Ladri di saponette, un film del 1989 diretto da Maurizio Nichetti. Vincitore del San Giorgio d’oro al Festival cinematografico internazionale di Mosca e di un Mastro d’Argento per il miglior soggetto (Maurizio Nichetti), con la fotografia di Mario Battistoni, il montaggio di Rita Rossi e Anna Missoni e le musiche di Manuel De Sica, Ladri di saponette è interpretato da Maurizio Nichetti, Caterina Sylos Labini, Federico Rizzo, Heidi Komarek.
Sinossi
Il regista sta presentando alla televisione un suo nuovo film, di ispirazione neorealistica, che narra delle disavventure di una famiglia operaia durante il secondo dopoguerra, con un chiaro riferimento alla trama di Ladri di biciclette (tanto che i nomi dei personaggi principali coincidono). Un improvviso black out nello studio televisivo porterà i personaggi della pubblicità e, poi, lo stesso regista dentro il film, con uno stravolgimento della trama che si era fino ad allora sviluppata.
Maurizio Nichetti getta uno sguardo acuto sul rapporto tra televisione e cinema, soffermandosi in particolare sulle interruzioni dei film a causa degli spot pubblicitari (cosa che, all’epoca, riguardava soprattutto le reti private). La pubblicità diventa parte del lungometraggio stesso, con un’intelligente e originale fusione tra l’approccio sognante del regista al proprio lavoro e quello sacrilego della televisione. Le tre linee narrative (spot, film e presentazione televisiva) sono rese ben distinguibili dalla fotografia, che varia dal bianco e nero per il lungometraggio, ai colori accesi e brillanti della pubblicità, per passare a quelli più tenui (e anonimi) della (grigia) realtà. L’autore riesce ad appropriarsi delle regole del Neorealismo e declinarle secondo la propria visione fanciullesca, pur rimanendo credibile. Una piccola gemma di intelligenza e originalità. Il cast è naturale e ben calato nella parte, con un Nichetti nella doppia veste di se stesso e di Antonio, nella finzione metacinematografica. Intelligente film sulla stupidità televisiva e divertente pastiche che si vanta di essere la prima pellicola ad autointerrompersi con gli spot. Un inedito Nichetti senza baffi è, come sempre, regista e attore: regista del film e attore nei panni del regista e dell’interprete del film nel film.