Birdman di Alejandro G. Iňárritu: un film da oscar
Birdman è un film sfaccettato, una metafora frammentata in tanti piccoli specchi, un’amara riflessione, intrisa di dark humour, su come la contemporaneità ha reinterpretato il concetto di popolarità e talento nell’universo illusorio della virtualità. Quattro premi Oscar, tra cui quello per il miglior film
Birdman (Birdman or The Unexpected Virtue of Ignorance) è un film del 2014 co-scritto, diretto e co-prodotto da Alejandro González Iñárritu, con protagonisti Michael Keaton, Emma Stone ed Edward Norton. Il film il 27 Agosto 2014 ha aperto la 71ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ha ricevuto ben nove candidature agli Oscar 2015, vincendone quattro per miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior fotografia. Inoltre ha ricevuto sette candidature ai Golden Globe 2015, aggiudicandosene due.
La trama di Birdman
Un attore (Michael Keaton), celebre per aver prestato il volto a un iconico supereroe, sta allestendo una commedia da portare in scena a Broadway. Nei giorni precedenti alla prima, si ritroverà però a fare i conti con il proprio ego, tentando di recuperare i rapporti con la sua famiglia, la carriera e, in un’ultima analisi, anche se stesso.
La recensione di Taxi Drivers (Cristina Locuratolo)
Birdman è una black comedy che si interroga sul concetto di celebrity ai tempi dei social network. Michael Keaton aliasRiggan Thomson è un attore in declino, entrato di diritto nell’Olimpo hollywoodiano, grazie all’interpretazione di un supereoe. Un uomo-uccello, Birdman per l’appunto, ruolo che fatica a scrollarsi di dosso anche quando tenta di rilanciare la sua carriera con uno spettacolo teatrale a Broadway “What We talk about When We talk about Love”, un classico di Raymond Carver.
Una bella regia
Il regista messicano dirige con mano surreale un film dai ritmi serrati ma non fluido, disordinato, ma che ha il pregio di catturare lo sguardo dello spettatore con i suoi piani sequenza senza stacchi. Lo spazio del teatro diventa metaforicamente la gabbia claustrofobica in cui è imprigionato il suo protagonista. Tormentato dalla voce cavernosa del suo alter ego cinematografico Birdman.
Gli interpreti di Birdman
L’ambizione del regista di realizzare un film seguendo un principio assoluto di verità (ogni sequenza, ad esempio, è girata in ordine cronologico) ben si sposa con la scelta degli interpreti. Keaton è stato il pioniere del cinema dei supereroi con il Batman di Tim Burton. Ed Edward Norton che in Birdman incarna la nemesi del protagonista, l’attore rivale. Mette in scena un personaggio che ha tutte le caratteristiche attribuite all’uomo/artista nell’immaginario collettivo: vanesio, egocentrico, irriverente.
Al volto di Keaton dobbiamo riconoscere “l’imprevedibile virtù” di esprimere una vasta gamma di emozioni. Queste rendono il suo protagonista al contempo tragico, patetico e divertente. Gli fa da contraltare un ottimo Norton. Un anti eroe pop dall’ego smisurato. Ancorato alla sua visione dell’arte teatrale e sprezzante nei confronti dello star system e dei falsi miti che ha creato.
Una riflessione
Birdman è un film sfaccettato, una metafora frammentata in tanti piccoli specchi. Un’amara riflessione, intrisa di dark humour, su come la contemporaneità ha reinterpretato il concetto di popolarità e talento nell’universo illusorio di Twitter e Facebook. Ma è anche l’intimo dramma di un uomo in crisi negli affetti e nella carriera, a cui la vita ha tarpato le ali e il cinema, nella sua estrema capacità di compensare la realtà, ha consacrato come un invincibile eroe alato.