In streaming, a questo link, è disponibile Roma città aperta, un film del 1945 diretto da Roberto Rossellini.
Adesso disponibile in streaming Roma città aperta
È una delle opere più celebri e rappresentative del Neorealismo cinematografico italiano e adesso è disponibile in streaming. È il film che fece acquisire notorietà internazionale ad Anna Magnani, co-protagonista insieme ad Aldo Fabrizi, qui in una delle sue interpretazioni più famose. Venne presentato in concorso al Festival di Cannes 1946, dove ottenne il Grand Prix come miglior film. Ricevette una candidatura al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale e vinse due Nastri d’Argento, per la miglior regia e la migliore attrice non protagonista (Anna Magnani). Il film in versione restaurata dal “Progetto Rossellini” (formato dall’Istituto Luce Cinecittà, la Fondazione Cineteca di Bologna e la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia) è stato proiettato in oltre 70 cinema nel mese di aprile 2014 per la Festa della Liberazione.
La trama di Roma città aperta
Durante l’occupazione tedesca di Roma, l’ingegnere comunista Manfredi (Pagliero) che milita nella Resistenza prende contatti con un compagno tipografo. La Gestapo è sulle sue tracce, ma l’uomo trova rifugio presso l’abitazione di un sacerdote (Fabrizi) mentre l’operaio è arrestato e la sua donna (Magnani) viene uccisa da una raffica di mitra. La delazione di Marina (Michi), un’attricetta cocainomane che ha avuto in passato una relazione con Manfredi e che ora sta nel giro degli ufficiali tedeschi, consente loro di catturare l’ingegnere e il prete. Il primo, benché torturato a morte, non rivela i nomi dei compagni; il prete viene fucilato mentre riceve l’ultimo saluto da alcuni ragazzini della sua parrocchia.
Il capolavoro di Rossellini in streaming
Il Neorealismo (soprattutto quello di Roma città aperta) corrispose a bisogni interiori di uomini alla ricerca dell’espressione. Anche per questo il perché della fotografia e delle ombre in certi momenti quasi espressionistiche di Roma città aperta.
Roberto Rossellini non ha la pretesa, come Vittorio De Sica, di mettere in scena la verità in maniera assoluta. È vero, lui dice che la realtà è davanti a noi e non c’è bisogno di modificarla, ma è comunque “davanti a qualcuno” questa realtà, e questo qualcuno parla, soffre, cerca empatia. Ecco che il capolavoro di Rossellini coinvolge e appassiona come pochi altri film neorealisti, grazie alla potente messa in scena del suo regista e all’interpretazione, oltre che della Magnani e di Fabrizi, di tutti i comprimari non professionisti, che si prestano a interpretazioni non sempre facili.
Una delle cose che più sorprende è, però, l’attenzione non solo emotiva, a momenti quasi psicologica, nei confronti dei personaggi.
Sono tanti i quesiti che pone Roma città aperta e la risposta di Rossellini non è univoca. Il film dà alla luce una girandola di situazioni e di caratteri davvero indimenticabili che cercano, nel loro piccolo, di impegnarsi o di lasciarsi andare alla vita (e alla morte). E ognuno sceglie la propria sorte. Pina sceglie la via della tranquillità familiare. Francesco scappa da qualsiasi possibile agguato nazista. Manfredi sa adottare la via dell’eroismo. Corinna piange il suo uomo pur non riuscendo a smettere di essere una vittima. La sorella di Pina si dà alle ubriacature.
Qui per un approfondimento sull’Italia in Roma città aperta
E qui per leggere una recensione sul film
Qui per un approfondimento sul neorealismo
E una bella riflessione su Anna Magnani in Roma città aperta