I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee con Heath Ledger e Jake Gyllenhaal
Brokeback Mountain è un’epopea dell’intimità, dell’inconscio e della coscienza, un film epico nella forma. I cowboy innamorati di Ang Lee nascono dalla penna di Annie Proulx che nel 1998 scrisse un racconto breve per il The New Yorker. Leone d’Oro a Venezia, tre premi Oscar e quattro Golden Globe
I segreti diBrokeback Mountain è un film del 2005 diretto da Ang Lee con Heath Ledger e Jake Gyllenhaal.
Racconta la drammatica passione amorosa tra due cowboy ed è ambientato nelle zone rurali e montuose del Wyoming, caratterizzate dalla mentalità agricola e conservatrice degli anni ’60. È un’opera di fantasia basata sul racconto Brokeback Mountain di Annie Proulx che fu pubblicato per la prima volta sulla rivista statunitense The New Yorker il 13 ottobre 1997.
Grande successo per I segreti di Brokeback Mountain
Il film, di produzione statunitense, debuttò alla Mostra internazionale del cinema di Venezia, dove vinse il Leone d’oro. Uscì nei cinema statunitensi il 9 dicembre 2005, mentre in Italia è uscito il 20 gennaio 2006. La pellicola fu accolta da critiche estremamente positive. Vinse tanti premi e fu il film con maggiori nomination ai Premi Oscar 2006, dove riuscì ad aggiudicarsene 3 su 8 (Migliore regia, Migliore sceneggiatura non originale, Miglior colonna sonora). Il film fu un successo al box office, ed è considerato uno dei migliori film del 2005 e del decennio 2000-2010 nonché uno dei migliori film riguardanti l’amore omosessuale. Con Jake Gyllenhaal, Heath Ledger, Michelle Williams, Anne Hathaway, Scott Michael Campbell, Anna Faris, Randy Quaid, Linda Cardellini.
I segreti di Brokeback Mountain: la trama
Nell’estate del 1963, Jack Twist e Ennis Del Mar si incontrano in un ranch del Wyoming. Tra i due nasce un’intensa amicizia, che con il passare del tempo si trasforma in un legame ancora più profondo.
La recensione del film di Ang Lee
I segreti Brokeback Mountain è un’epopea dell’intimità, dell’inconscio e della coscienza, è un film epico nella forma, non tanto costruito, quanto sgorgato dalla natura stessa in cui è ambientato, sebbene il contenuto è quello di un carme elegiaco: Ang Lee ha unito con ammirevole equilibrio e purezza questi elementi contrastanti. Come stride la naturalezza della nascita della passione e del paesaggio canadese contro le gabbie della tradizione ingessata e la vita sociale del paese o della città. Alternanze che i due amanti vivono in modo diverso ma ugualmente travagliato e infelice, anche a causa dell’amore tra loro e per le rispettive famiglie.
Una regia importante
Ciò che fa di Brokeback Mountain un gran film è non solo la storia eccezionalmente emotiva e struggente (tratta da un racconto di Edna Annie Proulx), non solo la bravura e la dedizione totale degli attori, protagonisti e non, quanto, soprattutto, il carattere della regia di Ang Lee, incentrata su una resa dell’immagine grandiosa, tesa non verso una magniloquenza retorica, ma verso una dimensione dell’anima e del sentimento autentico. La fotografia imponente è lo specchio e il tramite di anime e paesaggi che sembrano infiniti. Piani orizzontali che paiono derivare dai classici western trasferiti sulla freschezza idilliaca delle montagne, dei verdi abbaglianti, delle nevi candide, degli alberi vitali.
Gli altri elementi di successo del film
La natura esterna è il paesaggio interiore degli amanti. Il luogo da cui “sono nati” insieme e a cui non possono non tornare periodicamente. È un enorme ventre materno, il loro sigillo, sono loro stessi animali selvatici che abitano le foreste. La narrazione per questo ha un incedere lento ma in perpetuo movimento: è lo scorrere placido e possente dei fiumi, è la nobiltà e la virilità del “genere” unita al mistero dello spirito orientale di un regista che ha saputo essere eclettico e sapientemente comunicativo, e, infine, alla dolce colonna sonora di Gustavo Santaolalla, intimista e legata senza forzature stereotipare al mondo cui si riferisce. Finale di feticismo pudico e nobilitato e di fedeltà nel ricordo.