso di rimorso, immagina la possibile seduzione della moglie da parte di un amico comune.

La leggerezza di Quando la moglie è in vacanza

Quando la moglie è in vacanza si muove con leggerezza sul contrasto desiderio-repressione. Ci sono diversi riferimenti al mondo del cinema. Sherman che rivive nella sua mente la sequenza di amore sulla spiaggia di Da qui all’eternità. Ma anche i due protagonisti che si recano al cinema a vedere Il mostro della laguna nera, uscito quello stesso anno. In generale, però, tutto il film allude, attraverso la storia della ragazza, alla carriera di Marilyn Monroe (ad esempio, i richiami alle fotografie scattate per una rivista americana). In questo senso, la pellicola è “scoperta” nel lavorare sull’immagine dell’attrice, attraverso il personaggio di finzione che riprende più di una volta il suo stereotipo di donna.

Dal canto suo, Marilyn Monroe è a suo agio nella parte (sex symbol dal cuore tenero). È come se interpretasse se stessa mettendo in atto una recitazione vigile, consapevole e volutamente caricaturale; Tom Ewell, già nei panni di Sherman a teatro, fornisce un’interpretazione da manuale e vinse il Golden Globe come migliore attore protagonista. Solo alcune scene sono leggermente monotone e pagano l’originale impostazione teatrale. E sebbene non si raggiungano i livelli di comicità e di intrattenimento del futuro A qualcuno piace caldo (qui per la recensione), il film è uno dei migliori esempi di commedia leggera. La scena più famosa, in cui a Marilyn si solleva la gonna dal soffio della metropolitana (sotto gli occhi del gelosissimo marito Joe di Maggio, presente sul set) renderà l’attrice un’assoluta icona del cinema.

  • Anno: 1955
  • Durata: 105'
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Billy Wilder

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