FESTIVAL DI CINEMA

Buio, il film apocalittico che ha anticipato il Coronavirus da oggi disponibile direct to video su Taxidrivers

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DAL 7 MAGGIO BUIO

THRILLER APOCALITTICO DI EMANUELA ROSSI

SU TAXIDRIVERS IN DIRECT TO VIDEO 

CLICCA QUI PER ACCEDERE AL FILM IL BUIO

Opera prima diretta da Emanuela Rossi, prodotto da Courier Film e distribuito da Artex Film con la consulenza di Antonio Carloni, uscirà (e sarà il primo film con questo sistema) il 7 maggio in direct to video grazie al coinvolgimento degli Esercenti Cinematografici, My Movies e Taxidrivers.

Il prezzo per la visione sarà di euro 4,90 acquistabile tramite PayPal direttamente sul sito di Taxidrivers.

SINOSSI
Stella, diciassette anni, vive con le due sorelle più piccole, Luce ed Aria, in una casa dalle finestre sbarrate, dove il tempo sembra essersi fermato. Ogni sera, il padre rientra, si spoglia della maschera antigas e della tuta termica, porta il cibo e aggiorna le figlie con i racconti dell’Apocalisse in corso, che continua a decimare l’umanità. Ma all’interno della casa ci sono dei conflitti: le ragazze stanno crescendo, si modificano gli equilibri… Una sera il padre non torna. Stella decide di uscire, per cercare cibo.

La recensione di Taxi Drivers 

Presentato nella sezione autonoma Alice nella Città alla Festa del Cinema di Roma 2019, e vincitore del Premio ‘Raffaella Fioretta’, dedicato alla Miglior Opera Prima Italiana, si è distinto per originalità, ottenendo grande successo, il film Buio, indipendente esordio al lungometraggio della regista e autrice Emanuela Rossi.

Un’atmosfera rarefatta e misteriosa conduce lo spettatore, inizialmente, all’interno di una grande casa dove tre sorelle, Stella, Luce e Aria, vivono ‘recluse’ in una sorta di non-tempo e non-luogo post apocalittico, in sottomessa attesa del padre, che torna sporadicamente a casa portando con sé qualche ortaggio slavato per una parca cena, nel corso della quale regna il silenzio e si ascolta musica classica.

Le tre ragazzine, vestite da collegiali, smagrite e affamate, convinte che il sole fuori faccia male, hanno un vero e proprio culto del padre, specialmente Stella, la più grande, ed idealizzano il ricordo della madre, bionda e luminosa, finché un giorno Stella è costretta a uscire all’aria aperta, prima in giardino, poi per le strade. La progressiva scoperta di un mondo diverso da quello immaginato, dell’esistenza di altre luci, colori, suoni, dimensioni, porterà la ragazza a compiere un processo di autonomia e liberazione dai pericoli delle derive paternalistico-maschiliste e dalle credenze assolutiste in un’era post conflittuale e/o apocalittica, all’interno della quale, sembra dire la regista, già tutti ci troviamo senza saperlo, ma non per questo possiamo arrestare la nostra esistenza.

La nuova realtà rende la narrazione più dinamica, arricchendola di elementi di ‘vita vera’, come la scoperta del mondo del rap e degli artisti di strada da parte di Stella/Emanuela (molti e dichiarati gli elementi autobiografici inseriti dalla regista nella sua opera), che inizia a condurre una doppia vita a tutti gli effetti, tra il dentro e il fuori, tra la repressione e la libertà, tra il buio e la luce. Consapevolezza e ripresa psico-fisica andranno di pari passo nelle tre ragazze, mentre il thriller devia da un finale scontato e/o ipotizzato nel corso della visione, e vira ad evidenziare la scoperta di una speciale forma di guarigione.

Molto brave le giovani Denise TantucciGaia Bocci ed Elisa Tosatto, e un gradito ed intenso ritorno quello del bravo Valerio Binasco, nel ruolo del padre. “Ho lavorato molto con le tre attrici adolescenti  ha affermato la regista   ci tenevo che fossero ‘nella parte’, che capissero il senso di ciò che interpretavano: sono stata un’adolescente ribelle, cresciuta in una famiglia molto religiosa ed anch’io, come le ragazze protagoniste del film, avvertivo un senso di soffocamento, mi si diceva che il mondo fuori era da evitare, portava al peccato. Ispirandomi a Hitchcock e Lanthimos, mie fonti cinematografiche, ci tenevo a mettere al centro del film le tre sorelle in crescita, piuttosto che il padre, anche noi eravamo sei sorelle e la sorellanza ci ha aiutato”.

Un film di genere dunque, se si vuole cercare una definizione, ma non nel senso stretto del termine, piuttosto un ‘genere’ nuovo e d’autore, anzi d’autrice, dove lo sguardo è posato sulle tre adolescenti e sulla loro capacità di evolversi e trasformarsi. (Elisabetta Colla)

BUIO è interpretato da Denise Tantucci (Tre Piani), Valerio Binasco (La guerra è finita), Gaia Bocci, Olimpia Tosatto, Elettra Mallaby e Francesco Genovese.

Il film, che si avvale delle illustrazioni dell’artista Nicoletta Ceccoli, sceneggiato dalla regista con Claudio Corbucci, anche produttore, ha vinto il Premio Raffaella Fioretta per il Cinema Italiano ad Alice nella Città 2019, è stato presentato in concorso al Tallinn Black Nights Film Festival 2019 ed è stato presentato in concorso al Festival Univercinè Italien di Nantes 2020, dove ha vinto il Prix des Lycéens. Realizzato con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 – Azione III.3c.1.2 – bando “Piemonte Film TV Fund” e con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte, BUIO è prodotto dalla Courier Film, con la produzione esecutiva della Redibis Film, con Daniele Segre e Daniele De Cicco.

CLICCA QUI PER VEDERE IL FILM 

Uscita: 7 maggio 2020
Distribuzione: Courier Film e Artex Film con la consulenza di Antonio Carloni
Durata: 98’

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