La storia infinita, il leggendario fantasy del 1984, ancora affascina generazioni di nuovi spettatori

Bastian è un ragazzino che vive con suo padre, con il quale non ha un buon rapporto dopo la morte della madre. Un giorno, inseguito da un gruppo di bulli che frequentano la sua stessa scuola, si rifugia in una libreria. Qui fa la conoscenza del proprietario, che sta leggendo un libro dal titolo attraente: La storia infinita. Approfittando di una distrazione del libraio, Bastian prende il libro e decide di rifugiarsi nella soffitta della scuola per leggerlo. Il ragazzino viene completamente rapito dalla storia di Atreyu, un prode guerriero che con il suo cavallo Artax parte per salvare il regno di Fantasia da una forza malvagia che sta distruggendo quella terra e la sua Imperatrice Bambina.

Realizzato nel 1984 dal regista Wolfgang Petersen e tratto dall’omonimo romanzo di Michael Ende, il film vide fra i primi detrattori proprio lo scrittore che tentò di bloccarne l’uscita in ogni modo dato che, a suo parere, non veniva rispecchiato al meglio quello che era lo spirito dell’opera, perché la produzione voleva apportare enormi modifiche alla storia. I timori dello scrittore appaiono con il senno di poi del tutto comprensibili, visto che il successo del film e dell’opera è dovuto alla presenza di personaggi indimenticabili come il drago Falcor, la tartaruga millenaria Morla e il terribile lupo Gmork, personificazione del Nulla, il nemico invisibile che minaccia il regno di Fantàsia.

A distanza di trentacinque anni dalla sua uscita nelle sale, La storia infinita continua a essere amato da grandi e piccini di tutto il mondo per il messaggio che trasmette: evitare di rischiare che la perdita della fantasia e della nostra creatività ci rendano persone aride e prive di speranza (qui simboleggiata dall’Imperatrice Bambina e la sua Torre D’avorio). Un fantasy che si presta a diversi livelli di lettura e quindi capace di attrarre generazioni diverse, colpite sia dall’aspetto più profondo sia da quello più avventuroso e ricco di suspence.