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Film da Vedere

Blaise Pascal di Roberto Rossellini

Rossellini omaggia uno dei massimi pensatori del Seicento usando un linguaggio semplice e un percorso narrativo lineare, rendendo perfettamente armonioso lo scopo di arrivare a un vasto pubblico e l'esigenza di restituire al meglio la complessità della figura di Pascal

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Blaise Pascal è un film per la televisione in due parti del 1971 diretto da Roberto Rossellini. Scritto e diretto da Roberto Rossellini (i dialoghi sono stati curati da Jean-Dominique de la Rochefoucauld), con la fotografia di Mario Fioretti, il montaggio di Jolanda Benvenuti, le scenografie di Franco Velchi, i costumi di Marcella De Marchis e le musiche di Mario Nascimbene, Blaise Pascal è interpretato da Pierre Arditi, Giuseppe Addobbati, Rita Forzano, Anne Caprile.

Sinossi
Se l’invenzione della prima macchina calcolatrice fu dettata a Blaise Pascal (1623-1662) dal desiderio di aiutare il padre, i suoi successivi sviluppi negli studi matematici e scientifici si alternarono alla speculazione filosofica e religiosa, che sfociò in una tormentata adesione al giansenismo e nella stesura dei celebri “Pensieri”.

Uno sguardo al passato

Le biografie dei grandi, da Socrate ad Agostino, da Cartesio agli Apostoli e Cosimo de’ Medici, furono il progetto divulgativo di un regista che usò il cinema per parlare a uomini del presente, sempre più frastornati dalle accelerazioni esponenziali del ventesimo secolo, di uomini del passato dalle vite non facili, in alcuni casi drammaticamente segnate da persecuzione, malattia e morte. Come avverrà in Cartesio due anni dopo, Roberto Rossellini offre lo spunto didattico didascalico per conoscere uno dei grandi filosofi del passato, nascondendo dietro l’intento educativo una visione del mondo molto personale e problematica. Il Pascal scienziato è colui che sperimenta la pressione atmosferica (confutando le tesi torricelliane), che inventa una rudimentale macchina per calcoli matematici (antesignana delle moderne calcolatrici) e cerca di dimostrare l’esistenza del vuoto come necessità anche metafisica (contravvenendo le teorie aristoteliche e rischiando l’accusa di ateismo).

La biografia di un fisico

Il film ripercorre le tappe fondamentali della vita dello scienziato e filosofo francese. Dalla pubblicazione del Saggio sulle coniche fino alla morte giunta quando aveva solo trentanove anni, passando per la tormentata adesione al giansenismo e le speculazioni filosofiche e religiose che sfociarono nella stesura dei Pensieri. Rossellini omaggia uno dei massimi pensatori del Seicento usando un linguaggio semplice e un percorso narrativo lineare, rendendo perfettamente armonioso lo scopo di arrivare a un vasto pubblico e l’esigenza di restituire al meglio la complessità della figura di Pascal. Ottima l’interpretazione di Pierre Arditi perché davvero non era semplice rendere credibile sul grande schermo una personalità sofferente come quella di Pascal, sempre alle prese con piccoli e grandi acciacchi fisici e usurato tanto dalla sete di sapere quanto dal suo personale percorso di fede.

La rilevanza del film ancora oggi

Da ammirare la messinscena di Rossellini, che ricostruisce con minuzia anche gli aspetti spiccioli della vita del Seicento (Pascal, ben interpretato da Pierre Arditi, si rammenda gli abiti con ago e filo). La sentenziosità di alcuni momenti, inevitabile, considerato che Rossellini cerca di condensare in due ore il pensiero di una delle grandi menti dell’umanità, è ampiamente riscattata da questa accuratezza formale e da quell’empito morale cui ha teso Pascal durante la sua breve vita e cui ha anelato anche Rossellini durante la sua carriera di cineasta.

Blaise Pascal

  • Anno: 1971
  • Durata: 131'
  • Genere: Storico, Biografico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Roberto Rossellini

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